Sabato, 28 Dicembre 2024
Domenica, 06 Marzo 2016 16:23

Riccardo Di Nunno: “Mi ispiro a Gattuso. Grazie Lucento ma ora c’è il Bra. E quella finale…”

Scritto da Matteo Possamai

INTERVISTA - Il mediano classe ‘98 si racconta: “Voglio sempre vincere, bisogna lottare su ogni pallone. Senatore mi ha cresciuto, al Lucento anni fantastici, con Fiorenzae tutti gli altri. Peccato a Chianciano…”

Presentati: nome e cognome, data di nascita, squadra in cui giochi, la tua carriera.
"Riccardo Di Nunno, 12 novembre 1998, gioco nel Bra. Ho sempre giocato nel Lucento, sono nato nel Lucento e mi sono tolto grandi soddisfazioni, per esempio la finale nazionale a Chianciano dopo aver vinto il titolo Giovanissimi, la finale regionale quando giocavo negli Allievi, ecc… Ho avuto molti mister ed ognuno di loro mi ha insegnato tanto. Dopo la parentesi al Lucento ho deciso di vestire la casacca del Bra, ho ricevuto una chiamata dove mi hanno illustrato un bel progetto e ho deciso di accettarlo, avevo bisogni di nuovi stimoli. Qua mi trovo bene”.

In che ruolo giochi?
“Mediano, centrocampista centrale”.

Quanti gol hai già fatto in questa stagione?
“Per adesso solamente uno”.

La tua squadra del cuore?
“Milan”.

Il giocatore a cui ti ispiri? Nella tua categoria e in Serie A.
“Il mio idolo è sempre stato Gattuso sia perché tifo Milan ma anche per la sua tenacia, rabbia agonistica, la grande umiltà e la grinta che lo distinguevano. Nella mia categoria non mi ispiro a nessuno, non per mancanza di umiltà ma credo che ognuno abbia caratteristiche diverse”.

Qual è il tuo punto di forza sul campo da calcio?
“La grande personalità e la tenacia. Voglio sempre vincere. Ho voglia, grinta e determinazione”.

In cosa, invece, devi migliorare?
“Devo crescere sotto l’aspetto tecnico. Ci sto lavorando”.

Datti un voto da 1 a 10 per ognuna delle seguenti caratteristiche, e non fare il modesto...
Tiro: 7
Passaggio: 8
Colpo di testa: 7
Contrasto: 9
Tackle: 10
Senso del gol: 6
Velocità: 8
Dribbling: 7
Forza: 9
Acrobazia: 7

Qual è stata la miglior partita della tua carriera? Perché?
“Ricordo con felicità la semifinale regionale anno Giovanissimi con il Lucento vinta 1-0. In quella partita contro di noi ha giocato un grande giocatore, un certo Cabrini, un signor giocatore. Era l’indiziato numero uno. Prima della partita il mister venne da me e mi impose una marcatura a uomo su questo giocatore. Cabrini, in tutta la partita, toccò due palloni”.

Qual è stata invece la peggior partita della tua carriera? Perché?
“Pro Settimo Eureka-Bra 1-0. Avremmo dovuto vincere ma purtroppo non ci siamo riusciti, ho giocato in maniera pessima; non riuscivo a trovare la mia posizione, a giocare la palla…”

L'allenatore a cui sei più legato?
“Ho avuto tanti allenatori, Roberto Aimo mi sta dando fiducia e io la sto ripagando. Ma il mister a cui sono più legato è Raffaele Senatore”.

Perché? Cosa ti ha insegnato?
“Raffaele Senatore mi ha insegnato ad essere il giocatore che sono ora, talvolta con metodi discutibili, però mi ha insegnato a dare sempre il 100%”.

Il compagno di squadra con cui ti trovi o ti sei trovato meglio?
“Ora gioca al Chieri e si chiama Massimiliano Fiorenza. Sono molto legato a lui, abbiamo giocato parecchi anni assieme nel Lucento (dai Giovanissimi agli Allievi) e ci siamo tolti numerose soddisfazioni”.

Il giocatore più forte con/contro cui hai giocato (riferito alla tua categoria)?
“Cristian Cogerino, gioca nel Bra con me, ha avuto una crescita esponenziale; sono sia stupito che contento”.

Quali obiettivi hai nel mondo del calcio, in questa stagione e in prospettiva?
“Questa stagione vogliamo raggiungere i playoff, c’è ancora speranza anche se sarà molto difficile. Non stiamo mantenendo gli obbiettivi che ci eravamo prefissati ad inizio stagione. In prospettiva non punto ad essere un campione: voglio divertirmi e per ora mi sto trovando bene. Prossimo anno spero di giocare l’Eccellenza o la Promozione. Se la vita dovesse riservarmi palcoscenici più alti ben venga”.

Se segnassi nella finale, a chi dedicheresti il gol?
“Lo dedicherei alla mia famiglia: ai miei genitori e a mio fratello. Ma soprattutto ai miei nonni che purtroppo mi guardano dal cielo”.

Usciamo dal campo: che passioni hai oltre il calcio?
“Mi piace praticare altri sport: in estate gioco a tennis e quasi tutti i giorni a ping-pong”.

Se non dovessi sfondare nel mondo del calcio, cosa vorresti fare da grande?

“Il militare o comunque entrare nell’arma dei Carabinieri. Proprio per questo motivo ho deciso di fare il Liceo Scientifico”.

Letto 3569 volte Ultima modifica il Lunedì, 07 Marzo 2016 10:17

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