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Giovedì, 04 Giugno 2015 18:46

Roberto Conte: "Dal Chisola mi aspettavo un trattamento migliore"

Scritto da Stefano Moro

MERCATO PANCHINE - Il tecnico lascia la società vinovese dopo 17 anni tra Scuola calcio e Settore giovanile. Tre fasi finali in tre anni non sono bastate per venire confermato: "Non hanno avuto nemmeno il coraggio di venirmi a parlare". Il dg Calcia: "E' un normale avvicendamento"

Dopo 17 anni Roberto Conte lascia il Chisola e dal prossimo anno guiderà i Giovanissimi fascia B 2002 del Borgaro. Una scelta, quella di lasciare Vinovo, che il tecnico considera obbligata vista la volontà della società di Atzori di non proseguire più con lui. Dopo diverse stagioni in Scuola calcio, Conte dal 2012 passa al Settore giovanile e con i ’99 centra subito la finale regionale, persa poi con lo Sparta Novara. La stagione successiva, sempre con i Giovanissimi ’99, viene eliminato ad un passo dalla semifinale: fatale ancora una volta lo Sparta Novara, autore di un gol fatto in più rispetto al Chisola. Quest’anno invece Roberto Conte è reduce da una stagione positiva con i 2001 del Chisola con i quali centra ancora una volta le fasi finali (decisiva la sconfitta contro il Suno campione) a cui aggiunge il titolo al Caduti di Superga. L’en plein di tre fasi finali in tre stagioni non gli sono però valse la conferma, con l’allenatore che lamenta una scarsa comunicazione e chiarezza da parte della società Chisola.

SCALIA L’UNICO A PARLARE
“Ho dovuto lasciare il Chisola perché qualcuno ha deciso che non sarei potuto rimanere. Il motivo vero non me l’hanno spiegato, posso immaginarlo ma preferisco lo chiediate a chi ha preso questa decisione. Dopo 17 anni di onorato servizio non hanno avuto nemmeno il coraggio di venirmi a dare una spiegazione, pure un calcio nel sedere mi sarebbe andato bene. Ma niente. L’unico ad avermi parlato è stato il ds delle Giovanili Scalia (col quale conservo un ottimo rapporto). Per carità, la società Chisola decide liberamente come comunicare certe cose, ma mi aspettavo che anche qualcun altro mi venisse a parlare, invece non si è dimostrato corretto, non si è dimostrato un uomo”.

INIZIALMENTE CONFERMATO
“A parole ero stato confermato e tranquillizzato. La stagione aveva preso la giusta piega dopo un inizio difficile, e la si può considerare positiva. Era già deciso che avrei lasciato i 2001 a fine anno, cambiare era il meglio per tutti. Avessi proseguito con questo gruppo sarebbe stato tutto più complicato. Dopo la sconfitta col Suno ho ricevuto rassicurazioni per una proposta che sarebbe arrivata a breve. Invece questa proposta non è mai arrivata fino a quando non mi hanno convocato per dirmi che non potevo più rimanere al Chisola”

CHISOLA, PRECEDENZA SU TUTTO
“Io sono al Chisola da quando esiste come società. Per me essere al Chisola era importante, e mi piaceva essere identificato come uomo Chisola. Per restare qua ero disposto ad accettare anche i 2003 che però a livello pratico nessuno mi ha mai offerto. Inizialmente avevo anche detto no ad alcune proposte di altre società perché per me questa era la mia seconda casa. Però, nel calcio come in tutte le cose, più fai e più cadi dall’alto. Sento di aver dato tanto a questa società e quindi la delusione è maggiore”.

DESTINAZIONE BORGARO
"La scelta di andare a Borgaro è dettata dalla serietà della società e delle persone con cui ho avuto modo di parlare. Non conosco molto bene né il Borgaro 2002 né la categoria in generale ma sono certo che la società metterà a disposizione un gruppo valido".

Smorza i toni il direttore generale del Chisola, Gigi Calcia: "Considero Roberto un ottimo allenatore e un amico, ma dopo tanti anni insieme la società ha il diritto di fare le sue scelte e di cambiare. Tutto qui, senza colpa di nessuno e senza polemiche, un normale avvicendamento".

Ultima modifica il Giovedì, 04 Giugno 2015 14:49

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