Mercoledì, 03 Luglio 2024
Venerdì, 22 Dicembre 2017 17:24

Allievi regionali – In difesa di Simone Maggi dopo la squalifica: “Accusato ingiustamente”

Scritto da Redazione

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – I genitori del calciatore dell’Alpignano ci hanno inviato una lettera in cui esprimono il proprio enorme disappunto dopo che il Giudice sportivo ha squalificato il loro figlio fino al 9 marzo “Per condotta violenta consistente nell'aver partecipato attivamente alla rissa scatenatasi al termine della gara” così come viene riportato nel comunicato ufficiale numero 41 del 14 dicembre

I provvedimenti dopo la partita di Allievi regionali Alpignano-Vda Charvensod, giocata domenica 10 dicembre e terminata 2-2.

LETTERA DI GENITORI INDIGNATI
“Quello che più ci rammarica come genitori è trovarci a difendere nostro figlio Maggi Simone, giocatore dell'Alpignano, che domenica 10 dicembre, al termine di una partita contro lo Charvensod, conclusasi in modo alquanto vergognoso, è stato accusato ingiustamente dal direttore di gara di aver partecipato attivamente a una rissa verificatasi in campo. Nello specifico, sotto gli occhi di tutti i giocatori, dirigenti, allenatori e tifosi di entrambe le squadre, Simone, dopo aver segnato il secondo goal, si è diretto verso la sua panchina per festeggiare. Di lì a pochissimo  a centrocampo si sono infuocati gli animi. Sia Simone che un altro suo compagno sono stati segnalati da un arbitro che, senza memoria e superficialmente, ha segnato sul suo taccuino numeri "a caso". Ora noi ci chiediamo: "Dopo tutti i sacrifici che si fanno per educare i propri figli, si deve davvero assistere impotenti a certi abusi di potere?" Quale messaggio passa? "Tranquillo figlio mio, tanto qualunque sia il tuo comportamento finirai nei guai"? Vogliamo comunque far capire agli addetti ai lavori che in alcun modo si può attribuire, attraverso un comunicato ufficiale, al nome di un ragazzo di sedici anni, che nulla ha fatto se non giocare a calcio in modo corretto, una condotta violenta. L'unica speranza è che chi di dovere intervenga e che il responsabile di questa grave ingiustizia si assuma le sue responsabilità, rendendosi conto del danno procurato, sia dovuto alla pesantissima squalifica, sia morale. Confidiamo che questa vicenda possa concludersi in tempi brevi. Noi non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci di fronte al giudizio infamante di chi di Simone non ne conosce neanche il viso”.

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