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Lunedì, 06 Aprile 2015 11:46

Trofeo Scordo - La Marca "enfant prodige"! Friso come Nesta, Cicirello futuristico

Scritto da Redazione

LE PAGELLE/LASCARIS - Il classe 2001 si merita il voto più alto per il meraviglioso gol vittoria. Il terzino col numero 9 è sempre un piacere vederlo giocare, Previatello generoso e lucido

 

AMEDEO CRAVERO 6: in occasione del vantaggio eporediese, il colpo di testa di Tallarida è troppo potente e ravvicinato per essere neutralizzato. Per il resto si limita a comandare la difesa scegliendo sempre bene il tempo delle uscite. Nel finale protegge il 2-1 bloccando un tentativo dal limite di Santoliquido.

LUCA CICIRELLO 7: sempre un piacere vederlo all’opera. Con ancora negli occhi la mostruosa prestazione in finale regionale con l’Atletico, personalmente non vengo deluso da quello che ritengo uno dei migliori esterni della categoria. Sempre pericoloso con le sue accelerazioni, va vicino al gol con una conclusione futuristica di controbalzo mancino da 25 metri. Geniale. Per qualità e corsa potrebbe ricoprire qualunque ruolo sulla fascia.

LUCA VAILATI 6: della linea difensiva è quello che ruba meno l’occhio. Di testa quasi sempre attento, ha delle responsabilità sul gol di testa di un Tallarida lasciato troppo libero.

ANDREA FRISO 7: il suo ruolo naturale è terzino destro, ma nella finale del Baci gioca centrale di difesa al fianco di Vailati. A parte il neo del vantaggio dell’Ivrea, non sbaglia un colpo. Preciso ed elegante, si lancia anche in un paio di uscite palla al piede degne del migliore Alessandro Nesta.

TOMMASO DE SIMONE 6.5: parte forte proponendosi subito con un traversone da sinistra. L’azione del gol avversario nasce dalla sua zona di competenza, ma nella ripresa si riscatta: suo infatti il cross da cui scaturisce il pareggio di Pampino. 

ALESSIO PREVIATELLO 6.5: gioca da schermo davanti alla difesa, vertice basso del centrocampo. Vedendo il buco sulla fascia sinistra, va a coprire su Villanese ma il suo sforzo è vano perché da quel traversone arriva il gol di Tallarida. Sempre generoso, gioca la palla senza fretta, scegliendo per quanto possibile la soluzione migliore.

ANDREA RACCA 6: in ombra nella prima frazione, da buon capitano si carica sulle spalle i compagni alla ricerca del pareggio. I ritmi aumentano nel secondo tempo e lui sembra trovarsi più a suo agio: cerca gloria personale ma il suo destro da fuori area finisce abbondantemente largo.

SAMUELE HEFFLER 6.5: intelligente sia nei movimenti che negli appoggi per i compagni. Sua la verticalizzazione per lo scatto di Aiassa, fermato però da un attento Ganio Mego. Esce all’intervallo anche se forse avrebbe meritato di continuare a giocare ancora un altro po’.

STEFANO PISANI 6: nel primo tempo subisce anche lui la foga dell’Ivrea e si ritrova a giocare sempre troppo basso. Nella ripresa cerca di ragionare e far ragionare maggiormente i compagni: gioca più ordinato e i palloni sprecati diventano rarissimi.

ANTONIO PAMPINO 6.5: gioca in coppia con Aiassa e a dire il vero riescono a combinare ben poco nei primi 20/25 minuti. Il killer instinct non lo abbandona però nel momento più delicato: su una palla ribattuta dalla difesa, si avventa e lascia partire un sinistro a incrociare che buca le mani del portiere avversario. Il suo cambio lascia stupiti un po’ tutti, compreso il diretto interessato che proprio non riesce a darsi una spiegazione. 

ANDREA AIASSA 6: l’ex Città di Rivoli sta vivendo la stagione della consacrazione. Contro l’Ivrea gli spazi sono pochi, ma i movimenti del bomber non sono mai banali. Fisico, facilità di corsa e disponibilità al sacrificio: ingredienti preziosi per un centravanti in partite in cui c’è da fare più a sportellate che tiri in porta.

LA MARCA 7.5: ecco uno che era di certo assente il giorno in cui distribuirono la timidezza. E’ il più piccolo tra tutti i 22 in campo, ma ora si capisce perché Pisani se lo sia preso per questo torneo. Si vede subito la sua grande personalità pur giocando sotto età: corre, pressa e si propone senza neanche conoscere il significato di timore reverenziale. Il gol partita è un capolavoro: scatto di 50 metri, di cui almeno 30 palla al piede, e sinistro preciso a incrociare. Enfant prodige.

ROCCO PUGLIESE 7: uno che gioca 3 minuti, se va bene, e che risulta decisivo vuol dire che ha un qualcosa in più. Quando i rigori sembrano ormai inevitabili, ecco entrare il gigante con la maglia numero 11. Tutti pensano: “Bhe, l’avrà messo per tirare il rigore”. E invece no… Da una sua sponda di testa (peraltro senza neanche dover saltare) nasce la fuga di La Marca per il 2-1 definitivo. 

 

Letto 3785 volte Ultima modifica il Lunedì, 06 Aprile 2015 12:01

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