Non sarà Emiliano Ferrari, che nel frattempo si è accasato al Lucento, e non sarà neanche Massimo Ricardo il nuovo allenatore del Chieri: a sorpresa, il responsabile del Settore giovanile Davide Bellotto ha pescato dai dilettanti, portando in collina un allenatore giovane, preparato e dal curriculum già importante come Christian Viola, bandiera del Settimo come giocatore e poi per tre stagioni come allenatore in Eccellenza, e fortemente corteggiato dall’Atletico Torino per la panchina di Promozione.
Eppure, Viola ha preferito la chiamata del Chieri, dove allenerà gli Allievi fascia B 2003, ereditando il gruppo da Marco Pecorari, che a sua volta sostituirà Franco Semioli (che andrà al Saluzzo in Eccellenza) alla guida della Juniores nazionale, con una staffetta tra ex professionisti che era stata impostata già nella scorsa estate.
Tutte soluzioni interne per le altre squadre del Chieri: Andrea Mercuri completa il biennio con i 2002 portandoli nella categoria Allievi, di cui è specialista e “collezionista” di titoli regionali. Enrico Migliore riparte dai Giovanissimi 2004, il gruppo che ha appena vinto il titolo regionale con la guida di Davide Bellotto, che rimane nella categoria Giovanissimi fascia B con la squadra classe 2005.
LE PRIME DICHIARAZIONI DI VIOLA
Ecco le parole di Christian Viola, gentilmente concesse dal sito torino.iamcalcio.it: “E' stata una cosa improvvisa nata tutta nelle ultime ore. Oggi sono andato in sede e già entrando li si respirava un'aria importante. Al di là della categoria che ti viene offerta, è difficile rifiutare il Chieri. Una delle migliori società per serietà, organizzazione e metodologia di lavoro di tutto il nostro panorama calcistico. Personalmente poi avevo già conosciuto il direttore sportivo Perfetti e il presidente Gandini ai tempi dello Sciolze e quindi so che persone sono. Sono convinto che questa potrà essere per me un'importante esperienza di crescita. A Settimo sono subentrato subito in panchina in prima squadra e sono stati tre anni molto impegnativi. Ora mi rimetto in gioco in un contesto diverso ma sono entusiasta di poter lavorare con dei giovani di grande talento. Poi ripeto, la struttura e l'organizzazione che c'è qua è pazzesca, mi ha affascinato: il progetto della società è importante e sono sicuro che mi formerà molto. Ci tengo comunque a ringraziare Arturo Gallo e l'Atletico Torino che mi hanno voluto fortemente, però di fronte ad una proposta di questo livello era difficile dire di no”.