Maurizio Rotta se n'è andato, ci ha lasciati ieri mattina. Non amava le luci della ribalta, era un uomo discreto che lavorava dietro le quinte. A molti di voi questo nome dirà poco o niente, ma per 11giovani era una colonna portante. Era fondamentale.
Mauri era uno dei quattro soci che hanno fondato, nell'estate del 2015, il nostro sito. Insieme abbiamo creduto in un sogno, in un progetto tutto nostro, in una testata giornalistica senza editori, dopo anni di lavoro alle dipendenze altrui. È nato come in gioco, è diventato una cosa seria, che ci ha fatto passare notti insonni, ci ha fatto esultare e anche litigare. Ci ha appassionato e ci ha tenuti vivi.
Mauri non amava il calcio, ne conosceva a malapena le regole. Annate, categorie, regolamenti, quante volte li abbiamo ripassati insieme. Ma amava la sfida e il paradosso, per questo vogliamo ricordarlo con una metafora calcistica. Mauri era il nostro numero 10, genio e sregolatezza. Il genio lo sfogava tutto sulla tastiera, di fronte ai suoi due schermi, quando si perdeva tra formule e alambicchi e si ritrovava con un sito tecnicamente perfetto. La sregolatezza era nei tempi, nella continuità: avesse avuto anche questo avrebbe giocato - scusate la franchezza - in champions e non sui nostri campi di periferia.
Ma quel clima “pane e salame”, di sana sportività e principi antichi che caratterizza - o dovrebbe caratterizzare - il calcio giovanile, era quello proprio anche di Maurizio. Uomo vero, padre, amico. Un uomo buono, con un cuore grande così che all'improvviso, una notte, senza nessun motivo, ha deciso di dire basta. Lascia un ragazzo di 17 anni, due genitori inconsolabili, una sorella e una compagna, donne forti e orgogliose. E lascia anche noi, suoi amici e colleghi, con un vuoto incolmabile.
Non sappiamo, caro Mauri, se 11giovani saprà andare avanti senza di te. Se avrà senso farlo. Ma sappiamo con certezza che se continuerà ad esistere, sarà in tuo nome.
Riposa in pace, con la tua tastiera e i tuoi due schermi, tra le nuvole.