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Giovedì, 05 Febbraio 2015 11:30

Allievi fascia B regionali - Volpiano, che succede?

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APPROFONDIMENTO - Considerata a settembre la regina del mercato, la squadra di Scanavino occupa ora il penultimo posto del girone 1. Il tecnico: "Se al Volpiano la priorità fossero i risultati io sarei a rischio"

Alzi la mano chi avrebbe immaginato di vedere il Volpiano occupare al giro di boa il penultimo posto del girone.  Altro che grande favorita del gruppo 1, al momento soltanto il Barcasalus (ancora fermo a zero punti) è riuscito a fare peggio delle volpi. Eppure erano diversi i segnali che facevano pensare ad una grande stagione: l’approdo di un tecnico di grande livello come Scanavino al posto di Balducci; un mercato di qualità con gli arrivi dalle professioniste di Susbenso e Barengo oltre che degli ex Real Canavese Olmo, Bevolo, Ceria e Actis Grosso; una prima fase provinciale conclusa a punteggio pieno con uno score da vero schiacciasassi (80 gol fatti e 2 subiti). Dopo il folgorante esordio a casa del Lascaris con vittoria per 4-2 in allegato, il Volpiano ha però raccolto solo 4 punti in 6 partite. Frutto di uno 0-0 con il Borgaro e di un 5-0 contro il Barcasalus. Troppo poco se vuoi raggiungere le fasi finali… Parlando con Scanavino, cerchiamo di capire meglio le ragioni di questo momento:

“Stiamo attraversando un periodo non felicissimo, nel quale nulla va per il verso giusto. Nell’ultima partita contro il No.Ve., il loro gol del definitivo 3-2 era in fuorigioco e c’era persino un rigore solare per noi. Ma va bene, è un errore umano e fa parte del gioco. Abbiamo subito il gol su un movimento ad elastico perfetto della linea difensiva che ha messo in fuorigioco di 3 metri l’avversario. L’arbitro non ha fischiato, ma io ai ragazzi cosa devo dire? Nulla, hanno fatto le cose giuste. L’importante è non drammatizzare e continuare a lavorare. Certo, vincere aiuterebbe a sollevare il morale e riacquisire fiducia. Già dopo il 4-2 in casa del Lascaris c’era troppa euforia e io sapevo bene che bisognava restare coi piedi per terra e che la strada sarebbe stata ancora lunga. Ora bisogna solo pensare a migliorare le carenze che abbiamo”.

Una delle carenze che salta maggiormente agli occhi è la difesa. Davvero troppi 15 gol subiti, più di 2 a partita. E Scanavino punta il dito proprio su questo fattore:

“Subiamo troppi gol e per questo motivo dovremo lavorare duramente sulla fase difensiva. Però a volte lavorare non è sufficiente, ci vuole altro. Contro il No.Ve. sono rimasto soddisfatto dell’impegno dei ragazzi, ma siamo ancora troppo superficiali in certe situazioni. Non basta chiamarsi Volpiano ed essere tecnicamente più forte per vincere le partite. I tre punti la domenica li ottieni solo faticando”.

Dopo il mercato estivo eravate considerati tra i possibili outsider addirittura per arrivare fino infondo. Possibile che tutto questo gran parlare attorno a voi abbia destabilizzato l’ambiente creando aspettative difficili da gestire?

“A inizio stagione si pensava potessimo essere imbattibili, ma dalla teoria si deve passare alla pratica. C’è stato a mio avviso un eccesso di sopravvalutazione attorno a questo gruppo, con tutti quanti che a settembre parlavano del nostro mercato. Sì va bene, abbiamo preso buoni giocatori, ma che hanno delle carenze. Resta una squadra di buona qualità che però ha qualche pecca sia dal punto  di vista tecnico che caratteriale.  Quando parti da zero con 13 giocatori nuovi ci vuole sempre del tempo prima di trovare le sintonie e di riuscire a trasmettere la giusta mentalità . A parte i due ex “professionisti” Susbenso e Barengo, sono arrivati ragazzi da piccole realtà come Ivrea e Real Canavese. In zona sono indubbiamente i migliori, ma per fare la differenza anche in ambito regionale serve un ulteriore salto di qualità”.

Il secondo posto dista ora otto punti. Non un’enormità se si pensa che siamo ancora al girone d’andata e che l’1 è un girone equilibrato, senza un padrone assoluto. Le fasi finali restano un obiettivo concreto per il Volpiano?

“Si lavora sul biennio per portare giocatori alla Juniores e in Prima squadra. Vedi ad esempio Pititto che ha già esordito in Eccellenza. Qui a Volpiano si deve giocare a calcio, dare nozioni ai ragazzi. Facendo lanci lunghi magari avremmo fatto più punti, però così non si cresce. Non mi è mai interessato arrivare alle fasi finali come risultato fine a sé stesso. Mi interessa arrivarci solo se queste sono il frutto di una crescita di gioco. Se guardassi solo il risultato, ora allenerei una Prima squadra. La società Volpiano non ci mette pressione da questo punto di vista. E’ raro avere due direttori come Vogliotti e Martino, che danno più importanza alla crescita del giocatore. Se avessero come priorità il risultato, io sarei chiaramente a rischio”.

 

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