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Martedì, 13 Gennaio 2015 15:57

Luigi Audetto: "Cabella e mio padre gli allenatori a cui son più legato"

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INTERVISTA - Il capocannoniere della scorsa stagione fissa gli obiettivi del suo Fossano '99: "Vogliamo qualificarci per le fasi finali". Pirro, Boscarino e Zia i difensori che gli han creato più difficoltà.

Nome, cognome, data di nascita e squadra in cui giochi
“Luigi Audetto, nato il 08/07/1999 e gioco nel Fossano Calcio”.

Ruolo?
“Attaccante, anche se a volte, in emergenza, vengo schierato come centrale difensivo”.

Squadra del cuore?
“Torino”.

Giocatore a cui ti ispiri?
“Quando ero piccolo ero un grandissimo tifoso di capitan Rolando Bianchi”. 

Qual è il tuo punto di forza sul campo di calcio?
“Velocità e freddezza sotto porta”.

DATTI UN VOTO

Tiro: 8
Passaggio: 7
colpo di testa: 8
Tackle: 7
Senso del gol: 8
Velocita: 8
Forza: 7
Acrobazia: 7

E’ vero che l’anno scorso e pure quest’estate sei stato richiesto da squadre professioniste? Come è andata davvero? Hai scelto tu di restare a Fossano?
“Lo scorso anno sono stato contattato dal Torino con cui ho fatto alcuni allenamenti, ma, purtroppo, nonostante ci sperassi molto, la cosa non ha avuto esito. A fine stagione c’è stato un interessamento da parte della Sampdoria, ma dopo un primo contatto non si è più saputo nulla. Pertanto non avendo la possibilità di mettermi in gioco con una squadra professionista, sono rimasto volentieri nella squadra della mia città”.

La tua miglior partita della carriera?
“Francamente non saprei, ma ricordo volentieri una sconfitta per 5-4 a Chieri, con 4 gol miei e la partita chiave per la nostra qualificazione dello scorso anno alle finali regionali, contro la Valenzana Mado, in cui da uno 0-3 dopo 10 minuti, siamo riusciti a vincere 4-3 con una mia doppietta”.

L’allenatore a cui sei più legato? Cosa ti ha insegnato?
“Il primo allenatore a cui sono molto legato è Gianluca Cabella che ho avuto nei miei 3 anni a Cuneo perchè mi ha formato molto dal punto di vista tecnico. L’altro allenatore è papà Audetto che mi ha fatto crescere dal punto di vista tattico e caratteriale e mi ha dato definitivamente il ruolo di attaccante”.

Ti ha mai creato disagio avere tuo padre come allenatore?
“No, perché reputo mio padre un allenatore molto preparato e tra di noi, sul campo, c’è sempre stato un rapporto di fiducia reciproca”. 

Il compagno di squadra con cui ti trovi/ti sei trovato meglio?
“Mi trovo bene con tutti perché siamo un gruppo eccezionale, ma il compagno con cui ho condiviso più cose è Carlo Giordana, mio compagno anche ai tempi del Cuneo”.

Il giocatore migliore con/contro cui tu abbia mai giocato?
“Di giocatori bravi ne ho conosciuti moltissimi, ma quello che mi ha impressionato di più è stato Artiglia della Junior Biellese, mentre Massucco e Giordana ritengo siano i compagni più bravi che ho avuto”.

Il difensore avversario che ti ha creato più difficoltà?
“Tantissimi!! Mi vengono in mente: Zia della Junior Biellese, Pirro del Cenisia e Boscarino della J Stars”.

Il tuo podio personale dei tre centravanti migliori in Piemonte?
“Savino, Naimo e Artiglia”.

Qual è il tuo obiettivo nel mondo del calcio?
“Il mio grande sogno sarebbe stato misurarmi con i professionisti, ma, dal momento che questo non pare possibile, mi piacerebbe continuare a fare bene con la mia squadra”.

Chi sono secondo te le squadre più attrezzate per vincere il campionato regionale?
Purtroppo sempre le solite: J Stars, Chisola, Chieri, Junior Biellese e Cuneo.

Fino a che punto può arrivare secondo te il Fossano in questa stagione?
“Il nostro obbiettivo principale è qualificarci per le finali regionali, sapendo che sarà molto difficile perché la concorrenza è molto forte”.

A cosa rinunceresti pur di vincere una finale regionale?
“Probabilmente a qualsiasi cosa, visto che sarebbe un’emozione che ricorderei tutta la vita”.

Se segnassi in finale regionale a chi dedicheresti il gol?
“Penso che lo dedicherei a mio padre che, oltre ad essere il mio attuale mister, mi ha sempre seguito ed ha sempre creduto in me”.

Che passioni hai oltre il calcio?
“Mi piace la musica, il cinema ed uscire con gli amici”.

Cosa vorresti fare da grande?
“Fin da piccolo sogno di fare il calciatore, ma sto studiando al liceo nel caso questo non dovesse succedere”.

 

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