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Mercoledì, 26 Luglio 2017 13:13

Novara - Simone Banchieri da nuovo mister degli Under 16: "Voglio la crescita individuale dei miei ragazzi"

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INTERVISTA - Il tecnico ex Derthona e Folgore Caratese passa dalla Serie D al prestigioso Settore Giovanile di Novarello, le sue prime parole da azzurro: "Essere qui è una grande occasione, ringrazio la Caratese che mi ha dato tanto. Iacolino il più bravo di tutti"

Mister, il Novara è per te una grande occasione, cosa ti aspetti da questa stagione?
Per me è una grande soddisfazione essere qua, c’è un’ottima organizzazione, delle strutture di livello e dei ragazzi validi. A partire da questa stagione mi aspetto di migliorare ogni giocatore che avrò a disposizione e valorizzarli in modo da creare innanzitutto un ottimo collettivo, e poi formare giocatori che possano continuare a far parte del Novara anche in categorie più alte.

Alla Folgore Caratese tu avevi già avuto modo di "assaggiare" l’ambiente Novara, che impressione ti ha dato?
All'interno della società Folgore Caratese, che ringrazio, la mano del Novara si vedeva soprattutto nelle strutture e nell'organizzazione, le quali erano davvero di primissimo ordine. Arrivai a Carate alla quarta giornata, quando la squadra era ultima in classifica, poi abbiamo chiuso il campionato con 50 punti, credo il record di sempre della società. Oltre ai risultati sportivi però, sono rimasto colpito appunto da tutto ciò che stava fuori, dalle attrezzature alla serietà societaria.

Sei quasi sempre stato allenatore di prime squadre, come sarà passare ad una categoria Under 16?
Sì, a parte un anno di Juniores Regionale al Collegno e i due anni di Berretti Nazionale a Canavese, con cui vinsi lo scudetto davanti al Milan, e Pro Patria, ho sempre allenato in Serie D. Sicuramente nel tornare ad allenare dei ragazzi giovani mi porto dietro un arricchimento importante a livello di esperienza tecnica, tattica e gestionale. La differenza sostanziale dalle prime squadre alle giovanili sono gli obiettivi, ma come allenatore non credo cambierò.

Hai girato tanto in giro per Piemonte e Lombardia, qual è la piazza che ti ha dato di più?
Sicuramente la Folgore Caratese, oltre ad aver fatto il record di punti l’esperienza a Carate mi ha arricchito tantissimo e non è casuale se il Novara ha pensato a me come prossimo allenatore degli Under 16. Ovviamente anche in altre società sono stato bene, penso al Derthona con la sua magnifica tifoseria, ma mi non ho dubbi sul fatto che la Caratese sia quella a cui sono più legato.

Secondo te, qual è l’allenatore più bravo che hai mai affrontato?
In Serie D credo che il più bravo a leggere le partite sia Salvatore Iacolino del Cuneo (ora al Varese, ndr), mentre in Berretti Nazionale ricordo ottime sfide contro Giuseppe Bergomi, che allenava il Monza quando ero al Canavese e l’Atalanta quando invece ero alla Pro Patria.

Invece un giocatore che ricordi con maggiore piacere?
Ricordo con molto piacere i fratelli Lapadula, Davide e Gianluca, che ho allenato al Collegno, ma ne potrei dire tanti altri, come ad esempio Santonocito, che alla Caratese ho spostato da centrocampista a sottopunta e da lì segnò diciannove gol, poi andò a Monza e vinse il campionato. In ogni caso non voglio togliere niente a nessuno, da Umberto Germano che ora gioca in Serie B alla Pro Vercelli, a Paolo Rossi ed Alessandro Spanò, adesso entrambi alla Reggiana. La crescita di questi ragazzi, come tanti altri, vale quanto un campionato vinto.

Infine, obiettivi concreti per la prossima stagione?
Gli obiettivi sono quelli che ho detto ad inizio intervista, vogliamo la crescita di tutti i ragazzi in squadra e nient’altro, i risultati saranno una conseguenza del nostro lavoro se sarà ben fatto.

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