Sabato, 06 Luglio 2024
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 798

Mercoledì, 27 Aprile 2016 16:05

Speciale Sommarivese Giovanissimi - L'ultima tappa alla scoperta dei ragazzi di Lamaddalena, poi spazio al mister

Scritto da

3° PUNTATA / SPONSORIZZATA - Con il terzo capitolo del nostro percorso si conclude la prima parte del viaggio alla scoperta della Sommarivese Giovanissimi. Nelle prime due puntate abbiamo analizzato pregi e difetti dei primi 12 giocatori, in questa occasione parleremo dei sei che sono rimasti: Marcolin, Mangia, Crispo, Biasibetti, Manuali e Usai   

 

Il terzo appuntamento alla scoperta della Sommarivese Giovanissimi chiude la prima parte del nostro viaggio. Dopo le prime due uscite nelle quali abbiamo presentato i tesserati che compongono la rosa della Sommarivese allenata da Gianluigi Lamaddalena - Corsaro, Bedino, Varacalli, Panero, Versace, Burdese nella prima, Barbero, Gramari, Rolfo, Garis, Cristofalo e Poffa nella seconda - parleremo degli ultimi sei giocatori che mancano all'appello: Marcolin, Mangia, Crispo, Biasibetti, Manuali e Usai. In seguito ci sarà spazio per Gigi Lamaddalena, l'allenatore che ha contribuito con la sua esperienza e i suoi metodi di allenamento all'ottima stagione che la Sommarivese ha disputato. Al suo primo anno di regionali, infatti, la squadra di Sommariva si è posizionata al quarto posto insieme al Pozzomaina, dietro a corazzate come Atletico Torino, Cheraschese e Pedona, che invece il girone D lo ha vinto.    

 

Gianluca Marcolin

 

GIANLUCA MARCOLIN
Portiere 
19 gennaio 2001

Gianluca Marcolin è il portiere che è arrivato la scorsa estate da Torino. “Arrivato da noi questa stagione dalla Cbs – conferma Lamaddalena – è lui che ci ha permesso di fare il salto di qualità. Per me il portiere è il 50% della squadra, ad esempio: nel ritorno contro la Cheraschese Marcolin ha fatto una parata da 3 punti”. Oltre ad essersi integrato benissimo con la società nel suo complesso, Gianluca si è integrato bene con i compagni. Insieme a Varacalli e Panero, è uno di quelli che corre di più e si impegna di più – anche se fa il portiere – ed è quello che si arrabbia di più se la squadra perde. Se i compagni non si impegnano, se la squadra non gioca come potrebbe lui si arrabbia: “A volte esagera – racconta il suo allenatore – deve migliorare sul piano caratteriale. Deve cercare di tenere la testa sul collo anche quando le cose non vanno bene sia per lui sia per i suoi compagni”. Aspetto caratteriale a parte, Gianluca Marcolin è un giocatore indispensabile per questa squadra, garantisce una sicurezza al reparto difensivo che prima non si percepiva, ma deve imparare a controllare le sue emozioni perché in futuro nessuno gli sconterà nulla. 

  

 

  

Alessandro Mangia

ALESSANDRO MANGIA
Attaccante esterno
6 febbraio 2001

Alessandro Mangia è un attaccante esterno che può giocare anche di punta con Rolfo. Rispetto al suo compagno di reparto – che è ben piazzato fisicamente - è più piccolino, infatti quando gioca nell’attacco a due Mangia interpreta il ruolo più libero lasciando Rolfo a fare la boa. Gli gira attorno ed ha degli ottimi piedi che gli permettono di sfornare numerosi assist. Se è in forma ed ha voglia è difficile togliergli la palla. Mangia è arrivato quest’anno dalla Cbs come Marcolin, ma a differenza del portiere è molto silenzioso. “Penso che con Usai siano i due tecnicamente più forti, peccato per quei centimetri che gli mancano – racconta Lamaddalena –. Si è messo sempre a disposizione della squadra anche perché avere una rosa completa significa doversi sedere in panchina se necessario e lui, seppur a malincuore, lo ha sempre accettato. Non ha mai fatto polemiche, anche se forse è quello che patisce di più il fatto di non poter giocare”. Alla sua prima stagione a Sommariva, Alessandro Mangia si è subito reso determinante nello spareggio contro l’Area Calcio per accedere ai regionali. Era entrato da 2’ quando aveva segnato il gol del 2-1, poi la partita era stata vinta dalla Sommarivese per 3-2. Ha il vizio di non passare tanto la palla, ma se la passa manda in porta i compagni. Migliorerà ancora. 

 

Giuseppe Crispo

 

GIUSEPPE CRISPO
Attaccante
16 marzo 2001

“Noi lo abbiamo preso come punta dal Chisola, ma lui ha sempre fatto il difensore centrale”. Gigi Lamaddalena esordisce così parlando di Giuseppe Crispo: “E infatti quando è servito metterlo dietro, si è comportato benissimo dimostrando di avere i movimenti giusti del difensore. Si è sempre messo a disposizione, ma bisogna lavorare con lui perché se non ha motivazioni particolari non rende come potrebbe. Diciamo che occorre dargli una motivazione in più: è compito del mister caricarlo al punto giusto”. Crispo è un giocatore molto piazzato fisicamente, è alto e robusto, ha già il fisico da calciatore, diciamo da adulto per un classe 2001. “Per questo motivo – continua il mister – lo abbiamo impiegato in attacco siccome ci serviva una punta con le sue caratteristiche specialmente nel campionato regionale. Non ha ancora i movimenti giusti dell’attaccante, però sta imparando. Abbiamo fatto di necessità, virtù”.

 

 

Alessandro Biasibetti

 

ALESSANDRO BIASIBETTI
Centrocampista
22 giugno 2002

Alessandro Biasibetti è il piccolo della squadra anagraficamente parlando. L’unico 2002 della rosa, infatti, è arrivato quest’anno da Chieri nella finestra di mercato invernale. “Se dovessimo fare una statistica minuti giocati / gol fatti – racconta fiero il suo allenatore – penso che abbia una media gol impressionante, che si aggira a circa ul gol ogni 10/15 minuti”. Biasibetti è il jolly di Lamaddalena: gioca dai 15 ai 20 minuti a partita e spesso fa gol. “Non segna solo se parte dall’inizio, siamo certi di questo” dice sorridendo l’allenatore, che poi continua: “E’ il nostro valore aggiunto, la nostra carta da giocare a partita in corso”. Sempre a disposizione, educatissimo, è l’unico che dà del lei al mister (e tutti lo prendono in giro per questo). Ha una massa muscolare già da adulto, non è grosso, ma è muscoloso. Ha un sinistro che è una bomba, preciso e potente. Alessandro è il torello della Sommarivese, grinta e corsa da vendere. Prima di venire a Sommariva giocava a centrocampo, ma siccome è molto disordinato ora gioca per lo più punta o esterno sinistro alto. Ha fatto tanti gol alla Inzaghi perché si trova al posto giusto al momento giusto. E, ultima caratteristica certamente non meno importante, nonostante sia il più piccolo, non ha paura di nessuno. 

 

 

 

   

Marco Manuali

 

MARCO MANUALI
Centrocampista
15 gennaio 2001

“Insieme a Poffa penso che sia il più forte. Sono i due giocatori più utili, se si spengono loro a centrocampo, è facile che la squadra perda”. Stiamo parlando di Marco Manuali, un tuttocampista che corre come un pazzo, che si fa in quattro, salta l’uomo, si rigira e lo risalta. “Ma non per prenderlo in giro” esclude Lamaddalena. Perde pochissimi palloni, Marco Manuali è il più completo della rosa. Arriva dalla scuola Juve e si vede: è un cecchino, tira di destro e di sinistro senza distinzione nonostante sia mancino. Punizioni dal limite? 8 su 10 sono gol. Ha fatto gol assurdi da centrocampo in questa stagione, perché da lontano cerca spesso la porta. Diciamo che se è in forma basta farlo calciare, ma se non lo è la Sommarivese gioca in 10. Ragazzo educato mai protagonista di un litigio, mai una parola fuori posto anche perché giustamente i compagni si rendono conto dall’importanza sua come giocatore e come persona all’interno della squadra. “Esclusa l’ultima partita dove ho provato a dare spazio a Biasibetti per dargli l’opportunità di giocare titolare – conclude l’allenatore – e quindi dove ho dovuto sacrificare Manuali, è sempre partito titolare e non è mai uscito. Su 30 partite, 29 le ha giocate dall’inizio alla fine”.  

 

   

Edoardo Usai

 

EDOARDO USAI
Esterno sinistro
15 ottobre 2001

E’ il più piccolo della compagnia per statura. Tecnicamente uno dei più bravi, “insieme a Mangia” aggiunge Lamaddalena. Edoardo Usai ha un potenziale incredibile: nello stretto ha una velocità di movimento di gamba spaventosa, li salta tutti. Il suo problema è essere piccolino, gli serverebbero centimetri in più e allora sì che diventerebbe devastante. Quando salta l’uomo spesso viene recuperato ed è obbligato a dribblare di nuovo perché gli avversari hanno le leve più lunghe. “Quando venne a provare in estate dissi ai miei dirigenti che uno così forte tecnicamente a quell’età non lo avevo mai visto. Giocava da terzino quando si è presentato, con noi ha interpretato quel ruolo e non si è comportato male, per me però è più offensivo. Se salta l’uomo e chiede l’uno-due può essere devastante: è un fastidio per l’avversario, se perde palla non molla mai, resta lì a dare noia. Ultimamente si è impegnato molto e quindi gioca di più: spesso per il ruolo che ricopre deve fare staffetta con Mangia”. 

Registrati o fai l'accesso e commenta