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Giovedì, 05 Febbraio 2015 18:59

Rafat è arrivato in Italia dalla Palestina inseguendo un sogno: quello del calcio

Scritto da Mino Polacco

Il giocatore classe 1996 vive a None con i ragazzi del Centro Formazione Giovani Calciatori e si allena due giorni a settimana con la Prima squadra della Piscinese Riva e volte con la formazione Juniores del Cuneo

Che storia, quella di Rafat Habiballah, storia di calcio e di vita, la quotidianità e i sogni di un ragazzo del '96 intrecciati in modo indissolubile alla Storia con la S maiuscola. “Sono Palestinese di Nazaret. Il mio passaporto è israeliano, ma sono di famiglia araba e di religione mussulmana”. Basta e avanza questa breve presentazione per capire il percorso che Rafat sta affrontando per realizzare il suo obiettivo, ovvero diventare un calciatore professionista.
“Ho giocato 9 anni a Nazaret, la mia città – racconta Rafat -, nella società Akhi Nazaret, poi due anni nel Nesher, dove il mio allenatore era Eyal Berkovic, un mito per il nostro calcio, visto che ha giocato tanti anni in Europa, Southampton, West Ham, Celtic, Blackburn, Manchester City... Ma vivere in Israele è difficile, se sei arabo ancora più difficile. I giocatori arabi nelle squadre israeliane non giocano mai, l'anno scorso non mi hanno fatto fare nemmeno un minuto, c'era la guerra a Gaza. Un ragazzo arabo che vuole giocare a calcio deve venire in Europa”.
“Conosci Zahi Armeli?” chiede Rafat, con la sua voce gentile, in un italiano che tanti madrelingua si sognano di parlare. “Il miglior giocatore israeliano degli anno '80, ancora adesso ha il record di gol con il Maccabi Haifa. È arabo, lo aveva chiesto la Juve, non gliel'hanno mai detto fino alla fine della sua carriera...”. 
Ecco perché Rafat Habiballah si trova oggi in Italia, a None, nel Centro Formazione Giovani Calciatori. “Sono in Italia da agosto, mio padre ha studiato in Italia, ha conosciuto il Centro e mi ha portato qui. Ero già stato per due estati allo Juventus Camp vicino a Spoleto, un anno ho vinto il trofeo come miglior giocatore del Camp”.
 Rafat è un difensore centrale, “il mio modello è Alessandro Nesta, anche se il miglior giocatore italiano è Alessandro Del Piero. Sono juventino dal 2000, dai tempi di Del Piero, Trezeguet, Nedved, Camoranesi...”. Tifoso della Juve che sogna di giocare nel Belpaese, ma con le radici ben radicate nella sua terra d'origine: “l mio idolo - racconta - è Beram Kayal, centrocampista del Celtic (che ha chiamato il figlio primogenito Pirlo, ndr). È un grande giocatore, arabo israeliano come me, ha una storia simile alla mia, o meglio mi piacerebbe ripercorrere la sua carriera nel mondo del calcio europeo”. 
L'obiettivo, ovviamente, è sfondare nel mondo del calcio: “Il mio sogno è diventare un giocatore professionista, in serie A o in Europa, in Champions League. Ogni giorno lavoro per realizzarlo. Vivo a None, con i ragazzi del Centro Formazione Giovani Calciatori, mi trovo molto bene con loro e con tutto lo staff, a partire da Vincenzo Catera. Per me è il posto giusto per crescere, una buona tappa per la mia carriera. Mi alleno tutti i giorni, 7 giorni su 7, non esistono ferie, finché non avrò realizzato il mio sogno, lavorerò anche il giorno del mio compleanno”.
“Mi alleno due giorni a settimana con la Prima squadra della Piscinese Riva – continua Rafat -, e tre giorni con il Cuneo, nella Juniores nazionale: contro il Cuneo ho giocato molto bene un'amichevole, sono piaciuto e per questo motivo mi alleno con loro. Tutte le mattine e nei fine settimana mi alleno qui a None. Spero che tutto questo mi porti a firmare un contratto professionistico per la prossima stagione”.

fonte: cfgc.it

Letto 2759 volte Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 18:21

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