Sabato, 09 Novembre 2024
Martedì, 20 Dicembre 2022 16:45

Chieri - Omar Cerutti: “Contento e orgoglioso di quanto fatto finora. Non mi nascondo, il titolo regionale è un obiettivo”

Scritto da
Omar Cerutti con il presidente Stefano Sorrentino Omar Cerutti con il presidente Stefano Sorrentino

INTERVISTA - Il punto della situazione con il responsabile delle giovanili: “In estate abbiamo cambiato quasi tutti, non era scontato partire subito così forte. Merito di tutti, vecchi e nuovi, ma in primis del presidente Stefano Sorrentino, la sua presenza è uno stimolo continuo. Ad oggi avremmo tutte le squadre nelle finali regionali, ma non ci accontentiamo…”


“Sono contento e soddisfatto di quello che abbiamo fatto finora, per il valore oggettivo dei risultati e soprattutto perché dal primo giugno abbiamo rivoluzionato tutto. Non dimentichiamo da dove siamo partiti. Certo, questa società è sempre stata il top, le rose delle squadre erano tutte importanti, l’impianto sportivo è fantastico, ma lo staff tecnico è stato completamente rinnovato, negli allenatori e nei preparatori, e ci sono stati tanti inserimenti in tutti i gruppi. Non era scontato partire subito forte: lo abbiamo fatto e ne sono orgoglioso”.

Così Omar Cerutti, responsabile del Settore giovanile del Chieri, racconta la prima parte della stagione del “nuovo” Chieri targato Stefano Sorrentino: la pausa invernale è il momento giusto per fare il punto della situazione su quanto è stato fatto e soprattutto su obiettivi e prospettive.

“Ci troviamo - continua Cerutti - con ragazzi cresciuti da tutti i punti di vista e solo quattro richieste di nulla osta su circa 120 tesserati, che ovviamente non neghiamo: se così pochi vogliono cambiare aria, tra l’altro con motivazioni serie, vuol dire che a Chieri si sta bene. Tiriamo una riga al termine della prima parte della stagione e la somma è positiva. C’è entusiasmo nei gruppi, fiducia nelle famiglie. Ad oggi avremmo quattro squadre su quattro qualificate nelle finali regionali, più l’Under 19 nazionale prima in classifica, con un percorso di crescita evidente. Il più era partire, e lo abbiamo fatto. Ora dobbiamo occuparci dei dettagli e ci sono tante cose da migliorare, il Chieri è una società ambiziosa, che non si accontenta mai”.

A livello personale, come hai vissuto il passaggio da casa tua, Alpignano, a società sicuramente diversa, come il Chieri?

“Non è stato facile lasciare Alpignano, che in effetti è casa mia, sarò sempre affezionato e riconoscente ai colori biancoazzurri. Ma qui sto bene, mi hanno accolto benissimo, non ho sentito questo salto grazie alle persone con cui lavoro tutti i giorni, vecchi e nuovi senza alcuna differenza. Ne approfitto per ringraziare chi ha dato fiducia a me e al mio staff, in primis il presidente Stefano Sorrentino. Sono sincero, avevo qualche timore di fare più fatica, ma sono contento, a livello personale è motivo di grande soddisfazione lavorare in una società prestigiosa come il Chieri. Impegnativo ma bello, stimolante”.

Com’è un campione come Sorrentino visto da vicino?

“Una bella persona, si è creato un ottimo rapporto anche a livello personale. E a livello societario mi sta impressionando: è sempre presente, ci tiene, vederlo tutti i giorni a curare i dettagli insieme a noi ci sprona e ci stimola a fare sempre meglio. Ci confrontiamo su tutto, ma davvero mi ha dato carta bianca nella gestione delle giovanili, non è una parola vuota ma un dato di fatto. E ci tengo a dire che anche con il direttore sportivo Montanaro si è creata un’ottima collaborazione, che parte dalla Juniores nazionale ma si allarga a tutta l’area di mia competenza”.

Prima di scendere nel dettaglio delle squadre, partiamo dai singoli: dicevi che ne avete tanti nel mirino del professionismo.

“Sì, ne siamo orgogliosi perché formare un ragazzo per il professionismo per noi equivale a vincere un campionato. I più gettonati ad oggi sono i 2008, che stanno facendo tanti provini, in regione e non solo: Stefano Palumbo, Andrea Orso, Fabio Garbellini e Cristiano Lepore. Sono stati chiamati anche il 2007 Filippo Galvagno e Francesco Bochicchio e il 2006 Mattias Terrazzino. Tanti giocano in porta, diamo merito all’area portieri guidata da Dario Urban, sono dei grandi. E non dimentichiamoci delle rappresentative, che per noi sono molto importanti: nelle regionali ne abbiamo mandati 7/8 per categoria, vedremo le scelte finali. Ed è della scorsa settimana la chiamata di Vincenzo Mammarella nella selezione nazionale Under 18 serie D”.

Analizziamo le squadre una per una, partendo dall’Under 17.

“Bene, molto bene. È un gruppo che ha inserito tanti giocatori nuovi, il mister sta facendo un grande lavoro di aggregazione, anzi lo ha già fatto perché i risultati sono davvero ottimi. I ragazzi stanno maturando anche a livello di personalità, tanto è vero che nell’ultima partita di Juniores nazionale hanno giocato tre 2006, praticamente tutta la difesa. È un percorso che vuole raccogliere i frutti oggi, perché questa squadra può arrivare fino in fondo ma anche di prospettiva. Non dimentichiamo che in panchina c’è Massimo Ricardo, dire che è un grande è come scoprire l’acqua calda…”

Under 16, un percorso finora più tortuoso.

“Qualche problemino c’è stato, non si può negare, inutile cercare i colpevoli perché le verità stanno sempre nel mezzo. Quello che conta è che nell’ultimo mese e mezzo la ritrovata serenità sta portando risultati sul campo, con sei vittorie di fila. Vincere aiuta a vincere, adesso sono sereno anche con loro”.

Under 15, squadra fortissima.

“I risultati parlano chiaro, assistiamo a una crescita impressionante domenica dopo domenica, a livello comportamentale oltre che calcistico. Matteo Negro sta facendo un ottimo lavoro. La cosa che voglio sottolineare è che giocano tutti i componenti della rosa, sono tutti protagonisti”.

Under 14, la categoria forse più difficile perché è al primo anno a 11, nell’attività agonistica.

“Anche questo gruppo sta crescendo in modo vertiginoso, Andrea Canavese ha fatto un lavoro incredibile in soli tre mesi, pensavamo di arrivare a questi livelli ma non in tempi così rapidi: dal SuperOscar a oggi, sono due squadre diverse. In campionato siamo quarti ma per noi vale come un primo posto per il percorso fatto, finisse oggi saremo rientrati tra le qualificate alle fasi finali. E non possiamo che crescere ancora”.

Non dimentichiamoci dei secondi gruppi.

“Non è mai facile, oggettivamente, e invece ho trovato due allenatori competenti e soprattutto pieni di entusiasmo, che trasmettono ai ragazzi una voglia incredibile. Tra le due squadre Under 15 e Under 14, uno solo ha chiesto lo svincolo, un dato che vale più di ogni parola. A fine anno inseriremo qualcuno nel cosiddetto primo gruppo, ce lo eravamo ripromesso e lo faremo, anzi in tanti ci stanno mettendo in difficoltà, in senso buono ovviamente… Bravi i mister, bravi i ragazzi e brave le famiglie”.

Mercato invernale?

“A gennaio meno si fa, meglio è. Vuol dire continuare con chi ti ha dato fiducia in estate. E il dato più importante è quello in uscita, se nessuno vuole andarsene è bel segnale. Faccio in fretta: dai 2008 escono Gambin e Girardi, dai 2008 Malberti del gruppo di Negro e Piovesan del gruppo di Cozzella, dove entrano il portiere Marasca, che non era tesserato quest’anno, e Basile dalla Pro Eureka. Tutto qui”.

Per concludere, una domanda a cui non mi risponderai mai: le tue favorite ai titoli regionali.

“I competitor sono sempre i soliti noti, ma nomi non ne faccio neanche sotto tortura (risate, ndr). Però ti dico che non mi nascondo e che noi ci proveremo con tutti. Almeno un titolo vorremmo portarlo a casa, ci proveremo fino in fondo”.

Ultima modifica il Martedì, 20 Dicembre 2022 17:09

Registrati o fai l'accesso e commenta