Giovedì, 28 Novembre 2024
Venerdì, 07 Giugno 2019 16:25

Mattia Pretato: dal Piemonte alla Toscana, tappa verso il professionismo

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INTERVISTA - Il difensore classe 2002 in prestito al Cuneo ci parla della sua annata e degli obiettivi futuri, destinato al Pontedera.


Da un granata travagliato e piemontese ad una speranza toscana, sempre dello stesso colore ma con sfumature diverse. Dal Torino al Pontedera passando per Cuneo; il difensore classe 2002 Mattia Pretato ci racconta i mesi difficili al Torino, i rapporti umani creati in biancorosso e le sue aspettative. Lontano dalla Mole e più vicino alla Torre di Pisa, ma con i piedi fissi su un altro monumento atipico: il rettangolo verde. 

Hai giocato nel Chisola, Juventus, Torino e gli ultimi sei mesi al Cuneo. Come ti sei trovato?
Quest’anno è stato diviso in due parti, i primi sei mesi al Toro il campo l’ho visto solo in allenamento, poi ho fatto metà anno al Cuneo e mi sono trovato molto bene. L’intensità era ovviamente più bassa in partita e negli allenamenti ma ci tenevo a dare il massimo: cambiavo tre treni per arrivare agli allenamenti e sono stato felice di averlo fatto.

Con Mister Pellegrino come ti sei trovato?
Il Mister è molto preparato sul lato tecnico e soprattutto mi ha colpito dal punto di vista umano. Facendo il professore è abituato a lavorare con i ragazzi e questo l’ho percepito subito, credo sia un aspetto importante. 

Il momento più difficile di quest’anno?
Il momento più difficile è la parentesi al Torino. Non credo mi sia stata data la possibilità di esprimermi al meglio, eravamo in tre ad arrivare da una squadra dilettantistica e l’ambientamento non può essere immediato. Uno ha mollato durante il ritiro mentre un altro si è ritagliato un suo spazio. Ho tenuto duro ma venire al Cuneo è stata la scelta migliore.

L’anno prossimo andrai al Pontedera, come mai?
É una buona società di Lega Pro, tramite il procuratore ho fatto un allenamento con la Prima Squadra e sono piaciuto. La formazione è giovane e portano “Tra i grandi” tanti giocatori dalla Berretti, il salto di grado però me lo devo guadagnare sul campo. 

Cosa ti aspetti dalla prossima annata?
Mi aspetto di giocare, impegnarmi e farmi valere. Spero anche di trovarmi bene a scuola, la città è piccola (30.000 abitanti) ed è un contesto più simile a quello di Cumiana, dove sono cresciuto.

Il tuo obiettivo per la stagione (come detto nella prima nostra chiacchierata) lo hai raggiunto, ma dove ti vedi nel lungo periodo?
Tra due anni vorrei firmare un contratto da professionista con una squadra di Lega Pro o di Serie B, non ho preferenze. Però l'elemento fondamentale e che conta di più è solo uno: giocare a calcio.

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