Chieri 12/06/2016
Fine settimana lungo ed intenso per i Pulcini 2005 dell’Alpignano che tra venerdì 10 e domenica 12 hanno praticamente vissuto con molti genitori due giornate e mezza tra le colline del Chierese dove sui 2 impianti della società azzurra, uno a Riva e uno in centro città, si è svolta la fase finale del XI° Torneo Città di Chieri, V° memorial Beppe Guarise. Fase finale con le squadre professionistiche cui l’Alpignano ha avuto accesso grazie al dominio della prima fase dove si è classificata prima tra le 16 compagini dilettanti.
La cornice di pubblico, il blasone e le squadre partecipanti hanno permesso ai ragazzi di Mister Politi e Barile, che si sono alternati alla guida, di vivere un’esperienza indimenticabile e calcisticamente formativa.
Il sesto posto finale poi, davanti alla professionista Spal e al Chieri padrone di casa, ha rappresentato la ciliegina sulla torta di una partecipazione per nulla da comparsa: aver costretto per tutto un tempo nella prima partita i campioni del Torino sul pareggio dopo essere stati meritatamente in vantaggio, la dice lunga sul processo di maturazione che i nostri piccoli campioni hanno portato a termine in questa stagione.
Mario Gribaldo (Alpignano)
CLASSIFICA FINALE:
1)Torino 2) Juventus 3) Sampdoria 4) Vicenza 5) Como 6) Alpignano 7) Chieri 8) Spal
FORMAZIONE ALPIGNANO– 1) Martino, 2) Crivat, 3) Seminerio, 4) D’Introno, 5) Martinetto (cap), 6) Mangione, 7) Cireddu, 8) Spina, 9) Laureana, 10) Tucci, 11) Patruno 13) Gribaldo.
All. Cesare Politi e Marco Barile
Dirigenti:Cireddu, Laureana, D’Introno
FASE ELIMINATORIA
ALPIGNANO – TORINO 1-3 (rete Alpignano: 16’ pt Mangione)
La partita d’esordio è forse la più intensa e meglio giocata dall’Alpignano sotto il profilo del carattere, della concentrazione e della determinazione: il solo aver tenuto alle corde i vincitori finali del torneo per buona parte della gara, dopo essere addirittura passati in vantaggio, deve essere motivo d’orgoglio per capitan Martinetto e compagni. L’inizio dei bianchi è senza timori, la squadra non si scompone e riesce ad imbastire anche qualche pregevole azione. I granata trovano un muro davanti a sé, a cominciare dalla solita diga costruita da D’Introno a centrocampo per proseguire con Martinetto e Crivat che non hanno lasciato fiato ai diretti avversari. In particolare quest’ultimo ha praticamente annullato uno dei giocatori più “fisicati” e potenti del torneo, la punta mulatta capitano dei granata, grazie al suo immancabile tempismo e alla sua costante concentrazione. Al 7’ ottima occasione per Cireddu che sfrutta un’incursione di Laureana ma il suo tiro viene respinto. Al 10’ Martino respinge bene di pugno un tiro dal limite. Al 16’ il vantaggio dell’Alpignano: Patruno viene atterrato al limite, punizione di Mangione che insacca alla destra del portiere. Il Torino prova a reagire ma riesce a cogliere il pareggio solo a seguito di un calcio d’angolo ben sfruttato dal citato capitano riccioluto (21’) grazie ad un buon colpo di testa e il tempo si chiude in parità.
La ripresa, siamo al 3’, si apre con il vantaggio granata a seguito di un altro calcio piazzato. I granata ottengono una punizione alquanto dubbia e generosa dalla trequarti e sugli sviluppi si crea in area un po’ di confusione e se sul primo tentativo Martino riesce a compiere un mezzo miracolo, nulla può sulla ribattuta da terra della punta granata che ribadisce in rete. L’Alpignano non si scompone e riesce comunque a tenere bene il campo. Al 22’ ancora Martino salva bene in uscita sventando un’incursione avversaria e poi, proprio all’ultimo minuto, deve capitolare ad un preciso rasoterra degli avversari. I ragazzi messi in campo da Politi hanno decisamente ben figurato e hanno dovuto pagare solo un leggero calo fisico nella ripresa davanti allo strapotere agonistico degli avversari.
SAMPDORIA – ALPIGNANO 1-6 (rete Alpignano: 21’ st Tucci)
Dopo aver dato veramente tutto il venerdì sera contro il Torino, i bianchi, guidati il sabato da Marco Barile, hanno forse pagato più del dovuto lo sforzo fisico e mentale messo in campo con i granata e le altre 2 partite della fase eliminatoria hanno avuto un esito numerico più pesante. Al cospetto dei blucerchiati, Seminerio e compagni si sono dovuti arrendere al gioco decisamente più frizzante, rapido e preciso degli avversari che hanno avuto nel proprio centravanti Anghelè un elemento di assoluto valore: forse la punta di gran lunga migliore vista nel torneo. La resistenza è durata 13 minuti fino a quando il numero 9 genovese ha fornito al compagno Pisotti un assist impossibile da non sfruttare. Quindi, nei 10 minuti successivi, è salito in cattedra firmando una tripletta che ne ha esaltato le doti soprattutto aeree facendoci tornare alla mente, per movenze e caratteristiche fisiche, addirittura il migliore Marco Van Basten.
La ripresa non cambia le sorti dell’incontro e già al secondo minuto i doriani portano a 5 le reti personali questa volta non senza una buona dose di fortuna dal momento che la palla calciata da lontano entra in rete solo dopo aver colpito prima la traversa e dopo la schiena dell’incolpevole Martino. Prima della fine c’è ancora il tempo per vedere la sesta rete blucerchiata ma soprattutto il meritato gol della bandiera ad opera di Tucci che ben al di qua della linea di centrocampo sorprende l’estremo difensore ospite con un lancio-pallonetto che rimbalza troppo in alto per poter essere riacciuffato.
ALPIGNANO –COMO 1-5 (rete Alpignano: 11’ st Patruno)
La fase eliminatoria si è conclusa alle ore 17 del sabato contro i lombardi del Como che seppur meno prestanti fisicamente dei precedenti avversari si sono dimostrati molto rapidi e bravi con i piedi. Sul nuovo impianto di Riva, in erba naturale, Laureana e compagni hanno dato vita ad un primo tempo comunque più combattuto e presente rispetto alla gara del mattino. Al 4’ D’Introno rompe gli indugi dalla distanza costringendo il portiere dei blu ad una parata in 2 tempi. Due minuti più tardi però, il Como passa in vantaggio grazie al proprio centravanti che ribadisce in rete una buona respinta di Gabriele Martino. Ancora il portierone dei bianchi, un minuto più tardi, è chiamato agli straordinari compiendo un miracolo respingendo da campione un tiro destinato al sette ma nulla può sull’ennesimo tentativo dei lombardi che colgono il raddoppio a metà tempo.
Per la reazione dei bianchi occorre attendere la ripresa quando, al secondo minuto, Matteo Spina, sfruttando la sua arma migliore, costringe il bravo portiere lariano ad un miracolo sul suo velenoso sinistro da fermo. Sembra l’inizio della rimonta ma sull’azione successiva il Como chiude la partita dimostrando tutte le sue doti tecnico-balistiche: il tiro calciato dal 10 dei blu è al fulmicotone e la sfera si spegne all’incrocio. Gribaldo e compagni non si arrendono e e tra l’8 e il 12 minuto producono lo sforzo maggiore per accorciare le distanze: prima è Tucci a costringere in angolo il portiere con una delle sue bombe dal limite e poi ancora Spina lo costringe al miracolo. E’ Patruno però a sfruttare una delle poche indecisioni difensive dei lariani e a cogliere di punta il meritato gol della bandiera (11’). Operato lo sforzo per ottenere la propria giusta soddisfazione, Cireddu e compagni calano fisicamente e subiscono nei minuti finali altre due reti che rendono anche troppo pesante il risultato finale.
QUARTI DI FINALE
ALPIGNANO – SPAL 7-6 d.c.r. (2-2) (reti Alpignano: 7’ pt Patruno; 11’ pt Seminerio)
Dopo la maratona del sabato e la levataccia mattutina per arrivare pronti alla gara delle ore 9, si è arrivati allo scontro con la terza classificata del girone B con un po’ di timore. Ma come spesso accade in questi casi, il quarto di finale contro la storica squadra ferrarese ha fatto della domenica mattina un momento magico e memorabile. La partenza dei ragazzi di Politi, tornato al timone dopo l’assenza del sabato, è di quelli da grande squadra: al 7’ Lollo Patruno si ricorda di essere un bomber di razza e alla prima occasione gira un rasoterra dal limite laddove il migliore dei portieri non riesce ad arrivare e quattro minuti più tardi Seminerio coglie il jolly su punizione con una delle sue rasoiate mancine.
Il doppio vantaggio fa vivere ai bianchi momenti inebrianti e forse proprio per questo il rientro in campo dopo la sosta è da brividi: in 3 minuti Mangione e compagni gettano alle ortiche tutto quanto fatto di buono e i ferraresi ne approfittano per raggiungere il pareggio. Mister Politi si accorge di non poter concedere neanche un minuto di riposo ai propri eroici difensori centrali ed è costretto a reinserire in fretta e furia capitan Martinetto e Crivat e la squadra ritrova il suo equilibrio. La ripresa non offre più spunti particolari e il 2 a 2 prodotto sul campo costringe le squadre ai calci di rigore.
Dopo gli errori della Spal al primo tiro e di Cireddu al terzo, ci pensa Gabriele Martino a trascinare i suoi alla finale 5°/6° posto con una parata da vero campione distendendosi sulla sinistra , allargando la manona e deviando sul palo e poi fuori il rigore decisivo.
Calci di rigore:Spal (alto); D’Introno (gol); Spal (gol); Mangione (gol); Spal (gol); Cireddu (alto); Spal (parato); Tucci (gol); Spal (gol); Patruno (gol).
FINALE 5°\6° POSTO
COMO – ALPIGNANO 3-0
Nella finale che ha sancito un ottimo sesto posto per la squadra di via Migliarone, giocata domenica pomeriggio, Spina e compagni si sono ritrovati davanti il Como già affrontato la sera precedente e il risultato, seppur in misura diversa, non è cambiato.
Forse paghi della memorabile vittoria ottenuta qualche ora prima ai danni della Spal, i ragazzi di Mister Politi si sono nuovamente scontrati con l’ottima organizzazione di gioco dei lombardi anche se sono riusciti in qualche occasione ad impensierirli soprattutto con dei tiri da lontano. Al 4’ è il solito instancabile lottatore Alessio D’introno a costringere l’estremo avversario alla parata in due tempi. Due minuti più tardi il Como è già in vantaggio ribadendo in rete una buona respinta di Martino che sul tentativo successivo compie l’ennesimo miracolo. All’11 i lombardi raddoppiano al termine dell’ennesimo contropiede e sul finire del tempo è l’inesauribile Cireddu a scoccare dal limite un buon tiro che viene bloccato dall’ottimo numero uno dei blu.
All’inizio della ripresa il Como chiude la partita ma l’ultimo tentativo è dell’agilissimo Patruno che impegna severamente il portiere lacustre con un bel rasoterra in corsa.