CHE PECCATO - Nella semifinale di Belfast i ragazzi di Corradi giocano meglio ma vengono sconfitti dalle Furie Rosse, che segnano il gol decisivo con Fortuny al 100’. Bernardo Corradi: “Abbiamo giocato una partita meravigliosa, nel calcio non sempre vince il migliore”
Perdere così sicuramente fa male: i complimenti e gli applausi non possono far altro che mitigare lievemente la delusione degli Azzurrini, che escono dall’Europeo a testa alta, con una grande percentuale di amarezza ma la contemporanea certezza di aver dimostrato di essere una grande squadra. La Nazionale Under 19, infatti, nella semifinale dell’Europeo giocata al National Football Stadium di Belfast, viene battuta ai supplementari dalla Spagna nonostante una partita in cui è stata sicuramente la squadra migliore vista in campo. Un ko immeritato per aver giocato meglio e tenuto in mano il gioco per tutto il corso dei 90’, senza però riuscire a concretizzare le occasioni avute. Così, dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari, a decidere la sfida è il gol di Pol Fortuny al minuto 100. Per Lipani e compagni sfuma il sogno di bissare il successo di un anno fa a Malta, con i rimpianti per le occasioni - avute nel corso della partita in maniera superiore alle Furie Rosse - non sfruttate.
GRAVINA. Al termine del match, il presidente della FIGC Gabriele Gravina sottolinea il grande Europeo giocato: “Siamo orgogliosi dei nostri Azzurrini! Dopo il successo continentale dell’Under 17, la Nazionale di mister Corradi ha disputato un ottimo Europeo conquistando l’obiettivo fondamentale della qualificazione al prossimo Mondiale. In questa squadra c’è tanta qualità, sono sicuro che sentiremo ancora molto parlare di tanti di questi ragazzi”.
CORRADI. Le parole del presidente trovano eco in quelle di Bernardo Corradi. L’allenatore degli Azzurrini commenta a fine partita: “Abbiamo giocato bene e creato, avremmo meritato. Ma sono nel calcio da qualche anno e con la Spagna si erano spesso e volentieri fatte partite di fase difensiva e ripartenza: penso che a partire da oggi possiamo anche smettere di commentare questo tipo di sfide. Credo che abbiamo giocato una partita meravigliosa, con intensità, geometria e principi. Il calcio è anche questo: hai tante occasioni, non concretizzi e vieni punito. Dispiace per i ragazzi perché il sacrificio, la voglia e l’abnegazione sono state ai limiti della perfezione. A volte quando si analizzano le competizioni si guarda dove si è arrivati senza guardare al viaggio e al percorso fatto. Ho detto ai ragazzi che sono orgoglioso di loro: questa sera quando metteranno la testa sul cuscino e passerà l’arrabbiatura, potranno dormire sereni e orgogliosi per quanto fatto”. Chiuso in semifinale il percorso all’Europeo, c’è anche un obiettivo Mondiale - quello dell’Under 20 il prossimo anno in Cile - a cui guardare: “La cosa che mi fa ben sperare è aver trovato una base molto solida sulla quale costruire qualcosa di importante. Non dimentichiamoci che l’obiettivo principale era arrivare proprio al Mondiale: quello sarà il preludio per Under 21 e Nazionale maggiore, ho grande fiducia nel futuro” chiude Corradi.
LA PARTITA. Corradi sceglie la stessa formazione vista con l’Irlanda del Nord, con Camarda a fare coppia in attacco con Pafundi. Gli Azzurrini schierano il consolidato 4-3-1-2, mentre la Spagna di José Lana sceglie il 4-3-3 con un tridente offensivo che ha in Iker Bravo il riferimento centrale, con Dani Rodriguez e Diao a supporto. Dopo una fase di studio iniziale, la prima emozione la regala Pafundi al 13’: dopo aver subito fallo ai 25 metri, il 10 degli Azzurrini calcia una bellissima punizione che termina a lato di un soffio. Sono i ragazzi di Corradi a essere più intraprendenti: Lipani e compagni provano a tenere il pallino del gioco e proprio da uno scambio fra il capitano azzurrino e Camarda nasce una potenziale occasione da gol, non concretizzata sul controllo in area di rigore dello stesso Lipani. Il primo tiro della Spagna arriva al 31’, con un mancino debole e centrale di Dani Rodriguez comodamente parato da Marin. In un primo tempo in cui l’Italia si rende pericolosa in un altro paio di situazioni (la prima con un’incursione di Camarda dalla sinistra, la seconda con un mancino alto di Pafundi) il punteggio non si sblocca a testimonianza dell’equilibrio.
SECONDO TEMPO. In avvio di ripresa è ancora Italia. Al 5’ arriva l’occasione più grande per gli Azzurrini: Bartesaghi mette un’intelligente palla a rimorchio per Zeroli, ma il piattone aperto del trequartista del Milan - una sorta di rigore in movimento - finisce fuori di qualche centimetro. Corso lo spavento Lana prova ad aggiustare qualcosa: entrano Fortuny (in mezzo al campo per Hernandez) e in fascia Mella prende il posto di un Diao sempre ben tenuto da Mannini. I cambi sortiscono una prima vera fase di spinta spagnola, anche se non arrivano occasioni da gol: in ripartenza gli Azzurrini sono molto vivi e un tiro di Di Maggio dai 20 metri costringe all’intervento in tuffo Raul Jimenez. Superato il 70’ anche Corradi opera i primi cambi: Lipani lascia il posto ad Harder, mentre Magni entra per Ciammaglichella, con Mannini alzato mezzala a destra. A 5’ dalla fine finisce anche la partita di Camarda: per lui nessuna vera occasione da gol, ma tanto lavoro in fase di non possesso; al suo posto entra Ebone. L’Italia non soffre praticamente mai, ma in avanti non trova il grimaldello per scardinare la difesa spagnola. Sì va così ai supplementari.
SUPPLEMENTARI. Al 3’ del primo tempo supplementare l’Italia ha un’occasione gigante sul piede di Ebone: sull’errato disimpegno spagnolo l’attaccante del Bologna calcia verso la porta lasciata sguarnita da Raul Jimenez, ma il suo destro accarezza l’esterno del palo e l’urlo per il gol rimane strozzato in gola. La rete la trova invece la Spagna, che sfruttando una buona combinazione sulla sinistra pesca Pol Fortuny a rimorchio in area di rigore: il tiro del 10 iberico supera Marin per l’1-0. In chiusura di primo tempo supplementare, con l’Italia che si alza alla ricerca del pari, le Furie Rosse hanno un’altra grande chance ancora con Fortuny, ma Marin vola e devia in angolo. Negli ultimi 15’ gli Azzurrini assaltano la Spagna: entra anche Sia per Bartesaghi e proprio da una scorribanda dell’attaccante del Milan nasce un’altra chance che Zeroli non riesce a concretizzare. L’ultimissima chance è sempre per Zeroli, ma il suo colpo di testa sul cross di Harder termina alto di poco. Al triplice fischio esulta la Spagna, per l’Italia solo applausi.
ITALIA-SPAGNA 0-1 dts (0-0 dtr)
RETE: 100’ Fortuny (S)
ITALIA: Marin; Mannini (106’ Romano), Mane, Chiarodia, Bartesaghi (115’ Sia); Ciammaglichella (71’ Magni), Lipani (71’ Harder), Di Maggio (106’ Anghelè); Zeroli; Pafundi, Camarda (85’ Ebone). A disp: Magro, Pagnucco. All. Corradi
SPAGNA: Raul Jimenez; Perea, Keddari, Gasiorowski, Julio Diaz; Belid (101’ Senhadji), Chema Andrés, Hernandez (56’ Mella); Dani Rodriguez (75’ Jesus Rodriguez), Iker Bravo, Diao (56’ Fortuny). A disp: Gonzalez, M. Carvalho, Dani Diaz, Ramon, Munoz. All. José Lana
NOTE: ammoniti Camarda, Lipani, Mannini e Romano (I); Fortuny, Iker Bravo, Raul Jimenez e M. Carvalho (S)
Arbitro: Marian Barbu (ROU); Assistenti: Mihai Marica (ROU) e Aleksandar Smiljanić (BIH); Quarto ufficiale: Luka Bilbija (BIH)
Fonte: www.figc.it