Sabato, 23 Novembre 2024

PANCHINE - Definito l’organigramma tecnico: il direttore generale sale in Prima squadra, la “sua” Under 19 viene affidata a Pierro, che tiene anche i 2005. Biennio Under 17-Under 16 per Ferrari, per l’Under 14 arriva Fabio Cascioli


“Il Lucento ai lucentini” ride Gianfranco Maione, con una frase ad effetto che però spiega le grandi novità in atto sulle panchine della società di corso Lombardia, novità che lo riguardano in prima persona. Il direttore generale infatti lascia la “sua” panchina, quella della Juniores, per salire alla guida della Prima squadra, appena retrocessa in Promozione.

“Alleno in Juniores da 17 anni, gli ultimi quattro al Lucento con un titolo regionale, una finale persa e due semifinali. Un po’ mi dispiace lasciare un mondo che considero mio per approdare in un altro mondo, quello dei dilettanti, che devo ancora imparare a sentire mio. Ma ho preso questa decisione insieme a Paolo e Carlo Pesce per il bene della società, per continuare quel percorso di valorizzazione dei nostri giovani che avevamo iniziato con i ’98 e che adesso vogliamo rilanciare e approfondire. Ci abbiamo provato con allenatori che, per così dire, arrivavano da fuori, tutti bravi e preparati, ma non è facile capire le esigenze primarie della società, non è facile accettare che, a parità di qualità, devi mettere il giovane e non l’esperto”.

Cambia di conseguenza anche l’organigramma tecnico del Settore giovanile, in cui vengono valorizzate due figure cardine come quella di Alessandro Pierro ed Emiliano Ferrari. Pierro terrà il gruppo 2005, preso nel corso della stagione, e lo porterà nella categoria Under 15; inoltre raccoglierà da Maione la pesante eredità dell’Under 19, o Juniores che dir si voglia. Ferrari avrà invece la responsabilità del biennio Under 17 e Under 16, per valorizzare al massimo la rosa dei 2004, ampia e di grande qualità, ovviamente senza tralasciare i 2003, nelle cui fila spicca il bomber Francesco Totaro. Per completare l’organico degli allenatori c’è una novità importante, che risponde al nome di Fabio Cascioli, l’ultima stagione all’Airaschese ma che vanta nel curriculum società prestigiose come J Stars e Chisola: sarà lui a guidare l’Under 14.

SOCIETA’ - Due nuovi tasselli nella struttura societaria voluta dal nuovo presidente Marco Palmiere. Il direttore generale Luca Fiore: “Gli investimenti saranno dedicati soprattutto al Settore giovanile e alla Scuola calcio”


Il nuovo Atletico Torino non ha tempo da perdere: ufficializzata da pochi giorni la nuova presidenza di Marco Palmiere, la struttura societaria ha ormai una forma pressoché definitiva. Il direttore generale Luca Fiore e il direttore sportivo Mino Giuliani, da subito operativi con la nuova proprietà, hanno scelto le persone cui affidare il settore cardine per lo sviluppo in prospettiva del sodalizio di via Palatucci, ovvero la Scuola calcio. I responsabili saranno due, che collaboreranno tra loro a 360 gradi: Andrea D’Andrea, ex giocatore con qualche esperienza come allenatore, ed Ermanno Gigliotti, nella scorsa stagione al Lascaris sulla panchina dell’Under 15.

Il progetto in cui si inseriscono queste due nuove figure lo ribadisce Fiore: “Il presidente è molto ambizioso, stiamo stilando un piano a lungo termine che potrà dare i suoi frutti in due o tre anni, di questo siamo consapevoli. L’Atletico Torino è un brand importante nel calcio torinese e regionale, vogliamo ripartire da qui e rilanciare la società partendo dal basso: l’impianto sportivo ha bisogno di una rinfrescata, ma gli investimenti saranno dedicati soprattutto al Settore giovanile e alla Scuola calcio, dove avremmo solo istruttori laureati in scienze motorie. Inoltre non mancheranno medico e preparatore atletico. C’è tanto da fare, ma siamo pronti”.

IMPIANTO SPORTIVO - Il presidente dei Cervotti: "I problemi della giunta al massimo ritarderanno il rifacimento del sintetico, ma abbiamo già ricevuto rassicurazioni dalla Lega Nazionale Dilettanti". Ecco il comunicato stampa della società del Venaria


“L’ASD Venaria Reale giocherà nell’impianto sportivo Don Mosso anche nella stagione sportiva 2019/2020: è sicuro al cento per cento, ho ricevuto ampie rassicurazioni in tal merito, per ora solo verbali viste le tempistiche, sia dalla LND Piemonte Valle d’Aosta che dalla Commissione impianti erba sintetica della Lega Nazionale Dilettanti”.

Il presidente dell’ASD Venaria Reale Domenico Mallardo chiarisce in modo inequivocabile un “malinteso” nato da un post pubblicato ieri sera dal Sindaco Roberto Falcone, che ha denunciato: “oggi è mancato il numero legale per approvare due variazioni di bilancio molto importanti. La maggioranza è mancata grazie a quattro consiglieri del Movimento 5 stelle che non si sono presentati in Consiglio senza nemmeno avvertire: Andrea Accorsi (attuale Presidente del Consiglio), Rosa Antico, Luca Stasi e Giovanni Battafarano (…). Vi elenco ciò che resterà fermo per colpa di questo comportamento irresponsabile:
- RIFACIMENTO CAMPO DON MOSSO: questo vuol dire che il Venaria Calcio non potrà accedere alla proroga per l’utilizzo del campo e la prossima stagione oltre 400 ragazzi di Venaria giocheranno altrove”.

Riavvolgiamo il nastro per spiegare, ancora una volta, come stanno le cose. Il terreno in erba sintetica del campo provinciale dello stadio Don Mosso ha terminato il suo “ciclo vita” e va rifatto dal proprietario della struttura, ovvero dal Comune di Venaria che - da contatto - deve mettere il concessionario, ovvero l’ASD Venaria Calcio, nelle condizioni di svolgere l’attività sportiva. Dalla stagione 2017/2018 l’omologazione del campo avviene “in deroga”, che sarà rinnovata solo di fronte a un progetto, stanziato e approvato dal Comune, di rifacimento dei campi stessi. Dopo una lunga battaglia e solo grazie alle pressioni dell’ASD Venaria Reale, che ha coraggiosamente deciso di denunciare pubblicamente la situazione di stallo, il Comune si è convinto a stanziare 350mila euro per il rifacimento del campo: la variazione di bilancio andava approvata nella Giunta convocata ieri sera, cui non si sono presentati quattro consiglieri del Movimento 5 stelle.

Cosa succede ora? I fondi stanziati per il rifacimento del campo non scompaiono: la strada è ormai segnata, a seguirla sarà l’attuale maggioranza se sarà in grado di ricompattarsi o, nei tempi dovuti, la prossima amministrazione comunale. Eventualmente possono cambiare i tempi ma non la sostanza: come detto, la LND Piemonte Valle d’Aosta e la Commissione nazionale impianti erba sintetica ne sono avvertiti e hanno assicurato che verrà concessa un’ulteriore deroga.

Di conseguenza, l’ASD Venaria Reale continuerà a giocare al Don Mosso, di cui ha la concessone per i prossimi 9 anni con il 50,1% delle utenze a carico più il canone di affitto. Quando parliamo dell’ASD Venaria Reale parliamo di 529 soci ordinari: 400 ragazzi, di cui il 75 per cento di Venaria, 24 mister, 85 dirigenti e 20 addetti ai lavori, contado le famiglie più di 4.000 persone. Una società modello a livello amministrativo, che ha ricevuto un encomio dall’Agenzia delle Entrate per la gestione dei rimborsi e delle spese, e anche a livello sportivo, con la Prima squadra che ha riconquistato la Promozione, tutte le categorie del Settore giovanile nei campionati regionali, una Scuola calcio con due o tre gruppi per annata e una neonata sezione femminile.

Infine, se parliamo di campi in erba sintetica che hanno concluso il loro “ciclo vita” e sono quindi da rifare, e di società sportive che giocano in deroga da tanti anni e continueranno a farlo anche in condizioni pericolose per i numerosi “rattoppi” sui campi, tra Torino e cintura ci sono almeno 30 casi, che l’ASD Venaria Reale è pronta a denunciare nel caso in cui non si trovi una soluzione condivisa, volta prima di tutto alla salvaguardia dell’attività sportiva dei giovani e al valore sociale ad essa connesso.

Fonte: ufficio stampa ASD Venaria Reale

IMPIANTO SPORTIVO - Il presidente dei Cervotti: "I problemi della giunta al massimo ritarderanno il rifacimento del sintetico, ma abbiamo già ricevuto rassicurazioni dalla Lega Nazionale Dilettanti". Ecco il comunicato stampa della società del Venaria


“L’ASD Venaria Reale giocherà nell’impianto sportivo Don Mosso anche nella stagione sportiva 2019/2020: è sicuro al cento per cento, ho ricevuto ampie rassicurazioni in tal merito, per ora solo verbali viste le tempistiche, sia dalla LND Piemonte Valle d’Aosta che dalla Commissione impianti erba sintetica della Lega Nazionale Dilettanti”.

Il presidente dell’ASD Venaria Reale Domenico Mallardo chiarisce in modo inequivocabile un “malinteso” nato da un post pubblicato ieri sera dal Sindaco Roberto Falcone, che ha denunciato: “oggi è mancato il numero legale per approvare due variazioni di bilancio molto importanti. La maggioranza è mancata grazie a quattro consiglieri del Movimento 5 stelle che non si sono presentati in Consiglio senza nemmeno avvertire: Andrea Accorsi (attuale Presidente del Consiglio), Rosa Antico, Luca Stasi e Giovanni Battafarano (…). Vi elenco ciò che resterà fermo per colpa di questo comportamento irresponsabile:
- RIFACIMENTO CAMPO DON MOSSO: questo vuol dire che il Venaria Calcio non potrà accedere alla proroga per l’utilizzo del campo e la prossima stagione oltre 400 ragazzi di Venaria giocheranno altrove”.

Riavvolgiamo il nastro per spiegare, ancora una volta, come stanno le cose. Il terreno in erba sintetica del campo provinciale dello stadio Don Mosso ha terminato il suo “ciclo vita” e va rifatto dal proprietario della struttura, ovvero dal Comune di Venaria che - da contatto - deve mettere il concessionario, ovvero l’ASD Venaria Calcio, nelle condizioni di svolgere l’attività sportiva. Dalla stagione 2017/2018 l’omologazione del campo avviene “in deroga”, che sarà rinnovata solo di fronte a un progetto, stanziato e approvato dal Comune, di rifacimento dei campi stessi. Dopo una lunga battaglia e solo grazie alle pressioni dell’ASD Venaria Reale, che ha coraggiosamente deciso di denunciare pubblicamente la situazione di stallo, il Comune si è convinto a stanziare 350mila euro per il rifacimento del campo: la variazione di bilancio andava approvata nella Giunta convocata ieri sera, cui non si sono presentati quattro consiglieri del Movimento 5 stelle.

Cosa succede ora? I fondi stanziati per il rifacimento del campo non scompaiono: la strada è ormai segnata, a seguirla sarà l’attuale maggioranza se sarà in grado di ricompattarsi o, nei tempi dovuti, la prossima amministrazione comunale. Eventualmente possono cambiare i tempi ma non la sostanza: come detto, la LND Piemonte Valle d’Aosta e la Commissione nazionale impianti erba sintetica ne sono avvertiti e hanno assicurato che verrà concessa un’ulteriore deroga.

Di conseguenza, l’ASD Venaria Reale continuerà a giocare al Don Mosso, di cui ha la concessone per i prossimi 9 anni con il 50,1% delle utenze a carico più il canone di affitto. Quando parliamo dell’ASD Venaria Reale parliamo di 529 soci ordinari: 400 ragazzi, di cui il 75 per cento di Venaria, 24 mister, 85 dirigenti e 20 addetti ai lavori, contado le famiglie più di 4.000 persone. Una società modello a livello amministrativo, che ha ricevuto un encomio dall’Agenzia delle Entrate per la gestione dei rimborsi e delle spese, e anche a livello sportivo, con la Prima squadra che ha riconquistato la Promozione, tutte le categorie del Settore giovanile nei campionati regionali, una Scuola calcio con due o tre gruppi per annata e una neonata sezione femminile.

Infine, se parliamo di campi in erba sintetica che hanno concluso il loro “ciclo vita” e sono quindi da rifare, e di società sportive che giocano in deroga da tanti anni e continueranno a farlo anche in condizioni pericolose per i numerosi “rattoppi” sui campi, tra Torino e cintura ci sono almeno 30 casi, che l’ASD Venaria Reale è pronta a denunciare nel caso in cui non si trovi una soluzione condivisa, volta prima di tutto alla salvaguardia dell’attività sportiva dei giovani e al valore sociale ad essa connesso.

Fonte: ufficio stampa ASD Venaria Reale
 

SOCIETA’ E PANCHINE - Il nuovo ds: “Lavoriamo per il futuro, il primo passo sono i due campi in erba sintetica in via Orsiera”. Come responsabile della Scuola calcio torna Luigi Di Frenza


Sarà composta da Arturo Gallo e Luigi Di Frenza la struttura “operativa” del nuovo Rivoli: lo annuncia Savino Granieri, che ha appena ereditato la presidenza da Agostino Scozzaro, la cui famiglia rimane comunque proprietaria della società.

Arturo Gallo, dirigente di lungo corso che ha appena chiuso la sua collaborazione con l’Atletico Torino, è il nuovo direttore sportivo, si occuperà sia del Settore giovanile che della Scuola calcio: il suo primo colpo risponde al nome di Rosario Ligato, che succede a Fabio Nisticò sulla panchina della Prima squadra. Ma non solo, perché anche l’Under 19 regionale avrà una guida tecnica di grande spessore, ovvero Maurizio Tonus, da due stagioni alla Juniores nazionale del Borgaro.

“Sono entusiasta di questa nuova avventura - commenta Gallo - perché ho trovato tutta gente di calcio con tanta voglia di crescere e far tornare il Rivoli ai vertici del calcio non solo con la Prima squadra, ma anche nel Settore giovanile. È ovvio che è un discorso a lungo termine, ma le intenzioni sono serie: le strutture vengono prima di tutto e infatti nell’impianto sportivo di via Orsiera a Cascine Vica verranno costruiti due campi in erba sintetica, i lavori dovrebbero partire prima dell’estate. Lavoriamo tutti insieme, con il presidente Granieri e con il direttore generale Morabito, per il futuro: anche come allenatori, vogliamo portare gente che capisca di dover lavorare in prospettiva, ma in una piazza come Rivoli, dove si respira un’aria speciale”.

Della scuola calcio si occuperà invece Luigi Di Frenza, che torna a Rivoli dopo tre anni al Lascaris, in cui ha gestito i Piccoli Amici: “Sono felice di tornare a Rivoli - dichiara - e di collaborare con Granieri e la famiglia Scozzaro, ho subito sposato il progetto che mi hanno proposto. I numeri per partire bene ci sono, organizzeremo degli open day per farci conoscere sul territorio, vogliamo partire con il piede giusto e fare grandi cose”.

PANCHINE - Gli allenatori rossoneri della prossima stagione: Fabrizio Spiteri Under 19, Miles Renzi Under 17, Elio Bert Under 16, Antonino Campagna Under 15 e Matteo Negro Under 14


Luca Stella lascia la Cbs Under 15, quando manca una sola partita al termine della stagione: “Dopo 13 anni alla Cbs, sapere di non essere confermato a prescindere dall’esito dei playout è difficile da accettare per tutto quello che ho fatto per la società in questi anni. Poi una serie di ulteriori incomprensioni, negli ultimi giorni, mi hanno portato a decidere di lasciare in anticipo”, si legge nel comunicato stampa diffuso dalla società.

Domenica la squadra Under 15 giocherà l’ultima partita dei playout contro l’Arquatese, consapevole che un punto basterà per la salvezza nei regionali: al posto di Stella siederà in panchina Michele Camposeo, responsabile del Settore giovanile.

Ecco come sarà l’organigramma tecnico della Cbs per la prossima stagione, all’insegna delle conferme: Fabrizio Spiteri riproverà la "caccia" al titolo regionale Under 19, Miles Renzi completa il biennio con il gruppo 2003 portandolo in Under 17, Elio Bert ricomincia dall’Under 16. Matteo Negro rimane sulla panchina dell’Under 14 già occupata quest’anno, mentre per l’annata 2005 nella categoria Under 15 viene promosso Antonino Campagna, che nella stagione in via di conclusione ha allenato il primo gruppo di Esordienti 2006.

IL COMUNICATO STAMPA DELLA CBS

“Dopo tredici stagioni, di cui nove da allenatore, Luca Stella lascia la CBS Scuola Calcio. La decisione del mister è maturata con una partita da giocare ancora in calendario per i suoi Giovanissimi 2004 (girone playout U15 Regionali), ma già consapevole della decisione della società di non confermarlo per la prossima stagione.

«Prendo questa decisione con le lacrime agli occhi, ma era inevitabile. Quest’anno, dopo essere stati ripescati nei regionali a fine agosto, ci sono stati alti e bassi ma questo io l’avevo preventivato. La squadra però ha dato e sta dando il massimo, e nel girone playout serve ancora solo un punto per mantenere la categoria. Sono sicuro che ci riusciranno, per loro stessi e magari un po’ per me. Sono un buon gruppo, hanno lottato tutto l’anno e se lo meritano. Dopo 13 anni alla CBS, sapere di non essere confermato a prescindere dall’esito dei playout è difficile da accettare per tutto quello che ho fatto per la società in questi anni. Poi una serie di ulteriori incomprensioni, negli ultimi giorni, mi hanno portato a decidere di lasciare in anticipo. Comunque sia, spero si tratti solo di un arrivederci».

Stella è stato un uomo della CBS in tutto e per tutto, sia da giocatore che da allenatore, e ha rappresentato i valori positivi della società trasmettendoli a tutte le squadre allenate. A lui va il ringraziamento e l’affetto di tutta la società e dei suoi componenti, per questi anni di lavoro e di amicizia".

PANCHINE E MERCATO - Definiti gli allenatori del Settore giovanile. I 2005 piacciono alle professioniste: su Patruno c’è il Toro, l’Alessandria vuole Tucci


Tommaso Schiavo raddoppia, Paolo Genovesio e Alessandro Campasso continuano, Michele Ricco entra: è questo il riassunto dell’organigramma tecnico del Settore giovanile dell’Alpignano, che il direttore sportivo Omar Cerutti ha già definito e ufficializzato.

Partiamo dall’unico volto nuovo, che prenderà la guida dell’Under 19: si tratta di Michele Ricco, che quest’anno ha allenato i 2004 del Pianezza. Ricco erediterà il gruppo con cui Tommaso Schiavo quest’anno ha giocato, di fatto, sia in Under 19 (disputando un campionato di alta classifica) che in Under 17, con cui ha riconquistato i regionali: il tecnico ex Chisola avrà anche nella prossima stagione la responsabilità di due squadre, proprio l’Under 17 e anche l’Under 16.

L’unico confermato alla guida del gruppo già allenato quest’anno è Paolo Genovesio, vicecampione regionale con i 2005 con cui completerà il biennio nella categoria Under 15. L’incognita maggiore riguarda la rosa, visto che le professioniste corteggiano pesantemente i giocatori migliori: in particolare il numero 10 Patruno piace al Torino, mentre il centravanti Tucci interessa all’Alessandria.

Infine Alessandro Campasso passa dai 2004 all’Under 14, la squadra classe 2006. In uscita c’è solo Nicola Cancellara, “che ringrazio per la professionalità e per l’ottimo lavoro svolto con i 2003, purtroppo le nostre strade si dividono ma rimangono l’amicizia e la stima reciproca”, commenta Cerutti.

FASE NAZIONALE - Un gol alla mezzora della ripresa certifica una supremazia apparsa netta sul campo. Tra due settimane la squadra di Giorgio Brighenti sarà ospite dell’Olginatese


CHISOLA-LATTE DOLCE 1-0
RETE: st 31’ Dagasso
CHISOLA: Giletta, Dagasso, Arkaxhiu, Parise, Scimé, Cesarano, Garcetti, Germinario, Granata (st 28’ De Vitti), Ruffino (st 28’ Managò), Barbero (st 41’ Mauro). A disp. Benfadel, Vitale, Ferrara, Bernardon, Attisani, Bottale. All. Giorgio Brighenti
LATTE DOLCE: Corazza, Cocciu (st 25’ Pinna), Tilocca, Uggias, Campus (st 5’ Porcu), Serra, Carboni (st 37’ Cossu), Fiori, Fadda (st 41’ Corveddu), Nurra, Usai. A disp. Sanna, Mundula, Devilla, Mudadu, Troisi. All. Luca Caledda.

 

Il Chisola inizia con il piede giusto la fase nazionale dedicata ai campioni regionali Under 17: contro i sardi del Latte Dolce, i ragazzi di Giorgio Brighenti ottengono una vittoria di misura ma meritatissima, firmata dallo splendido gol di Dagasso alla mezzora della ripresa.

Due assenze pesanti per il Chisola, il centrale difensivo Girelli e il perno di centrocampo Sganzerla, defezioni che tolgono centimetri, oltre che qualità, alla squadra di Giorgio Brighenti, che comunque non si discosta dal suo 4-3-3 con Cesarano in mezzo al campo e il solito tridente, con Garcetti e Ruffino ai lati di Granata. Il Latte Dolce risponde con un 4-4-2 offensivo, con il numero 10 Nurra che agisce alle spalle del centravanti Fadda: i sardi sono una buona squadra, capitan Usai gioca fisso in serie D, ma il viaggio notturno in traghetto ha tolto parecchie energie.

Il primo tempo è di grande agonismo, ma nei primo 20 minuti le migliori occasioni sono fermate per fuorigoco: ci casca due volte Granata, dall’altra parte è a gioco fermo una splendida parata di Giletta su Nurra. Con il passare dei minuti il Chisola alza il baricentro, trascinato dalla spinta sulle corsie esterne di Dagasso e Arkaxhiu e da un Ruffino elettrico, davvero in grande forma. Alla mezzora arrivano occasioni in serie, sempre grazie agli sfondamento di Garcetti sulla destra: sul primo traversone Granata “cicca” la palla, sul secondo il centravanti fa una buona sponda per Ruffino, il cui destro a botta sicura è parato da Corazza; sulla ribattuta c’è ancora la palla buona per Barbero, che però perde il tempo giusto per calciare. Prima dell’intervallo c’è ancora tempo per un tiro alto di Ruffino, imbeccato ancora dal furetto con la maglia numero 7.

La ripresa comincia sulla falsariga del primo, con il Chisola in costante proiezione offensiva e il Latte Dolce progressivamente rintanato verso la sua area. Al 10’ l’urlo di Cesarano viene strozzato in gola: il suo destro dalla distanza finisce in fondo al sacco, complice una papera di Corazza, ma la rete viene annullata per un fuorigioco (dubbio) nella costruzione dell’azione. La squadra piemontese ci crede: al 13’ una bellissima azione corale parte da Garcetti, passa dal traversone di Barbero e dal velo di Ruffino, finisce sul sinistro di Germinario che crossa morbido sulla testa di Granata, che sbaglia il colpo di testa e manda la palla a lato. Le occasioni fioccano ma la Dea bendata non ne vuole sapere: Arkaxhiu calcia di destro (lui che è tutto mancino) dai 35 metri ma stavolta è addirittura il palo a dire di no.

Poco prima della mezzora Brighenti prova a cambiare le cose dalla panchina, buttando nella mischia De Vitti e Managò al posto di Granata, deludente, e Ruffino, che è calato alla distanza. Il doppio innesto da nuova linfa al Chisola, e infatti due minuti dopo arriva il gol del vantaggio, tutto merito della catena di destra: Barbero recupera palla e la serve a Garcetti, che premia la sovrapposizione lunga tutta la fascia di Dagasso: il diagonale del terzino è perfetto, Chisola in vantaggio. Bellissimo e, a conti fatti, decisivo.

È l’ora di non mollare, dalla panchina arrivano urla affinché non si abbassi la tensione. A parte un paio di mischioni, il Latte Dolce no produce molto. Il Chisola non rischia, va bene l’1-0: ora la palla passa ai milanesi dell’Olginatese, che domenica prossima andranno a Sassari, mentre tra due settimane i ragazzi di Giorgio Brighenti dovranno conquistare, in trasferta, il pass per continuare la corsa verso lo Scudetto.

PANCHINE - Tutte soluzioni interne per le squadre delle giovanili, tiene il gruppo di quest’anno solo Pilone con i 2005. Guido Bordin si ferma, manca solo il tecnico dell’Under 19


Tutto definito sulle panchine del Settore giovanile della Pro Eureka, come sempre tramite la valorizzazione degli allenatori già in società. Augusto Dotto tiene la categoria Under 17, passando dal gruppo 2002 al 2003; per l’Under 16 2004 scende dall’Under 19 Gabriele Davin; Daniele Pilone completa il biennio con i 2005 portandoli nella categoria Under 15; infine Marco Ferreri passa dai 2004 all’Under 14 classe 2006.

Esce per motivi personali Guido Bordin, che probabilmente starà fermo un anno, l’unico tassello ancora da completare è quello dell’Under 19: “Magari arriverà qualcuno da fuori, ma prima di tutto guardiamo cosa abbiamo in casa” commenta il direttore sportivo Marco Miele, che approfondisce: “La nostra filosofia societaria non cambia: lavoriamo con i nostri giocatori, inserendo solo pochi profili mirati, e con i nostri allenatori, che giudichiamo per come lavorano, non per un titolo regionale vinto o perso. L’obiettivo finale è dare più giocatori possibili alla nostra Prima squadra, per esempio nell’Eccellenza di quest’anno quattro ex Allievi, ragazzi del 2001, hanno chiuso la stagione da titolari: De Letteriis, De Paolis, Galliotta e Verlucca. Il passaggio necessario è la Juniores, che l’anno prossimo avrà come base 15 giocatori del 2002 cresciuti da noi, quindi senza premi di preparazione da pagare. Questa è la nostra filosofia, i risultati ci danno ragione e noi andiamo avanti cosi”.

SOCIETA’ - L’ex direttore sportivo della PiscineseRiva aiuterà nella gestione del Settore giovanile sia maschile che femminile: “Un onore essere qui, mi metto a disposizione della società per tutto quanto sarà necessario”


“Ci darà una mano nel nostro percorso di crescita”. Con questo obiettivo Leonardo Fortunato, presidente del Pinerolo, annuncia l’ingresso in società di Gianfranco Perla, che quest’anno era fermo dopo la lunga esperienza da direttore sportivo dei “vicini” della PiscineseRiva, in precedenza operativo in molte società tra cui l’Atletico Gabetto dei tempi d’oro.

“Perla - continua Fortunato - entra a far parte del nostro gruppo di lavoro, aggiungiamo un elemento che ha grandi capacità e importanti conoscenze per alzare ulteriormente l’asticella. Quest’anno con le giovanili abbiamo conseguito ottimi risultati, con tre squadre qualificate nelle fase finali, peccato che per tanti motivi e un po’ di sfortuna non sia arrivato un titolo regionale. Ci stiamo attrezzando per essere ancora più competitivi”. Con che ruolo? “Non sarà un ruolo definito. Darà una mano nel Settore giovanile sia maschile che femminile, aiutando il responsabile Sergio Gili. Sicuramente l’ingresso di uno come Perla fa del bene alla società, poi come sempre a rispondere sarà il rettangolo verde”.

Anche Sergio Gili è contento dell’arrivo di Perla: “Gianfranco è prima di tutto un amico. Ci darà una mano nello scouting dei giocatori, per rinforzare ulteriormente le rose, e ci aiuterà a gestire tutte le problematiche che possono nascere nel corso di una stagione. Nel discorso di crescita che abbiamo impostato qui a Pinerolo, sarà importante”.

E il diretto interessato? “Prima di tutto - commenta Gianfranco Perla - ringrazio il presidente Fortunato per  questa grande opportunità e tutta la società per come sono stato accolto, per me è un onore e un privilegio entrare a far parte di un club storico come il Pinerolo. Entro in punta di piedi ma con grande entusiasmo e voglia di fare, mi metto a disposizione della società per tutto quanto sarà necessario, ma in questa fase bisogna fare poche parole e tanti fatti…”