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Giovedì, 28 Aprile 2016 17:15

Lesa Vergante - Lo sport secondo il presidente Ilaria Filippi

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LO SPORT E'... - Attraverso sei immagini stampate su diversi pannelli ed appesi nell'impianto sportivo della società, il presidente ha voluto condividere e rendere evidente quale connotazione di sport ha da sempre la sua società. Scopri di cosa si tratta e guarda le immagini le quali sono spiegate una per una 

 

“Non si vince necessariamente arrivando primi. Si vince migliorando se stessi”

Oreste Perri, Presidente del CONI Lombardia alla giornata dello sport di Milano 15/04/16

 

IL PROCESSO DI SCELTA

Questa campagna ad immagini nasce dalla volontà concreta del Presidente Ilaria Filippi di voler diffondere, condividere e rendere evidente all’interno della propria società la connotazione di sport che da sempre ha l’Asd Lesa Vergante. Alcuni genitori hanno manifestato valori e comportamenti dissonanti con l’idea di sport auspicata dai vertici societari.

L’intento principe della comunicazione è dunque quello di evidenziare i valori della società ed al contempo diffondere una nuova cultura sportiva tra i genitori, gli allenatori e gli atleti. L’idea è stata realizzata in gruppo, in occasione di un Project work durante il Master in Sport ed intervento psicosociale che il Presidente sta seguendo presso l’Alta scuola di Psicologia, dipartimento dell’Università Cattolica di Milano.

Hanno partecipato, oltre ad Ilaria, già laureata in giurisprudenza, le dottoresse in psicologia Emma Cotelli e Chiara Corvino e il laureando in scienze motorie Giovanni Carpi.

 

OBIETTIVI DELLA COMUNICAZIONE

- Chiarire e diffondere la cultura sportiva e i valori portanti della società ai genitori, agli allenatori e agli atleti.

- Ribadire, grazie all’immagine, l’inclinazione ed il target della società.

 

TARGET DI RIFERIMENTO

La comunicazione si rivolge a tutti gli aderenti della società, dunque: genitori, allenatori, atleti ed anche agli ospiti esterni della società (atleti e genitori di altre squadre).

 

QUALI ASPETTI DELLO SPORT ABBIAMO VOLUTO SOTTOLINEARE?

Partendo da quello che Ilaria voleva trasmettere in quanto società abbiamo identificato 6 valori sportivi:

- Il benessere (non solo con se stessi ma anche con gli altri)

- Il senso di appartenenza

- Il gesto atletico

- Il divertimento

- La condivisione

- L’umiltà e il rispetto

 

STRUMENTI DI COMUNICAZIONE

Sono dei pannelli A3 da appendere nei luoghi cardine della società sportiva, ovvero: entrata, spogliatoi, campo, bar e uffici della dirigenza. Pensando di comunicare le funzioni dello sport agli affiliati abbiamo realizzato dei pannelli di facile comprensione, unendo immagini fortemente evocative a citazioni di personaggi famosi che hanno fatto dello sport la loro vita (sportivi, ex sportivi, leader politici). Ecco quindi frasi di Alex Ferguson, Nelson Mandela, Ruud Gullit, Alex Zanardi e Francesco Bucchieri.

 

IL PROGETTO NEL CONCRETO ... ATTRAVERSO 6 IMMAGINI

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1) Questo è il primo cartello, pensato per l’ingresso della struttura in modo che sia fin da subito ben chiara la filosofia della società sportiva. L’immagine è forte: un para-sciatore. Come a sottolineare: “Se lui può, se lui si diverte, se lui trova la forza interiore per mettersi in gioco, allora anche tutti noi possiamo, basta volerlo!”. Le parole invece sono di chi, attraverso lo sport, ha cambiato le sorti di un paese: Nelson Mandela. Lui ha saputo cogliere il valore aggregante, motivazionale, dello sport. Ha saputo fare squadra con il suo popolo ed ha raggiunto risultati inimmaginabili. Lo sport per tutti. Senza distinzioni, senza barriere, senza colori, senza selezioni!

2) Questo cartello è molto importante…un monito per i genitori che a volte dimenticano il vero motivo per cui si è sugli spalti: vedere il proprio figlio GIOCARE. Troppo spesso si sentono insulti rivolti ai direttori di gara (che spesso sono alle prime armi e poco più che coetanei dei giocatori), agli allenatori e.ai giocatori (che sono poco più che bambini). In tante società si vedono cartelli con le regole per i genitori. Messaggi lunghi, ridondanti e spesso ripetitivi. Abbiamo pensato ad un concetto semplice, incontestabile abbinato ad una immagine che faccia subito simpatia ed allegria.

3) Abbiamo pensato al ruolo degli allenatori e dei dirigenti, figure fondamentali che devono essere preparate, non solo tecnicamente. L’allenatore è al tempo stesso un tecnico, un educatore, un organizzatore ed un leader. L’allenatore, anche quando non ne è consapevole, diventa un maestro. Correggere, suggerire, proporre soluzioni nell’acquisizione dell’esercizio, non solo arricchiscono “l’intelligenza senso-motoria” dell’allievo, ma ne influenzano l’intera personalità promuovendo sempre maggiori livelli di integrazione e maturazione identitaria. La figura dell’allenatore gioca un ruolo di grande importanza nelle vicende sportive, sia per quanto riguarda l’effettiva opera che egli può svolgere per perfezionare un atleta a lui affidato e migliorarne il rendimento, sia per l’eco che la sua attività solleva negli ambienti collaterali allo sport, specie tra il pubblico.

4) Quando si parla di terzo tempo, di solito, si pensa al rugby. Un collegamento storico inevitabile, considerando che il primo sport in cui è avvenuto questo incontro informale tra i giocatori delle due squadre è proprio il rugby. Un momento di distensione e socializzazione tra chi, durante l’incontro, non si è risparmiato colpi bassi. Il terzo tempo, in sostanza, rappresenta gli autentici valori dello sport ed è significativo che a perseguirlo ormai come tradizione sia proprio il rugby, uno sport senza troppe gentilezze. Il bar rappresenta il punto di aggregazione per eccellenza. Mentre sugli spalti ci si divide a gruppi di tifoseria, davanti al bar si può ritrovare la giusta dimensione e sdrammatizzare l’esito di una partita. I bambini in questo sono fantastici perché, se lasciati liberi di esprimersi e se non subiscono condizionamenti, quando arrivano al bar hanno già superato la frustrazione della sconfitta e sono già pronti a rimettersi in gioco.

5) Senza fatica, senza impegno, senza sporcarsi, non si può ottenere niente. Nel calcio, come in tutti gli sport l’allenamento è fondamentale. Bisogna ripetere l’esercizio, bisogna confrontarsi con i propri limiti per poi riuscire a migliorarsi. Non è necessario essere campioni, ma, ognuno con le proprie capacità, deve avere come obiettivo quello di crescere, come sportivo e come uomo. Il vantaggio dello sport di squadra è che si può condividere lo sforzo con i compagni. Si impara da loro e si può essere d’aiuto, di supporto, morale ma anche pratico.

6) Questo cartello è stato posizionato fuori dagli spogliatoi. Rappresenta diversi sport di squadra, momenti felici ma anche momenti più di sconforto, perché l’essere squadra si vede sia nei momenti di vittoria, sia in quelli di sconfitta. Il messaggio che si vuole far passare riguarda l’importanza dell’essere solidali, dare il meglio di sé, sempre e comunque, per se stessi ma soprattutto per i propri compagni che devono poter contare su tutti. Un po’ più in piccolo la chiusura di Gullit… “Se poi vinci è ancora meglio”. E’ giusto che si scenda in campo per vincere anche se a livello dilettantistico non deve essere la priorità. Prima devono radicarsi i valori, i principi su cui ci si si vuole fondare (rispetto, educazione, appartenenza, salute, divertimento…) e una volta che si sono raggiunti si può pensare anche a vincere…e questo rende tutto più semplice, soprattutto nei confronti di quei genitori che vorrebbero il risultato subito!

Ultima modifica il Giovedì, 28 Aprile 2016 17:40

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