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Martedì, 06 Gennaio 2015 16:00

Rosario Ganci: "Panza mi ha dato tanto. Io e Zanellati come fratelli"

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Il portiere "goleador" del Chisola '99 parla dell'importanza del tecnico ora all'Abese e di Urban. Savino il giocatore che più lo ha impressionato. Contro l'Atletico Gabetto la sua miglior partita

Nome, cognome, data di nascita e squadra in cui giochi.
“Sono Rosario Ganci, nato il 3 gennaio ’99 e sono il portiere del Chisola”.

Squadra del cuore?
“Palermo”.

Giocatore a cui ti ispiri?
“Iker Casillas”.

Qual è il tuo punto di forza sul campo di calcio?
“Tempi di uscita e giocare con i piedi”.

Datti un voto 
AUTORITA’ IN AREA:7/8
COMUNICAZIONE: 8
ECCENTRICITA’: 7
PALLE ALTE: 7.5
RIFLESSI: 8
PRESA:8
RIGORI:8.5
RINVII:8.5
UNO CONTRO UNO:7/8
USCITE:7
CONCENTRAZIONE:7

Tu giocasti e segnasti (caso forse unico nella storia) nella finale regionale persa con lo Sparta Novara. Che ricordo hai di quella partita?
“Sicuramente quella partita mi ha lasciato l'amaro in bocca per la sconfitta, però mi sono tolto una piccola gioia personale con il mio gol. Potevo e potevamo  fare  di piú anche se loro hanno meritato di vincere”.

Quest’anno il tuo Chisola si è rinforzato molto ed è una delle candidate al titolo. Perché secondo te non state rendendo al massimo?
“Giocatori nuovi e mister nuovo, abbiamo bisogno di tempo per raggiungere la massima intesa dentro e fuori dal campo. Sono ottimista e ho fiducia nel mister e nella squadra”.

Qual è stata la miglior partita della tua carriera? Cosa è successo?
“Ho fatto tante buone partite ma la partita che ricordo con più gioia é stata contro l'Atletico Gabetto nelle fasi finali di due anni fa. Compii due grandi parate e diedi una grossa mano alla mia squadra sia per raggiungere la vittoria sia per andare a Borgaro a giocarci il titolo regionale”.

Qual è stata invece la peggiore?
“In tante partite ho il rammarico di non aver dato il mio contributo alla squadra, ma le partite  che non ho ancora digerito sono state la finale regionale contro lo Sparta Novara e la finale dei caduti di Superga di quest'anno contro il Cbs. Penso che per un portiere prendere gol sia già una sconfitta, ma prenderlo sapendo che potevi fare molto di più per evitarlo sia uno un enorme schiaffo morale”.

L’allenatore a cui sei più legato?
“Con Fabio Panza ho passato i migliori anni della mia "carriera" , forse perché ero piccolo e pensavo solo a divertirmi ma ha lasciato tanto sia nel Chisola come società sia come gruppo del 99. Un ringraziamento devo sicuramente farlo anche al mio preparatore dei portieri Urban, che ha sempre creduto in me e ha lavorato tanto per farmi diventare il portiere che sono ora”.

Cosa ti hanno insegnato?
“Panza mi ha lasciato tante esperienze a livello umano oltre che aver migliorato molti miei aspetti tecnici e fisici. Invece Urban mi ha insegnato praticamente tutto quello che in 6 anni di allenamenti potevo apprendere”.

Tre aggettivi per descrivere il tuo allenatore Andrea Mercuri.
“Professionale, preparato e serio”.

Il compagno con cui ti trovi/ti sei trovato meglio?
“Anche se ora non é più al Chisola , con lui mi sono trovato benissimo. Ci aiutavamo a vicenda e siamo come fratelli. Ora é al Torino, se lo merita perché penso che sia un gran portiere, gli voglio un mondo di bene e gli auguro le migliori fortune. Sto parlando di Alessandro Zanellati”.

L’attaccante avversario che ti ha impressionato di più?
“Alessandro Savino. Ora non é più un avversario perché in estate si é trasferito da noi, ma ogni volta che giocavo contro di lui davo il 110 % per non farlo segnare”.

Chi sono secondo te i migliori portieri della categoria?
“Zanusso del Cenisia , Galante del Chisola e altri buoni portieri quali Madeira (Cbs) e Marangon (Chieri)”.

Quali obiettivi hai nel mondo del calcio?
 “Diventare qualcuno e spero che i miei sforzi vengano ripagati con un salto di qualità che aspetto da tanto”.

A cosa rinunceresti pur di vincere un campionato regionale?
“Rinuncerei a tante cose: ad uscire la sera con i miei amici e anche a tralasciare la scuola”.

 Se vincessi il titolo regionale a chi lo dedicheresti?
“A tutti quelli che credono e hanno fiducia in me. E a mio zio che mi tratta come un figlio”.

Che passioni hai oltre il calcio?
“Ascolto musica house e rap italiano , esco spesso con i miei amici e vado pazzo per scarpe da ginnastica e abbigliamento”.

Cosa vorresti fare da grande?
“Tanti me lo chiedono e io rispondo sempre (tra gli stupori di adulti e ragazzi ) il calciatore . Vivo per questo sport e vorrei diventare qualcuno”.

 

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