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Giovedì, 16 Febbraio 2017 21:10

Allievi Torino - È un Cenisia tutto testa, cuore e gambe. Secci “Abbiamo un arco e una freccia, se miriamo bene possiamo centrare l'obbiettivo"

Scritto da Alice Varraso

L'INTERVISTA – Parla il tecnico classe ’88 delle violette 2000, ormai punto fisso della società di via Revello. Il primo posto del girone C? Possibile, ma bisognerà migliorare in cattiveria e in personalità dopo uno svantaggio

Un giocatore, un amico e un allenatore. Questo è Christian Secci per il Cenisia. Approdato in casa delle violette a otto anni non se ne è più andato. “Sono qui da giusto vent'anni, ormai è casa mia. Gioco in Promozione quindi so cosa vuol dire indossare questa maglia. Siamo tutti amici oltre che colleghi ed è tutto più semplice”. Si sa, Secci è conosciuto anche, insieme ai suoi colleghi, come uno dei massimi protagonisti della movida torinese. A questo però ci si pensa il sabato sera, quando si tratta di professionalità Christian Secci risponde presente. “Ho avuto per due anni i ‘99 credo siano stati e sono ancora un grandissimo gruppo, visto che alcuni di loro sono in rosa con me nella Promozione. Ho avuto per quattro anni i 2001 e ora i 2000”.

L'allenatore delle violette prende ispirazione da un mix di Antonio Conte a livello caratteriale e Jurgen Klopp ai tempi del Borussia Dortmund a livello di gioco, pretende tanto dai suoi ragazzi. “Ho sempre avuto la fortuna di allenare gruppi forti, loro sono uno di questi, sono esigente e in cambio anche io voglio sempre dare il meglio di me con loro”. Un legame instauratosi nel corso degli allenamenti, ha fatto sì che si formasse un vero e proprio gruppo e anche un rapporto di amicizia tra allenatore e ragazzi sempre con il dovuto rispetto tra le parti.

Le violette di Christian Secci hanno mancato di un soffio i Regionali. Motivo? Differenza reti. La sfortuna fa la sua parte, ma c'è da dire che nel corso della prima fase, soprattutto all'inizio, hanno sbagliato qualche partita. “È stato difficilissimo all'inizio, in due settimane dovevo conoscerli e far capire il mio gioco. Non potevo pretendere l'universo”. Il lavoro e il tempo pagano e infatti l'unica sconfitta è arrivata contro il Venaria, prima in classifica nel girone C. “Il nostro obbiettivo è quello di provare a vincere il campionato, finché la matematica non ci condanna è nostro dovere continuare a crederci”. La determinazione è il primo grande passo, in più le violette possono vantare di essere un gruppo unito e di provare sempre a impostare il proprio gioco. “Si vede in campo la loro unità, dobbiamo cercare di essere più cattivi, io dalla panchina cerco di trasmettere la mia grinta. Quando subiamo gol tendiamo a buttarci giù, però ultimamente ho visto dei  miglioramenti”. Dimostrazione che non tutto può subito girare nel verso giusto, ma con sacrificio e determinazione si possono giocare le proprie carte in tavola.

Quello che sottolinea spesso Christian Secci è che un allenatore oltre a vincere ha un altro obbiettivo, vale a dire la crescita dei ragazzi e quindi cercare di portarli o in Prima squadra o in squadre professionistiche. Dopo questi miglioramenti nelle ultime partite il tecnico del Cenisia vorrebbe rigiocare una sola partita: quella con il Borgaro di Gianni Iuliano, dove le violette secondo lui avrebbero meritato almeno di pareggiare. Per pareggiare i conti c'è tempo, ora si pensa al presente e a continuare questa striscia positiva di vittorie. “Abbiamo un arco e una freccia, se miriamo bene possiamo centrare l'obbiettivo, il Venaria ha il 90% delle possibilità, ma in fondo anche Robin Hood ce l'ha fatta”. 

Letto 2878 volte Ultima modifica il Venerdì, 17 Febbraio 2017 10:07

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