19^ GIORNATA – La Juventus di Andrea Bonatti conquista il secondo successo consecutivo, dopo quello in casa del Milan. I bianconeri dominano l’Ascoli per 5-0 grazie alle reti di Miretti e Barrenechea nel primo tempo e di Da Graca, Cerri e Sekularac alla ripresa.
Non è un testacoda, ma poco ci manca. Juventus e Ascoli vivono stagioni e momenti agli opposti. I padroni di casa inseguono un obiettivo piuttosto chiaro: arrivare più in alto possibile, vincere come da imposizione della tradizione societaria. Il sogno dei marchigiani è invece quello di avere un sogno, citando George in Scary Movie. Da fanalino di coda a quota 5 punti appare ormai utopico parlare di salvezza. L’Ascoli non ha dunque nulla da perdere, giocherà col coltello tra i denti? Beh, non proprio. La Juventus, come preventivabile, è una dittatrice che non ha ancora imparato ad essere spietata. Il terreno di gioco è di sua proprietà. Parte dal basso, per estendersi poi in ampiezza. Esteticamente è una ventata d’aria fresca. Tante belle combinazioni che lasciano un po’ isolate le due punte, fornite un po’ all’occorrenza. I fraseggi della Juventus sono sinonimo di qualità, esattamente come quella che abbonda a centrocampo. Miretti è la luce, il talento allo stato puro. Imposta, dribbla come un veterano. Ah, e fa anche gol capolavoro. Come un pittore, con il suo destro squisito, al 16’ pennella un calcio da fermo dalla trequarti che scavalca la barriera e va ad insaccarsi alla destra del portiere. Gli esterni risultano estremamente funzionali. Soule si accentra, danza sul pallone e slalomeggia come se si trovasse in pista da sci, mostrando tutto l’amore per il fai da te in alcune sue azioni personali volte a penetrare l’area ascolana. Da Graca a volte esagera nel coinvolgere nel primo tempo il suo, di solito assente, sosia più clemente con le difese avversarie. Il bomber, al 31’, grazia due volte l’ottimo Bolletta, che si supera in due conclusioni dall’area piccola del siciliano prima coi piedi poi con le mani, sottolineando l’errore dell’attaccante almeno sulla ribattuta. Due minuti più tardi si fa poi murare il destro da Alagna, mentre già pregustava il quattordicesimo gol in campionato (wait for it). Garofani è abbastanza tranquillo. L’Ascoli è timido, fin troppo per una compagine che ha già ben chiaro il suo destino. La Juve ama però scherzare col fuoco, tranne Mulazzi, sempre attento sulla propria fascia. Chiedete però al numero 1 bianconero cosa gli sia frullato nel cervello in occasione della pericolosa conclusione da fuori area di Intinacelli, o all’episodio da sliding doors del 42’, quando un corner dalla sinistra attraversa l’intero specchio della porta, fino al secondo palo dove c’è Alagna il quale si immola in stile karate-kid senza centrare la rete. Reazione Ascoli, ma che svela tutti i motivi per cui i ragazzi di Seccardelli si trovano sul fondo, ben staccati dal gruppo. Al 44’ l’ingenuo Pulsoni si fa bruciare in velocità da Iling-Junior che, come un fulmine, entra in area di rigore. C’è un modo per fermarlo? Sì, con il fallo. L’arbitro indica il dischetto. Barrenechea è freddo e trasforma il suo terzo penalty stagionale, spiazzando Bolletta. A Bonetti, giunti alla ripresa, manca un pizzico di killer instict e anche di umiltà. Al 55’ Alagna gli mura il sinistro a botta sicura, da pochissimi metri, con una scivolata da manuale del difensore. Poi l’attaccante bianconero si prende quasi beffe di Bolletta con un tentativo di cucchiaio decisamente evitabile, con il portiere rimasto in piedi e comodo nel bloccare. Al 58’ Da Graca risponde presente e cala il piuttosto preventivabile tris. Soule dalla fascia destra si accentra e serve l’attaccante, fresco di rinnovo in bianconero fino al 2024, spalle alla porta, bravo a liberarsi con uno stop a seguire e calcia nello specchio il pallone del 3-0 Juve. La gara, come è naturale che sia, è destinata inesorabilmente a spegnersi. L’Ascoli non ha mai azzardato, figuriamoci sullo 0-3. La Juventus chiaramente non ha alcuna intenzione ad alzare ritmi, volumi di gioco. Eppure c’è spazio per altre due marcatuea, forse fin troppo severe nei confronti degli ospiti. Leonardo Cerri si sblocca. Il primo gol della sua stagione arriva da subentrato all’87’. L’attaccante entra in area ascolana, portandosi sul lato destro, in cui calcia con l’esterno di mancino. Il suo tiro bacia il palo e va a depositarsi in rete. Nei quattro di minuti di recupero, il secondo è utile per il gol della “manita” di Sekularac, pronto a ad appoggiare in rete il servizio da destra di Omic. La Juventus vince la sua seconda gara consecutiva, proteggendo anche in questa occasione la propria porta che rimane inviolata.
JUVENTUS-ASCOLI 5-0
RETI: pt 16’ Miretti, pt 45’ rig. Barrenechea, st 13’ Da Graca, st 42’ Cerri, st 47’ Sekularac
JUVENTUS: Garofani; Mulazzi, de Winter, Riccio, Ntenda; Soule (st 15’ Cotter), Miretti (st 27’ Cerri), Barrenechea (st 15’ Omic), Iling (st 34’ Sekulov); Bonetti, Da Graca (st 15’ Sekularac). A disp. Raina, Daffara, Fiumanò, Leo, Turicchia,. All. Bonatti
ASCOLI: Bolletta, Lisi, Gurini (st 17’ D’Ainzara), Ceccarelli, Pulsoni, Alagna, Franzolini, Olivieri, Riccardi (st 17' Izzo) (st 21' Marucci), D’agostino, Initnacelli (st 17' Cudjoe). A disp. Raffaelli, Luongo, Rosolino, Re, Mangini. All. Seccardelli