Venerdì, 05 Luglio 2024
Giovedì, 06 Febbraio 2020 21:00

Barcanova - Fabrizio Cignola è il nuovo direttore sportivo del Settore giovanile: “Grande responsabilità, darò il massimo”

Scritto da Daniele Pallante

INTERVISTA - Nuova sfida per l’allenatore dell’Under 17: “C’è una buona base da cui partire, da integrare e migliorare: per far crescere il Barcanova dobbiamo tutti remare dalla stessa parte, con lo stesso obiettivo e con scelte condivise”


Il “nuovo” Barcanova riparte dal campo, il vero cuore di una società: è ufficiale la nomina di Fabrizio Cignola, già allenatore dell’Under 17, come direttore sportivo del Settore giovanile.

Fabrizio, com’è nata questa nuova opportunità?

“Mi hanno chiesto se mi interessava il ruolo da direttore sportivo, la dirigenza cercava una figura che aiutasse a rilanciare le squadre del Barcanova, e io ho dato la mia disponibilità. In pochi giorni, da una chiacchierata è nata una collaborazione ufficiale”.

Doppio ruolo quindi?

“Per quest’anno mantengo l’incarico con gli Allievi, ci mancherebbe, e aggiungo la direzione sportiva. In futuro vedremo, allenare mi piace ma è meglio una cosa fatta per bene che due fatte più o meno… Poi il ruolo da direttore è diverso, devi avere uno sguardo generale sulle giovanili e non specifico su una squadra. Difficile ricoprire il doppio ruolo, comunque decideremo insieme alla società”.

Era un ruolo vacante.

“Sì, ma penso che sia una figura necessaria in una società ambiziosa, deve esserci un collegamento tra squadre e società e nel contempo un filtro con i ragazzi e le loro famiglie”.

Pensi di dare un’impostazione tattica condivisa da tutte le squadre delle giovanili?

“Ne parleremo, non siamo ancora scesi così nel dettaglio. Di sicuro mi piacerebbe che ci fosse una linea Barcanova, non solo tattica ma anche nei comportamenti, riconoscibile in tutte le annate. Simile per tutti ma non uguale, perché ogni gruppo ha le sue caratteristiche e ogni allenatore ha la sua personalità”.

Parole d’ordine di questa linea comune?

“Divertimento, impegno, fair play, ma con il cambiamento delle fasce d’età ci sono grandi differenze. I piccoli devono potersi esprimere nel miglior modo possibile, l’aspetto tecnico viene prima del risultato, se uno vuole dribblare dribbla, senza paletti, i bambini devono divertirsi e imparare, solo così possono crescere nella qualità e arrivare pronti per affrontare il salto nel Settore giovanile. Dagli Under 14 in su cominciano ad essere importanti anche gli aspetti tattici collettivi e non individuali. E aumenta l’importanza del risultato, inutile negarlo: il divertimento e i valori dello sport non vanno tralasciati, certo, ma ci sono anche altri fattori di cui tenere conto”.

Da che punto partite? Facciamo una veloce analisi di come stanno andando le squadre.

“La Juniores si sta rimettendo in carreggiata. Con i miei 2003 stiamo facendo abbastanza bene, siamo in zona salvezza pur con una classifica molto corta, diciamo che siamo in linea con l’obiettivo di rimanere nei regionali. I 2004 stanno facendo i provinciali, i numeri ci sono ma stiamo facendo un lavoro in prospettiva, sperando nella salvezza della categoria Under 17: con qualche inserimento al posto giusto, si può costruire una squadra in grado di giocarsela con tutti. I 2005, anche loro provinciali, stanno crescendo bene con Serra. Infine con i 2006 vogliamo a tutti i costi tenere i regionali, anche se adesso siamo in zona playout e non sarà facile: pagano un po’ a livello fisico, perché sono età in cui servono anche i chili oltre alla qualità. Ma partire nella prossima stagione con due squadre nei regionali sarebbe fondamentale”.

Dirai la tua anche sugli allenatori?

“Dirò la mia, ma tutte le scelte saranno collegiali, con la dirigenza della società: per far crescere il Barcanova dobbiamo tutti remare dalla stessa parte, con lo stesso obiettivo e con scelte condivise. Comunque  c’è una buona base di allenatori, migliorabile come in tutte le società, ma siamo messi bene”.

E sullo staff dei preparatori?

“Importante, importantissimo. Ripeto, è troppo presto per questi dettagli, ma di sicuro la società ha intenzione di crescere e io farò delle proposte in questo senso, sempre nel rispetto dei ruoli”.

Lavorerai anche sul mercato dei giocatori?

“Sulle rose dei giocatori bisogna dare una scossa. Purtroppo diversi giocatori sono andati via la scorsa estate, questo è il primo punto su cui ragionare e intervenire. Dobbiamo confermare e migliorare la qualità dove ci sono i numeri, in altre annate dovremmo prima di tutto integrare le rose, ma sempre puntando anche sulla qualità dei giocatori. Non sarà facile, ma è un progetto a lunga scadenza, i risultati non si possono vedere in pochi mesi. Dobbiamo tutti insieme fare scelte ponderate e muoverci nel modo giusto, concreto ma elegante”.

Per elegante intendi non prendere intere squadre?

“Non ha senso, come non ha senso prendere allenatori perché si muovono con un blocco di giocatori. Tanto, come vengono, se ne vanno. Chi viene qui, giocatore o allenatore che sia, deve scegliere il progetto Barcanova. Starà a noi renderlo accattivante”.

Fabrizio, in conclusione?

“In conclusione devo dire grazie a chi mi ha dato fiducia per una carica così importante. È una bella responsabilità, cercherò di fare del mio meglio, come ho sempre fatto, nell’interesse del Barcanova, perché dobbiamo far tornare questa società ai livelli che merita. Non sarà facile ma è fattibile, il nome e la storia del Barcanova lo meritano”.

Ultima modifica il Giovedì, 06 Febbraio 2020 21:36

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