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Venerdì, 05 Ottobre 2018 17:50

Under 15 regionali - Alessandro Murgia porta in alto il Bra in un anno!

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Alessandro Murgia, allenatore del Bra under 15 Alessandro Murgia, allenatore del Bra under 15

L'INTERVISTA - Il tecnico oltre a selezionare i ragazzi che l'anno scorso formarono la prima rosa del Bra 2004, ha portato nella squadra altri cinque giocatori in grado di aumentare le qualità del gruppo. In questo inizi'o di campionato è riuscito a portare a casa tre vittorie su tre. "L'obiettivo è la crescita calcistica dei ragazzi. Questo primo posto dobbiamo difenderlo anche dalle squadre più grandi. Per ora è solo una coincidenza di calendario". 


Abbiamo intervistato Alessandro Murgia, allenatore del Bra under 15 che grazie alle prime tre vittorie consecutive si trova a inizio classifica del girone C.

 

-Ciao Alessandro, cominciamo dall'inizio della tua carriera. Come hai iniziato ad allenare?

“Ho iniziato ad allenare un po' per caso, a 17 anni. Quando giocavo a Mondovì il mio mister aveva bisogno di qualcuno che si occupasse del settore giovanile. Poi ho continuato questa passione attraverso il mio percorso di studi in scienze motorie”.

 

-Che squadre hai allenato prima di arrivare a Bra?

“Dopo il mio percorso di studi sono stato selezionato per un progetto dalla Juventus. Li ho avuto modo di sperimentare quattro anni di formazione allenando i 'piccoli amici'. Era il progetto precedente a J-Stars. Dopo sono stato altri quattro anni al Toro, occupandomi sempre di scuola calcio. Ho avuto anche una parenti con l'Inter, ma poi sono arrivato a Bra”.

 

-”Come sei arrivato in questa società e come sono i rapporti con le persone che ci lavorano?”

“In primis in me c'era la voglia di portare avanti gruppi che fossero più grandi come età. Poi mi ha chiamato Carlo Bonfiglio perché l'anno scorso aveva bisogno di formare i 2004; ha deciso di puntare su di me e insieme a  Pietro Cannistraro, che mi ha aiutato moltissimo, abbiamo fatto una grande selezione per decidere la rosa definitiva. Mi trovo molto bene, mi sposo con la loro idea di puntare sui giovani e sulla loro crescita”.

 

-Che rapporto hai con i ragazzi che alleni?

“I ragazzi li considero come se fossero miei nipoti, anche perché tutti li ho scelti io facendo una selezione. Con loro in campo sono molto duro, ma poi l'ambiente è molto sereno e scherzoso che copre il lato umano dello sport. Sono uno spogliatoio splendido, sono molto educati e capiscono quando è il momento di dare il massimo e quando invece si può fare una battuta”.

 

-Dall'anno scorso sono cambiate un po' di cose: spiegaci perché.

“Si, l'anno scorso l'obiettivo era la salvezza, quindi mantenere i regionali. Quest'anno sono arrivati cinque ragazzi con caratteristiche molto mirate che sono riusciti ad aumentare la qualità del gruppo.
Penso però che questo primo posto sia solo una coincidenza di calendario per ora”.
 

-Secondo te cosa c'è da migliorare ancora?

“C'è sempre da migliorare. Diciamo che i ragazzi non si sentono ancora così fiduciosi di poter competere fino in fondo, ma sanno che sono sulla strada giusta. Questo fattore di paura, secondo me, è anche legato ad un fattore di maturità quindi con il tempo miglioreranno”.

 

-Per concludere avete degli obiettivi?

“La società richiede il mantenimento dei regionali, ma non si è parlato di posizionamento in classifica. Un obiettivo importante è cercar di far giocare i miei ragazzi con le categorie superiori o con la rappresentativa. Sarebbe una grande soddisfazione sia per me che per i ragazzi, che se continueranno il loro percorso nel mondo del calcio dovranno allenarsi e confrontarsi non solo con persone della loro età”.

 

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