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Venerdì, 13 Novembre 2015 16:45

Roberto Aimo presenta la sfida contro il Pinerolo: "Sarà tostissima. Ma i miei non avranno paura"

Scritto da Manuel Bosco

L'INTERVISTA / JUNIORES NAZIONALE - Il tecnico del Bra analizza il prossimo appuntamento di campionato svelandoci il suo punto di vista riguardo questo pazzo girone A: "Nessun favorito, ma le squadre lombarde sono tecnicamente superiori"

Roberto Aimo, ex allenatore del Cuneo, oggi al Bra, col suo lavoro sta portando la sua squadra a risultati straordinari; in questo momento della stagione i suoi ragazzi occupano l’ottavo posto ma a pari merito con Grumellese e Oltrepovoghera, rispettivamente settima e sesta. Sabato i cuneesi affronteranno il Pinerolo, unica squadra imbattuta del girone. Ecco le dichiarazioni del tecnico.

Mister, domani un appuntamento contro un avversario tra i più complicati al momento, il Pinerolo.
“Sarà una partita tosta, loro come sappiamo non hanno mai perso in questo campionato e prendono pochi gol, hanno un’ottima organizzazione, hanno molta qualità; noi andiamo là per lo meno per cercare di portare via un punto, vogliamo cercare di dare continuità ai risultati. L’avversario è di tutto rispetto ma noi andremo senza paura di giocarcela”.

La sua squadra occupa posizioni alte di classifica, si aspettava questo andamento a inizio stagione?
“Devo essere sincero, non me lo aspettavo proprio, più che altro perché la squadra è stata quasi del tutto rinnovata e ci va del tempo prima di assimilare le nuove nozioni; devo dire che ho visto una grande crescita tecnica pur mancando ancora un po’ di carattere e la giusta freddezza”.

Di certo avete raccolto risultati molto prestigiosi, come ad esempio l’incredibile vittoria col Chieri.
“Quella è stata una partita pazzesca: malissimo nel primo tempo ma nella ripresa abbiamo dimostrato che giocando a calcio non c’è avversario imbattibile, abbiamo dimostrato grinta e carattere, cosa ad esempio non vista contro il Mapellobonate dove è vero che abbiamo pareggiato, ma abbiamo mancato in freddezza in almeno quattro occasioni a tu per tu col portiere avversario”.

Come giudica la stagione dei suoi ragazzi al di là dei risultati?
"Sono soddisfatto per l’impegno di tutti, ho una rosa di 24 giocatori ed è normale che poi un allenatore debba prendere delle scelte come mandare qualcuno in tribuna, ma fa parte del gioco; sono contento che si stia sbloccando Caristo, domenica ha messo a segno quattro gol tutti di pregevole fattura, anche Riscaldino va spesso in gol, l’ho un po’ riadattato come centrocampista e spero la sua resa duri ancora” (ride).

Ha un modulo che predilige in particolar modo, o comunque una base su cui costruire la sua formazione?
“Come molti miei colleghi, sono un estimatore della difesa a quattro, nelle giovanili la difesa a tre è complicata, ci va molta esperienza; poi il centrocampo a tre e tre punte o due punte e una mezza punta ad agire da dietro, insomma, cerco di giostrarla in questo senso”.

State facendo un ottimo campionato, ma il vostro girone regala sorprese di turno in turno, vede qualche squadra favorita?
“Ti dirò, ho giocato contro squadre liguri e piemontesi, ma credo che il calcio lombardo sia un gradino sopra, per lo meno rispetto alla realtà Bra; questo dovuto al fatto che in Lombardia essendoci squadre come Inter, Milan, Atalanta, Brescia, i giovani vengono mandati a far esperienza anche nel nostro campionato, ed è normale che chi arriva da certe squadre abbia un’impostazione sicuramente migliore; pur vero che la Virtus Bergamo magari perde col Ciserano in casa, è un girone ricco di sorprese come dicevi tu; quindi genericamente non posso dire ci sia qualcuno che parte favorito, ma le lombarde a parer mio hanno superiorità tecnica, anche il Chieri può dire la sua e chissà, magari ci saremo anche noi”.

La sua filosofia da allenatore?
“Io tendo a puntare sui giovani cercando di evitare l’utilizzo di giocatori della Prima squadra; punto alla prestazione e alla formazione prima calcistica dei ragazzi, poi al risultato, se alleni per vincere non stai insegnando calcio, in queste categorie, come dice mister Grieco. Anche il Chieri ha una filosofia simile alla nostra, con pochi fuori quota, quindi quando magari deve affrontare squadre che portano con sé dei ’96 o ’97 fatica un po’ di più, ma secondo me la nostra è la strada giusta per far crescere i ragazzi”.

Un’ultima domanda, lei è un allenatore scaramantico? E se sì, ha qualche rito?
“Sì, sono molto scaramantico ma non posso dire qual è il mio rito; (ride) posso solo dire che questo rito mi ha portato sempre bene anche in passato”.

Letto 1893 volte Ultima modifica il Venerdì, 13 Novembre 2015 16:48

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