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Giovedì, 10 Marzo 2016 17:32

Under 17 A e B – Matteo Stoppa, dribbla e fa gol, anche in Inghilterra!

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L’INTERVISTA – Uno dei fiori all’occhiello del Novara si racconta, condividendo le emozioni di una carriera già ora ricca di soddisfazioni

 

Deve ancora compiere 16 anni Matteo Stoppa, ma il suo talento pare cosa già consolidata; l’attaccante di Biella ha fatto il salto di qualità passando in questa stagione dai Giovanissimi Nazionali agli Under 17 A e B con un anno in meno degli altri, ma i suoi otto gol e due assist stanno dando ragione a chi ha puntato su di lui. Non a caso la sua avventura calcistica si è anche portata oltre Manica, per una settimana nell’Academy del Manchester sponda City. Ma senza ulteriori dettagli, per non rovinare la suspense, ecco le sue parole.

Matteo, raccontaci la tua carriera, quando hai iniziato a giocare a calcio?
“Avevo quattro anni e mezzo e giocavo nella squadra del paese, la Junior Libertas Biella, ho vestito questa maglia fino a sei anni fa, quando avevo dieci anni, poi sono passato al Novara, cominciando dagli Esordienti, fino ad arrivare agli Under 17 A e B quest’anno”.

Di certo non puoi non raccontarci della tua avventura di un mese fa.
“Ancora oggi non so come mi abbiano selezionato (ride), ma quando mi hanno detto che ero stato scelto per uno stage settimanale con il Manchester City non ci potevo credere, è stata un’emozione incredibile”.

Come si svolgevano le tue giornate a Manchester?
“Lo stage è durato dal 13 al 20 febbraio, sono andato con mia mamma ed alloggiavamo in un hotel poco distante dalla Manchester City Academy; un pullmino della società passava a prelevarmi tutte le mattine alle 9, alle 9.30 cominciava mezz’ora di seduta in palestra per poi fare due ore di allenamento in campo. Finito l’allenamento, si pranzava tutti insieme all’Accademia e poi ognuno tornava a casa propria. Nei primi giorni abbiamo lavorato meno con la palla facendo sedute più faticose, poi con l’avvicinarsi della partita si preparava meglio la parte tecnico-tattica palla al piede. Sono rimasto impressionato soprattutto perché il centro dispone di 14 campi in erba più uno in erba sintetica al chiuso”.

Hai notato molte differenze col calcio italiano?
“C’è un abisso di differenza, soprattutto a livello di ritmo e di corsa, l’ho notato nella partita che ho giocato nel mio ultimo giorno con loro in amichevole contro il Blackburn, dove tra l’altro ho giocato e segnato il gol del definitivo 3-1 in mezza rovesciata di sinistro su sponda di un difensore sugli sviluppi di un corner”.

Come sei stato accolto dai compagni? Hai avuto difficoltà con la lingua?
“I compagni sono stati molto aperti e simpatici nei miei confronti, lo stesso coach mi ha aiutato molto cercando di ripetermi anche le cose quando non le capivo, è stato molto disponibile. Per quel che riguarda la lingua non ho avuto grossi problemi, anzi, è stata un’esperienza che mi è stata utile anche per i miei studi, facendo io il liceo linguistico”.

In questa stagione ricca è anche arrivata la convocazione a vestire l’Azzurro, che emozione è stata?
“Sono stato molto contento, nonostante sia stato convocato per il Torneo dei gironi, io facevo parte della selezione nord, ma è stata un’esperienza molto positiva”.

Di tanti anni con la maglia del Novara, quale allenatore ricordi con più affetto?
“Sicuramente Massimo Brambilla nella stagione con i Giovanissimi Nazionali, con lui abbiamo fatto una stagione incredibile venendo eliminati ad un passo dalle semifinali delle Final Eight per la differenza reti di un gol con Milan ed Inter, ma al di là di questo il mister mi ha insegnato molto in quella stagione”.

Quale partita nella tua carriera ricordi con più piacere?
“L’anno scorso all’ultima giornata giocavamo in casa contro la Juve e a tre minuti dalla fine perdevamo 0-2 e in quei tre minuti feci la doppietta del pareggio, doppia soddisfazione vista anche la mia fede interista" (ride).

Mi tocca chiederti, però, anche quella che più ti brucia.
“Quella delle fasi finali contro il Milan a Chianciano, giocammo una brutta partita con una prestazione al di sotto delle nostre potenzialità, fummo asfaltati 3-0, e la cosa che più mi dispiace è che con un solo gol potevamo passare in semifinale”.

Hai ricordo di un portiere che ti mise davvero in difficoltà?
“Potrei dire quelli di Inter e Milan, ma sarebbe riduttivo, ne ho visti davvero tanti di molto bravi”.

Hai un calciatore tra i professionisti a cui ti ispiri?
“Il mio idolo è da sempre Cristiano Ronaldo, ma giochiamo in ruoli e in maniere ovviamente differenti, nonostante io provi qualche volta a fare qualcuna delle sue giocate in partita" (ride).

Come arrivi alla partita? Hai qualche rito particolare?
“Prima delle partite sono sempre tranquillo, mi piace ascoltare musica per rilassarmi, senza preferenze specifiche”.

Letto 4470 volte Ultima modifica il Giovedì, 10 Marzo 2016 19:21

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