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Lunedì, 28 Novembre 2016 17:45

Christian Mossino: “Scrofani? Ho chiesto la sua disponibilità a rientrare nel mondo del calcio”

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INTERVISTA - Il presidente neo eletto è già al lavoro: “L’istituzione di consulte e gruppi di lavoro per trattare le problematiche come impiantistica sportiva e format dei campionati dilettantistici e giovanili, l’apertura dei centri servizi, l’analisi del bilancio e la struttura organizzativa… c’è tanto da fare”. Ma la prima emergenza è stata superata: “Abbiamo gestito nel modo giusto l’emergenza maltempo, grazie al lavoro di squadra”

Presidente, la tua vittoria era nell'aria, ma sinceramente ti aspettavi un trionfo di tali proporzioni?
“Diciamo che nel mese e mezzo di campagna elettorale, man mano che i giorni passavano, incontrando le società, è emerso chiaramente un malcontento diffuso. Rispetto alle firme che avevamo raccolto, già più della metà delle società, abbiamo preso 50 voti in più. Mi aspettavo la conferma da parte di chi aveva firmato la candidatura, ma non ci siamo fermati lì e questo ovviamente mi ha fatto molto piacere. Alla fine sì, me lo aspettavo”

Raccontaci qualche retroscena dei festeggiamenti...

“Nessun festeggiamento, ci siamo messi immediatamente a lavorare. Questa vittoria elettorale è nata sui problemi delle società, anzi si può parlare di vittoria solo tra virgolette perché ci sono problemi reali e le società hanno tante aspettative nel nostro lavoro. Per cui ci siamo messi subito a testa bassa a lavorare, già questa settimana inizieremo ad aprire consulte e gruppi di lavoro”.

Neanche una cena?

“Neanche una cena”.

L'indicazione di Andrea Coppo come vicepresidente nazionale della Lnd è un ulteriore schiaffo per Bacchetta. Ma così non rischiamo di perdere un posto che, per il Piemonte, sarebbe importante?
“La giusta considerazione di questo aspetto è più ampia. Reputo che il sistema vigente non è un sistema adeguato, perché prima delle elezioni vengono presi degli accordi - legittimi, per carità - ma che non rispecchiano le indicazioni delle elezioni. Ciò che è successo in Piemonte potrà succedere anche in altre regioni del nord, dopo le elezioni ci ritroviamo delle persone diverse rispetto a quelle che avevano preso gli accordi. Io penso che il gruppo vincente debba esprimere il rappresentare della propria regione, alla prima occasione ne parlerò a livello nazionale. Al di là dei nomi, è giusto che cambi il sistema”.

Ma ci troviamo di fronte a una situazione di fatto… Secondo te, come finirà questa partita?
“Non so come finirà, tutto è in evoluzione, ma - ripeto - il sistema mi interessa più dei nomi. Se il Comitato Piemonte e Valle d’Aosta deve esprimere il suo candidato, devono decidere chi vince le elezioni e le società che lo hanno votato”.

Un altro nome su cui vorrei chiederti un chiarimento è quello di Roberto Scrofani. Che abbia avuto un ruolo strategico in campagna elettorale direi che è assodato; che ruolo avrà, se avrà un ruolo, in Federazione?
“Dal momento che abbiamo avuto la conferma che avremmo guidato il Piemonte, a Roberto Scrofani ho chiesto ufficialmente se valuta la possibilità di rientrare nel mondo del calcio. Se darà sua disponibilità, valuteremo con il Consiglio direttivo che ruolo proporgli. Non decido per conto mio”.

Rimaniamo negli uffici. Quelli del Comitato regionale, a detta delle società, sono più che efficienti. Tutti confermati, o c’è qualche cambiamento in vista?
“Tutto il personale, con cui ho già parlato, è confermato. Siamo in attesa della nomina del segretario, per ora abbiamo confermato Lucia Parodi come vicesegretaria. Ho fiducia e piena riconoscenza nei confronti di tutti gli impiegati del Comitato, applaudo e riconosco il loro lavoro. Ma è ovvio che, essendoci un nuovo governo, andremo a fare una riorganizzazione secondo le nostre idee e necessità. È normale…”

Domanda diretta, allora. L’attuale segretario Emanuele Fadini?

“È uno dei dipendenti cui va riconosciuto quanto fatto, ci mancherebbe, devo dire per esempio che l’assemblea era organizzata molto bene, grazie a tutto personale. La sua posizione rientra nel discorso che ho fatto prima”.

Subito un inizio tosto, per la tua presidenza, con tanti campi impraticabili.
“A questo proposito voglio subito mettere in risalto che abbiamo lavorato da squadra, sul territorio tutte persone si sono mobilitate per prestare servizio e valutare la situazione. Abbiamo gestito bene l’emergenza, concesso i rinvii quando era necessario, ma non ci sono stati problemi, domenica non è saltata nessuna partita. Abbiamo preso la decisione giusta, di far giocare comunque i campionati, grazie al lavoro sul territorio dei consiglieri, dei delegati assembleari, delle delegazioni provinciali, anche grazie all’aiuto dei social. Siamo 30 persone ma comunichiamo in tempo reale, questo ha accelerato i tempi di analisi e scelta. Già questo è un cambiamento…”

I primi cento giorni sono fondamentali per ogni governo, impostano la linea della gestione successiva. Le tue prime mosse da presidente Lnd Piemonte e Valle d’Aosta.
“L’istituzione di consulte, gruppi di lavoro, cantieri, sui vari argomenti che saranno centrali nella mia presidenza: impiantistica sportiva, format dei campionati dilettantistici e giovanili, secondo programma. Poi l’apertura dei centri servizi e la riorganizzazione sul territorio con le delegazioni provinciali, per essere a disposizione delle società. L’analisi del bilancio, per iniziare immediatamente a capire come ottimizzare i costi, e la struttura organizzativa. Ed è già iniziata la presa di contatto con tutte le istituzioni, arbitri, calciatori, allenatori e Settore giovanile, poi Coni e Regione Piemonte, comuni, enti promozione sportiva… C’è tanto da fare”.

Concentriamoci sulle giovanili. Per l’anno prossimo è impossibile cambiare la formula, ma è possibile pensare a dei correttivi? Per esempio, l’introduzione di criteri meritocratici nella composizione dei gironi provinciali.
“Perché no, ma il problema è a monte. C’è un comunicato ufficiale del Settore Giovanile e Scolastico che già sancisce alcuni principi. Da lì partiremo, sentito il parere delle società tramite le consulte, per creare il format più possibile adatto alle esigenze delle società stesse, alla tutela del loro lavoro, di chi ha investito e di chi vuole investire. Difficile se non impossibile cambiare già per la prossima stagione, questo è vero, anche perché ci sono passaggi fondamentali che dipendono da Roma, come la trasformazione in campionati dei tornei fascia B. Insomma, è presto per parlare dei dettagli del format, della divisione tra provinciali e regionali, certo anche la tua proposta di introdurre dei punteggi, allo stato attuale è interessante…”

Ultima domanda sulle rappresentative regionali. Chi se ne occuperà? Avete già scelto i selezionatori? Quando parte l‘attività?
“Costituiremo a giorni il club Piemonte e Valle d’Aosta, nello stile del Club Italia, con funzioni organizzative, amministrative e tecniche. Siamo già in ritardo, ma sicuramente entro fine dicembre la squadra sarà pronta, selezionatori compresi”.

Letto 5010 volte Ultima modifica il Lunedì, 28 Novembre 2016 17:57

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