Sabato, 03 Maggio 2025
Venerdì, 02 Maggio 2025 16:14

Carlo Pesce ci racconta il suo biennio all'Asti, pronti al rush finale di un'altra stagione ricca di soddisfazioni per i Galletti In evidenza

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INTERVISTA - Il responsabile dell'agonistica astigiana sta per chiudere il suo secondo anno al sodalizio bianco rosso e fa un po' il punto della situazione su questa esperienza. Non mancano le soddisfazioni, con le diverse annate che tanto bene si stanno disimpegnando al cospetto delle corazzate piemontesi.
 


Due anni importanti quelli vissuti da Carlo Pesce ad Asti. Due anni che hanno visto la società vincere due campionati e fare semifinale per il titolo regionale con il gruppo 2008, celebrare tre campioni d'Italia con la rappresentativa regionale Under 15 e riportare in questa stagione tre squadre alle fasi finali, con l'Under 17 che ha già strappato il pass per i quarti. La stagione non è ancora conclusa, ma l'atmosfera che si respira in casa dei Galletti è davvero ottima.

"50 anni passati nel mondo del calcio mi hanno dato una certa credibilità e qui ad Asti ho trovato un bell'ambiente in cui muovermi. Con Antonio Ballario ci conosciamo da tantissimi anni e abbiamo lavorato bene in sinergia per creare gruppi competitivi che potessero confrontarsi con le realtà più forti del Piemonte. Non nego probabilmente sia più difficile lavorare in queste realtà, trovare giocatori che fanno la differenza, formarli e portarli a reggere l'urto quando giocano contro squadre forti come Chisola, Lascaris. Però qui si respira una buona aria. I risultati sono importanti ovviamente e l'obiettivo sarebbe centrare almeno con un'annata le semifinali, però c'è un'atmosfera più serena, c'è la voglia di sorridere e questo aiuta a mantenere alto l'entusiasmo. Naturalmente è bello vedere i risultati sul campo, riconfermarsi rispetto alla scorsa stagione, la ciliegina sulla torta sarebbe raggiungere una finale, ma quello che più ci preme è aver continuato a sviluppare al meglio il settore giovanile, che è la vera forza di una squadra. In prospettiva dobbiamo cercare di formare più giocatori possibili pronti per la prima squadra. C'è un bel feeling con il tecnico, a cui mi lega un rapporto di amicizia, ed è bello aver visto diversi elementi esordire con la sua squadra. Diversi ragazzi del 2007 si sono fatti notare, c'è il 2006 Brenchio, Isoldi, la linfa vitale deve arrivare dal settore giovanile. E il buon lavoro che stiamo facendo con i giovani lo si vede anche dalle opportunità che arrivano dal professionismo date ai nostri ragazzi. Gli ultimi in ordine di tempo sono stati Cussotto e Tramontana, chiamati dalla Sampdoria, con lo stesso Tramontana che aveva già avuto l'esperienza con l'Hellas Verona".

Insomma sembra tutto rosa e fiori.
"Non ti nascondo che l'impegno si fa sentire, è stancante e spesso complicato conciliare al meglio gli impegni famigliari. Però l'entusiasmo è tanto e finché c'è entusiasmo e voglia di fare andiamo avanti e il rapporto con la società è ottimo. Qui ho trovato non solo un bell'ambiente, ma tante persone preparate, tanti allenatori di livello che stanno facendo benissimo, come Biancardi o Marino, mister le cui qualità sono sotto gli occhi di tutti. Mi preme poi fare i complimenti ad Agostino Lucia, allenatore dell'Under 14 che ha brillantemente portato alle fasi finali con diverse giornate d'anticipo. Era la sua prima esperienza come primo allenatore, potevano esserci delle difficoltà da affrontare trovandosi a guidare il gruppo come titolare, ma è stato bravissimo, ha fatto davvero molto bene".

Quindi cosa prospetta il futuro?
"Al momento testa tutta sulle fasi finali. Da parte mia ripeterò quello che già facevo all'Alpignano, avendo il patentino da allenatore sarò registrato in distinta come allenatore in seconda, un modo per stare vicino al mister e ai ragazzi direttamente sul campo. E' un aspetto importante del mio lavoro e per i ragazzi è importante sentire in questo modo la società così vicina e con loro si creano oltretutto dei legami molto più forti. Dobbiamo ricordarci che quel che facciamo lo facciamo per loro, io ripeto sempre che quando salgono sul bus per andare alla partita devono sorridere, quando scendono al ritorno devono sorridere. Se non c'è questo, vuol dire che noi adulti stiamo sbagliando qualcosa. Da parte mia cerco di essere sempre positivo, di tenere su l'ambiente e creare legami forti. Anche tra società, e l'esperienza di scouting con il Torino mi ha aiutato e posso dire che è bello vedere una società come l'Asti essere in buoni rapporti con le due realtà più importanti del Piemonte. In tutto questo mi piace riuscire a trovare sempre qualcosa per migliorarsi, non si smette mai di imparare, per quel che mi riguarda è vietato sedersi e smettere di prendere tutto quello che queste esperienze possono darti".

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