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Martedì, 21 Gennaio 2020 10:21

Dopo Barcanova-Pianezza, è ora di dire basta: giusto sospendere la partita in caso di insulti razzisti

Scritto da Alice Varraso - Daniele Pallante

UNDER 14 REGIONALI - “La norma esiste da circa due anni ma finora non era stata mai applicata”, spiega il presidente LND Mossino. Nessuna colpa alle società, ma non sono tollerabili né una frase come ‘alzati negro di merda’ su un campo da calcio, né le minacce all’arbitro che decreta lo stop


“Io non posso dire di aver sentito dato che tutti protestavano, a me il ragazzo ha riferito che gli hanno detto ‘alzati negro di merda’”. È questo, raccontato dall’allenatore Bruno Nervo, l’insulto razzista che ha portato alla sospensione di Barcanova-Pianezza, categoria Under 14 regionali.

LA CRONACA DI UNA DOMENICA DA DIMENTICARE

La cronaca ormai è nota, come sempre in questi casi si sono accesi i riflettori di tutti i media: partita sul risultato di 1-1, Shogbandu protesta per un presunto fallo in area non sanzionato dall’arbitro, un giocatore del Pianezza gli urla la frase razzista. Da lì il finimondo, con il cartellino rosso ai danni di Shogbandu per le eccessive proteste, le urla e altri insulti dalla tribuna, la decisione da parte dell’arbitro di sospendere la partita. Bruno Nervo: “Dopo un contrasto dubbio in area tra il loro portiere e il nostro giocatore, sembra siano volati insulti, che io non ho sentito visto il rumore che c’era. Il mio giocatore è corso dall’arbitro, era molto alterato ed è stato espulso, dopodiché l’arbitro ha fischiato la fine della partita, dicendo di aver sentito tutto. A me Shogbandu ha riferito che gli hanno detto ‘alzati negro di merda’. Io non posso dire di aver sentito dato che tutti protestavano”. L’allenatore del Pianezza, Diego del Pesce, non commenta “come da disposizioni avute dalla società”.

Sembra che, alla base della decisione di sospendere l’incontro, ci sia la presa di posizione della squadra del Barcanova, che avrebbe manifestato l’intenzione di non proseguire la partita per solidarietà con il compagno insultato. In ogni caso, l’arbitro aveva la facoltà di sospendere la gara. Ben più gravi gli insulti e le minacce - anche di morte, pare: ma stiamo scherzando? - ricevute dalla giacchetta nera in seguito alla sua decisione, tanto che i dirigenti delle due squadre hanno dovuto scortarlo fino alla macchina.

LA DECISIONE DI SOSPENDERE LA PARTITA

A fare chiarezza sulla normativa ci ha pensato Christian Mossino, presidente regionale LND, sulle colonne di Repubblica. Queste le sue parole sulla decisione dell’arbitro di sospendere la partita: “È la prima volta che succede in qualunque categoria nell’ambito del comitato regionale Piemonte Valle d’Aosta, la norma esiste da circa due anni ma finora non era stata mai applicata. Diversamente, è già successo che, in caso di insulti razzisti, gli arbitri avvisassero i dirigenti del comportamento della tifoseria. Aspetteremo il rapporto arbitrale, che è fondamentale, ma se il direttore di gara ha deciso così ci sarà stato un motivo”.

Questo brutto episodio non può e non deve macchiare il buon nome di due società come il Barcanova e il Pianezza che - a partire dai loro presidenti, Massimo Capricci e Gianni Corrarati - si sono sempre battuti per il fair play, l’educazione e il rispetto delle regole.

E allora cosa si può fare? Giusto che gli arbitri intervengano per sospendere la partita in caso di insulti razzisti. Ma anche le società possono fare qualcosa: a metà dicembre, dopo un episodio simile, il PSG aveva lanciato la campagna #ionongiocopiù, invitando - in caso di insulti, minacce o istigazioni alla violenza da parte degli adulti in tribuna, ma lo stesso concetto vale quando si superano i limiti in campo - i bambini e i ragazzi a uscire dal campo tenendosi per mano.

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