Giovedì, 31 Ottobre 2024

SOCIETA’ - Il titolo regionale degli Allievi fascia B vinto nel 2013 e la conquista dell’Eccellenza nel 2018 i due capitoli indimenticabili di un rapporto che va oltre il calcio. Cuccarese: "Il mio ringraziamento sincero alla famiglia De Gregorio"


Prima o poi, tutte le storie finiscono. La storia tra il Vanchiglia e Salvatore Cuccarese, 22 anni in granata da allenatore prima e da direttore sportivo poi, è finita nel migliore dei modi, con la riconoscenza reciproca per il cammino fatto insieme e l’affetto che rimane, come traspare chiaramente dal comunicato stampa pubblicato dalla società, che riportiamo di seguito.

Ora si apre un nuovo capitolo. Per ora il Vanchiglia non sembra intenzionato a inserire nuove figure nello staff dirigenziale, dove rimane centrale la figura del direttore tecnico Vincenzo Manzo: più probabile l'arrivo di un suo nuovo collaboratore che l'ingresso di un vero e proprio direttore sportivo. Quanto a Cuccarese, il telefono è già bollente di chiamate e proposte: "Vedremo se arriverà qualche proposta interessante, per ora ci tengo solo ad esprimere il mio ringraziamento sincero alla famiglia De Gregorio, che mi ha affidato la cura della società, io ho sempre dato il massimo per essere all'altezza di questo compito e penso che qualcosa di buono l'ho fatto, anzi l'abbiamo fatto tutti insieme. Ci siamo lasciati tra lacrime e abbracci, è giusto così".

Ecco il comunicato stampa del Vanchiglia.

22 anni non si cancellano. E non sono neanche assimilabili ad un’esperienza da mettere semplicemente nel cassetto dei ricordi. Quando una persona e uno sportivo si “dona” ad una realtà dilettantistica, tatuandosi sulla pelle i valori che essa incarna, allora anche le parole possono apparire prive della semantica che vorremmo attribuirgli.

Salvatore Cuccarese è stato, è e sarà un uomo con le “stimmate” del Vanchiglia. Da allenatore prima e da dirigente sportivo poi.

Per questo il rispetto per la sua scelta di fermarsi dopo un percorso lungo, affascinante, unico, può e deve essere accompagnato da un sentimento di riconoscenza e gratitudine inesauribili. Con talento, audacia, stravaganza e passione si è ritagliato un posto nella nostra storia. Vincendo, tanto. Donandosi, sempre.

Fotogrammi di una vita per il Vanchiglia.

Le braccia al cielo e l’emozione nei suoi occhi, il 26 maggio 2013 al “Maggioni” di Borgaro, quando riportò al Vanchiglia un titolo regionale da allenatore degli allora Allievi FB 1997.

La meraviglia e le palpitazioni per quella cavalcata inarrestabile della Prima Squadra che per la prima volta nella sua storia nel 2018 conquista il massimo campionato regionale.

Dopo un lungo e avvincente cammino, a volte è doveroso fermarsi. A maggior ragione quando sai di aver dato tutto quello che potevi dare.

“Ci vuole un minuto per notare una persona speciale, un’ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene, ma tutta una vita per dimenticarla.” (Kahlil Gibran)

Semplicemente grazie “Cucca”!

SOCIETA’ - L’ex Pianezza e Venaria è direttore tecnico e responsabile della Scuola calcio: “Con un presidente affidabile e ambizioso, ci sono tutte le condizioni per lavorare bene”. All’ex Olympic Collegno la responsabilità del settore giovanile: “Partiamo da zero ma siamo carichi”


Ricostruire da zero il settore giovanile e la scuola calcio: è questo il nuovo obiettivo del Carrara ’90, ripartito quest’anno con la gestione del presidente Claudio Bello, che nella sua prima stagione ha già ristrutturato l’impianto sportivo (con un campo a 9 a uno a 5 nuovi di zecca) e rilanciato la Prima squadra nel campionato di Promozione.

La nuova missione è stata affidata a una coppia di grande esperienza: Giovanni Ragno, ex Venaria e Pianezza, è il nuovo direttore tecnico, nonché responsabile della Scuola calcio; con lui Maurizio Fontana, cui è stata affidata la responsabilità delle giovanili.

“Il Carrara è una società che vuole ripartire e tornare ai fasti del passato, con un presidente affidabile e ambizioso, si vede dai lavori fatti nell’impianto sportivo in un solo anno. Ci sono tutte le condizioni per lavorare bene e costruire qualcosa di importante” spiega Giovanni Ragno. “Non mi spaventano le sfide, anzi ci sono abituato - rilancia Fontana - ma questa è bella tosta, perché partiamo da zero. È un progetto pluriennale, un pezzo dopo l’altro dobbiamo ricostruire tutte le squadre delle giovanili e della scuola calcio, ci vorrà del tempo ma siamo carichi, abbiamo già iniziato i primi colloqui. Chi entra nel nostro impianto vede subito che l’aria è cambiata, sono ottimista”.

 

 

 

SOCIETA’ - L’ex Pianezza e Venaria è direttore tecnico e responsabile della Scuola calcio: “Con un presidente affidabile e ambizioso, ci sono tutte le condizioni per lavorare bene”. All’ex Olympic Collegno la responsabilità del settore giovanile: “Partiamo da zero ma siamo carichi”


Ricostruire da zero il settore giovanile e la scuola calcio: è questo il nuovo obiettivo del Carrara ’90, ripartito quest’anno con la gestione del presidente Claudio Bello, che nella sua prima stagione ha già ristrutturato l’impianto sportivo (con un campo a 9 a uno a 5 nuovi di zecca) e rilanciato la Prima squadra nel campionato di Promozione.

La nuova missione è stata affidata a una coppia di grande esperienza: Giovanni Ragno, ex Venaria e Pianezza, è il nuovo direttore tecnico, nonché responsabile della Scuola calcio; con lui Maurizio Fontana, cui è stata affidata la responsabilità delle giovanili.

“Il Carrara è una società che vuole ripartire e tornare ai fasti del passato, con un presidente affidabile e ambizioso, si vede dai lavori fatti nell’impianto sportivo in un solo anno. Ci sono tutte le condizioni per lavorare bene e costruire qualcosa di importante” spiega Giovanni Ragno. “Non mi spaventano le sfide, anzi ci sono abituato - rilancia Fontana - ma questa è bella tosta, perché partiamo da zero. È un progetto pluriennale, un pezzo dopo l’altro dobbiamo ricostruire tutte le squadre delle giovanili e della scuola calcio, ci vorrà del tempo ma siamo carichi, abbiamo già iniziato i primi colloqui. Chi entra nel nostro impianto vede subito che l’aria è cambiata, sono ottimista”.

 

 

 

INIZIATIVA - La società granata analizza i suoi giocatori, il direttore tecnico: “I risultati non servono per giudicare, ma per impostare un lavoro efficace e modificarlo in base alle reali necessità dei nostri ragazzi. Vogliamo ridurre gli infortuni e, in prospettiva, migliorare le prestazioni”


Se sottoponeste tutti i giovani calciatori di una società dilettantistica a test motori e test tecnici, come quelli usati dalle società professionistiche, che risultati avreste?

È questa la domanda cui ha provato a dare una risposta “scientifica” il Vanchiglia. I test sono stati effettuati dalla Clinica Modus, centro sportivo specializzato in fisioterapia, che ha fornito alle famiglie (coinvolte fin dal principio in questo progetto) delle schede personalizzate e alla società delle valutazioni generali, categoria per categoria, con tanto di numeri e grafici riassuntivi.

“I risultati? Dipende dalle annate e dal tipo di test, ma in generale non sono particolarmente positivi” spiega il direttore tecnico Vincenzo Manzo, promotore di questa iniziativa. “Ma non mi stupisce e anzi non era la bontà dei risultati a interessarci - continua - perché questi riscontri non ci servono per giudicare, ma per fare. Mi spiego: solo conoscendo il punto da cui partiamo, possiamo impostare un lavoro efficace e modificarlo in base alle reali necessità dei nostri ragazzi”.

Facciamo un passo indietro. Ai test motori - ovvero appoggio, balzo, salto della corda, cambio di direzione e tanto altro - sono stati sottoposti 250 ragazzi, delle annate dai 2015 ai 2006. Per test tecnici, che hanno invece riguardato le annate dal 2015 al 2009, si intendono palleggio, ricezione della palla, conduzione, passaggio e tiro.

“Le difficoltà motorie sono evidenti - continua Manzo - e stiamo parlando di ragazzi che fanno attività sportiva: allargando questa analisi nelle scuole, probabilmente la situazione sarebbe ben peggiore. Se un bambino non sa saltare la corda è perché non lo ha mai fatto. Tornando al calcio, oggi si dà priorità all’aspetto tecnico e si perdono di vista altri aspetti fondamentali, come quelli motori. Questi risultati, ripeto, non servono per dare un giudizio, ma è materiale su cui lavorare. Intanto, abbiamo aggiunto alle sedute di allenamenti 10 minuti con i preparatori atletici. Poi offriamo a tutti i bambini della scuola calcio la possibilità di sostenere un terzo allenamento, del tutto facoltativo”.

L’obiettivo? “Il primo scopo, immediato, è quello di evitare o quantomeno ridurre gli infortuni. Per esempio, se fai i cambi di direzione appoggiando il peso in modo scorretto, è più facile incorrere in un infortunio. Il miglioramento delle prestazioni sarà un’altra conseguenza, più a lungo termine. Come società, vogliamo capire di cosa hanno bisogno i ragazzi e incidere in modo positivo nella loro crescita, per quanto nelle nostre possibilità. Vogliamo lavorare con loro per colmare un gap motorio sempre più evidente tra le giovani generazioni, ma senza conoscere nel dettaglio il problema è impossibile farlo”.

Un discorso simile riguarda l’aspetto tecnico. Dai test emerge, in modo evidente, che i risultati diminuiscono con l’aumento della difficoltà dell’esercizio: “Se non sai fare un passaggio corto - spiega Manzo - difficilmente saprai fare un passaggio lungo, e ancora meno un tiro. Il miglioramento della tecnica va di pari passo con il miglioramento della coordinazione e delle capacità motorie. Tutto questo materiale ci servirà per programmare il lavoro e arricchire ulteriormente le nostre sedute di allenamento”.

È un lavoro di prospettiva, come specifica ancora Vincenzo Manzo: “I bambini nascono come un foglio bianco, certo ognuno con le sue caratteristiche e i suoi talenti, ma il nostro compito di educatori e di allenatori è riempire quel foglio bianco nel modo migliore possibile. Per questo mi arrabbio, quando sento un allenatore che dice: quel ragazzo non può giocare. No, sei tu che non puoi allenare. Il nostro compito è quello di costruire dei giocatori. Vincere le partite, se lavoreremo così, sarà una conseguenza. Anzi vinceremo due volte: avremo i risultati di squadra e manderemo qualche giocatore nel professionismo. È un lavoro lungo, certo, ma questi test tecnici e motori sono una base di partenza fondamentale”.

INIZIATIVA - La società granata analizza i suoi giocatori, il direttore tecnico: “I risultati non servono per giudicare, ma per impostare un lavoro efficace e modificarlo in base alle reali necessità dei nostri ragazzi. Vogliamo ridurre gli infortuni e, in prospettiva, migliorare le prestazioni”


Se sottoponeste tutti i giovani calciatori di una società dilettantistica a test motori e test tecnici, come quelli usati dalle società professionistiche, che risultati avreste?

È questa la domanda cui ha provato a dare una risposta “scientifica” il Vanchiglia. I test sono stati effettuati dalla Clinica Modus, centro sportivo specializzato in fisioterapia, che ha fornito alle famiglie (coinvolte fin dal principio in questo progetto) delle schede personalizzate e alla società delle valutazioni generali, categoria per categoria, con tanto di numeri e grafici riassuntivi.

“I risultati? Dipende dalle annate e dal tipo di test, ma in generale non sono particolarmente positivi” spiega il direttore tecnico Vincenzo Manzo, promotore di questa iniziativa. “Ma non mi stupisce e anzi non era la bontà dei risultati a interessarci - continua - perché questi riscontri non ci servono per giudicare, ma per fare. Mi spiego: solo conoscendo il punto da cui partiamo, possiamo impostare un lavoro efficace e modificarlo in base alle reali necessità dei nostri ragazzi”.

Facciamo un passo indietro. Ai test motori - ovvero appoggio, balzo, salto della corda, cambio di direzione e tanto altro - sono stati sottoposti 250 ragazzi, delle annate dai 2015 ai 2006. Per test tecnici, che hanno invece riguardato le annate dal 2015 al 2009, si intendono palleggio, ricezione della palla, conduzione, passaggio e tiro.

“Le difficoltà motorie sono evidenti - continua Manzo - e stiamo parlando di ragazzi che fanno attività sportiva: allargando questa analisi nelle scuole, probabilmente la situazione sarebbe ben peggiore. Se un bambino non sa saltare la corda è perché non lo ha mai fatto. Tornando al calcio, oggi si dà priorità all’aspetto tecnico e si perdono di vista altri aspetti fondamentali, come quelli motori. Questi risultati, ripeto, non servono per dare un giudizio, ma è materiale su cui lavorare. Intanto, abbiamo aggiunto alle sedute di allenamenti 10 minuti con i preparatori atletici. Poi offriamo a tutti i bambini della scuola calcio la possibilità di sostenere un terzo allenamento, del tutto facoltativo”.

L’obiettivo? “Il primo scopo, immediato, è quello di evitare o quantomeno ridurre gli infortuni. Per esempio, se fai i cambi di direzione appoggiando il peso in modo scorretto, è più facile incorrere in un infortunio. Il miglioramento delle prestazioni sarà un’altra conseguenza, più a lungo termine. Come società, vogliamo capire di cosa hanno bisogno i ragazzi e incidere in modo positivo nella loro crescita, per quanto nelle nostre possibilità. Vogliamo lavorare con loro per colmare un gap motorio sempre più evidente tra le giovani generazioni, ma senza conoscere nel dettaglio il problema è impossibile farlo”.

Un discorso simile riguarda l’aspetto tecnico. Dai test emerge, in modo evidente, che i risultati diminuiscono con l’aumento della difficoltà dell’esercizio: “Se non sai fare un passaggio corto - spiega Manzo - difficilmente saprai fare un passaggio lungo, e ancora meno un tiro. Il miglioramento della tecnica va di pari passo con il miglioramento della coordinazione e delle capacità motorie. Tutto questo materiale ci servirà per programmare il lavoro e arricchire ulteriormente le nostre sedute di allenamento”.

È un lavoro di prospettiva, come specifica ancora Vincenzo Manzo: “I bambini nascono come un foglio bianco, certo ognuno con le sue caratteristiche e i suoi talenti, ma il nostro compito di educatori e di allenatori è riempire quel foglio bianco nel modo migliore possibile. Per questo mi arrabbio, quando sento un allenatore che dice: quel ragazzo non può giocare. No, sei tu che non puoi allenare. Il nostro compito è quello di costruire dei giocatori. Vincere le partite, se lavoreremo così, sarà una conseguenza. Anzi vinceremo due volte: avremo i risultati di squadra e manderemo qualche giocatore nel professionismo. È un lavoro lungo, certo, ma questi test tecnici e motori sono una base di partenza fondamentale”.

GRANDI AZZURRINI - Una partita combattuta, che gli Azzurrini riescono a sbloccare al 41’ con Ravaglioli, al suo terzo gol in questo torneo. Poi le due reti di Liberali e Mendicino completano la qualificazione dell’Italia che si piazza al secondo posto dietro l’Irlanda


Al Geroskipou Municipal Stadium di Paphos, l’Italia batte l’Ucraina e si qualifica alle fasi finali dell’Europeo In Ungheria dal  17 maggio al 2 giugno. Un match duro, che i ragazzi di Corradi riescono a sbloccare nel primo tempo al 41’ con Ravaglioli e poi a chiudere nella seconda frazione con i due gol di Liberali e Mendicino. Gli Azzurrini con 7 punti condividono la prima piazza del gruppo 6 con la Repubblica d’Irlanda che, dopo una gara rocambolesca, conquista, in rimonta, la vittoria (3-2) contro Cipro, segnando l'ultimo gol in pieno tempo di recupero (96’). L'Irlanda è prima perchè, nonostante la stessa differenza reti dell'Italia, ha segnato un gol in più (8 reti contro i 7 della squadra Azzurra). Ma la missione è compiuta, dato che le prime due del girone staccano il pass per la rassegna continentale:” Aldilà  del risultato eclatante  – dichiara raggiante Corradi al termine della partita – mi aspettavo dai ragazzi una prestazione del genere. Negli ultimi giorni abbiamo lavorato più sulla testa che sulle gambe perché a questa età devono imparare a credere di più in loro stessi. Più che entrare nel particolare tecnico, devono riuscire a cogliere sempre il lato positivo del loro percorso. Infatti, li ho visti tutti tornare in partita in maniera clamorosa e mi viene in mente Verde, che non ha giocato un minuto, essere comunque lì, sempre a disposizione ad entrare dove nel caso sarebbe servito. Un esempio, per far capire loro che se vogliono correre veloci possono andare da soli ma se vogliono correre lontano, devono sempre correre in gruppo”.

La partita. Corradi è costretto a rinunciare a Francesco Crapisto, fermo per un leggero infortunio schierando Mendicino al suo posto; Ramaj di nuovo al centro della difesa insieme a Sadotti. Una lunga fase interlocutoria , le due squadre si fronteggiano ordinatamente: due tiri, il primo al 14’ del capitano Ponomarenko che conquista una palla a centrocampo e dal limite dell’area esplode il suo destro che va fuori di un metro dal primo palo; poi Risponde l’Italia al33’ con capitan Mannini ma il suo tiro, da poco fuori l’area, è centrale, facile preda di Surkis.i Al 40’ la prima vera occasione per l’Italia viene sciupata da Ragnoli Galli che lanciato in area, davanti al portiere gli tira addosso. E’ il preludio del vantaggio Azzurro: un minuto dopo, al 41’ una rimessa laterale di Cocchi sull’out sinistro, raggiunge in area Ragnoli Galli che, di prima intenzione, triangola con Ravagnoli (terza rete in questo torneo) che, in corsa, non ci pensa due volte e col destro trafigge Surkis.

Nella ripresa, scatta l’arrembaggio irlandese a cui gli Azzurrini fanno fronte senza mai perdere la calma. Al 76’ su calcio d’angolo, Osypenko riesce incredibilmente a girare una palla destinata all’angolo destro della porta difesa da Martinelli ed è miracoloso il salvataggio di Ragnoli Galli che scaccia la sfera dalla porta evitando il gol del pareggio ucraino. Un minuto dopo l’Italia raddoppia: l’azione si sviluppa sulla sinistra, Mannini lancia in area Liberali che dopo tre passi, fulmina Surkis con tiro secco. All’87’ il capolavoro di Mendicino che a destra, dentro l’area, raccoglie la respinta su un tiro di Scotti, di tacco si sistema la palla e di sinistro la mette sotto l’incrocio dei pali opposto.

Ucraina-Italia 0-3
Marcatori: Ravaglioli 41’, Liberali 77’, Mendicino 87’
Ucraina (4-1-4-1): Surkis, Kaidalov (Bakai 86’), Korobov, Tacharchenko, Dykyi: Ischenko (Bilyi 61’); Synchuk (Khan 76’), Osypenko( Pashko 61’), Budko, Kalyn (Rusnak 75’); Ponomarenko (C). All. Moroz. A disp. Bakus, Harazha, Tsukanov.
Italia (4-3-1-2): Martinelli; Ventre, Ramaj, Sadotti, Cocchi (Pagnucco 73’); Mendicino, Riccio, Mannini (C) (Bonanomi 88’); Ragnoli Galli (Scotti 83’), Romano (Liberali 73’), Ravaglioli (Rao 88’). All. Corradi. A disp. Plaia, Desole, Verde.
Arbitro: Usman Aslan (NOR); Assistenti, Jaeger (NOR) e Komodromos (CYP); IV Uomo, Athanasiou (CYP).
Ammoniti: Osypenko, Kalyn, Ponomarenko, Cocchi, Korobov, Mannini, Romano, Corradi, Dickyi, Ventre. 

Calendario e classifica Gruppo 6: Italia, Repubblica d’Irlanda, Cipro e Ucraina

Martedì 7 marzo
ITALIA-Repubblica d’Irlanda  2-2
Cipro-Ucraina 2-4

Venerdì 10 marzo
Cipro-ITALIA 1-2
Ucraina-Repubblica d’Irlanda 0-3

Lunedì 13 marzo
Ucraina-ITALIA 0-3
Repubblica d’Irlanda-Cipro 3-2

Classifica: Irlanda e Italia 7 pt, Ucraina 3, Cipro 0

L’elenco dei convocati

Portieri: Tommaso Martinelli (Fiorentina), Francesco Plaia (Spezia);
Difensori: Matteo Cocchi (Inter), Fabio De Sole (Torino), Filippo Pagnucco (Juventus), Gabriel Ramaj (Atalanta), Edoardo Sadotti (Fiorentina), Alessandro Ventre (Juventus), Francesco Verde (Juventus);
Centrocampisti: Andrea Bonanomi (Atalanta), Francesco Crapisto (Juventus), Mattia Liberali (Milan), Mattia Mannini (Roma), Leonardo Mendicino (Atalanta), Lorenzo Riccio (Atalanta), Marco Romano (Genoa);
Attaccanti: Federico Ragnoli Galli (Atalanta), Emanuele Rao (Spal), Tommaso Ravaglioli (Bologna), Filippo Scotti (Milan).

Fonte: www.figc.it

TORNEO - Tre categorie in gioco (Under 16, Esordienti 2010 e Pulcini 2013) da sabato 13 maggio a domenica 25 giugno, più di 100 partite "per onorare al meglio la memoria di Alessio e Riccardo” come spiega il direttore generale Pasquale Blandi


Anche se mancano due mesi al fischio d’inizio, è già tutto pronto per la seconda edizione del Memorial Ale&Ricky, organizzato dalla società del Moderna Mirafiori “per onorare al meglio la memoria di Alessio e Riccardo: ci teniamo tantissimo, è parte della nostra identità societaria” come spiega il direttore generale Pasquale Blandi. La società del presidente Riccardo De Maglianis, sempre in sinergia con il patron Luciano Ferramosca, ha fatto le cose in grande: tre categorie coinvolte (una in più rispetto all’anno scorso), più di 100 partite per arrivare fino alla giornata finale, in cui le vincenti incroceranno i tacchetti con le squadre della Juventus.

PIU’ DI 100 PARTITE IN UN MESE DI GIOCO

Sarà un torneo lungo più di un mese, da sabato 13 maggio a domenica 25 giugno, con più di 100 partite ospitate nell’impianto sportivo di strada delle Cacce, a Torino. “Un impegno straordinario - continua Blandi - che metterà alla prova la capacità organizzativa della nostra società, che è giovane ma già ben strutturata. L’anno scorso è filato tutto liscio, quest’anno abbiamo pressoché raddoppiato i numeri, passando da 32 a 52 squadre partecipanti, ma siamo convinti di poter offrire un’accoglienza speciale a tutti i giocatori e uno spettacolo indimenticabile alle loro famiglie”.

L’aumento dei numeri dipende dal passaggio da due a tre categorie: oltre alla conferma di Under 16 ed Esordienti 2010, quest’anno giocheranno al Memorial Ale&Ricky anche i Pulcini 2013. La formula è semplice, con una prima fase organizzata con quadrangolari eliminatori e una seconda fase con partite ad eliminazione diretta, dai quarti di finale alle finali di sabato 24 giugno. La domenica sarà una giornata speciale, in cui le vincenti e i padroni di casa del Moderna Mirafiori giocheranno contro le squadre della Juventus (2010 e 2013) - Alessio Ferramosca e Riccardo Neri giocavano insieme con la maglia bianconera - e, probabilmente, con quelle del Castelfiorentino, la società dove era cresciuto il giovane portiere.

LE SQUADRE PARTECIPANTI

Eccole, dunque, le squadre partecipanti. A livello di società, da segnalare che hanno aderito al Memorial Ale&Ricky con tutte e tre le annate in gara Bruinese, Bsr Grugliasco, Cbs, Chisola, Pinerolo, Rivarolese, Rosta e Sisport: il livello tecnico della manifestazione sarà molto alto.

Under 16 (20 squadre): Bacigalupo, Beiborg, Bruinese, Bsr Grugliasco, Cbs, Chisola, Fossano, Lascaris, Moderna Mirafiori, Paradiso Collegno, Pianezza, Pinerolo, Pozzomaina, Rivarolese, Rivoli, Rosta, Sisport, Torinese, Vanchiglia, Villafranca.

Esordienti 2010 (16 squadre): Bacigalupo, Beiborg, Bruinese, Bsr Grugliasco, Cbs, Cenisia, Chisola, Kl Pertusa, Pinerolo, Pro Collegno, Rivarolese, Rivoli, Rosta, San Giorgio Torino, Sisport, Volpiano.

Pulcini 2013 (16 squadre): Bruinese, Bsr Grugliasco, Cbs, Chisola, Kl Pertusa, Moderna Mirafiori, Moncalieri, Nichelino Hesperia, Paradiso Collegno, Pianezza, Pinerolo, Pro Collegno, Rivarolese, Rosta, Sisport, Trofarello.

TORNEO - Tre categorie in gioco (Under 16, Esordienti 2010 e Pulcini 2013) da sabato 13 maggio a domenica 25 giugno, più di 100 partite “per onorare al meglio la memoria di Alessio e Riccardo” come spiega il direttore generale Pasquale Blandi


Anche se mancano due mesi al fischio d’inizio, è già tutto pronto per la seconda edizione del Memorial Ale&Ricky, organizzato dalla società del Moderna Mirafiori “per onorare al meglio la memoria di Alessio e Riccardo: ci teniamo tantissimo, è parte della nostra identità societaria” come spiega il direttore generale Pasquale Blandi. La società del presidente Riccardo De Maglianis, sempre in sinergia con il patron Luciano Ferramosca, ha fatto le cose in grande: tre categorie coinvolte (una in più rispetto all’anno scorso), più di 100 partite per arrivare fino alla giornata finale, in cui le vincenti incroceranno i tacchetti con le squadre della Juventus.

PIU’ DI 100 PARTITE IN UN MESE DI GIOCO

Sarà un torneo lungo più di un mese, da sabato 13 maggio a domenica 25 giugno, con più di 100 partite ospitate nell’impianto sportivo di strada delle Cacce, a Torino. “Un impegno straordinario - continua Blandi - che metterà alla prova la capacità organizzativa della nostra società, che è giovane ma già ben strutturata. L’anno scorso è filato tutto liscio, quest’anno abbiamo pressoché raddoppiato i numeri, passando da 32 a 52 squadre partecipanti, ma siamo convinti di poter offrire un’accoglienza speciale a tutti i giocatori e uno spettacolo indimenticabile alle loro famiglie”.

L’aumento dei numeri dipende dal passaggio da due a tre categorie: oltre alla conferma di Under 16 ed Esordienti 2010, quest’anno giocheranno al Memorial Ale&Ricky anche i Pulcini 2013. La formula è semplice, con una prima fase organizzata con quadrangolari eliminatori e una seconda fase con partite ad eliminazione diretta, dai quarti di finale alle finali di sabato 24 giugno. La domenica sarà una giornata speciale, in cui le vincenti e i padroni di casa del Moderna Mirafiori giocheranno contro le squadre della Juventus (2010 e 2013) - Alessio Ferramosca e Riccardo Neri giocavano insieme con la maglia bianconera - e, probabilmente, con quelle del Castelfiorentino, la società dove era cresciuto il giovane portiere.

LE SQUADRE PARTECIPANTI

Eccole, dunque, le squadre partecipanti. A livello di società, da segnalare che hanno aderito al Memorial Ale&Ricky con tutte e tre le annate in gara Bruinese, Bsr Grugliasco, Cbs, Chisola, Pinerolo, Rivarolese, Rosta e Sisport: il livello tecnico della manifestazione sarà molto alto.

Under 16 (20 squadre): Bacigalupo, Beiborg, Bruinese, Bsr Grugliasco, Cbs, Chisola, Fossano, Lascaris, Moderna Mirafiori, Paradiso Collegno, Pianezza, Pinerolo, Pozzomaina, Rivarolese, Rivoli, Rosta, Sisport, Torinese, Vanchiglia, Villafranca.

Esordienti 2010 (16 squadre): Bacigalupo, Beiborg, Bruinese, Bsr Grugliasco, Cbs, Cenisia, Chisola, Kl Pertusa, Pinerolo, Pro Collegno, Rivarolese, Rivoli, Rosta, San Giorgio Torino, Sisport, Volpiano.

Pulcini 2013 (16 squadre): Bruinese, Bsr Grugliasco, Cbs, Chisola, Kl Pertusa, Moderna Mirafiori, Moncalieri, Nichelino Hesperia, Paradiso Collegno, Pianezza, Pinerolo, Pro Collegno, Rivarolese, Rosta, Sisport, Trofarello.

AMICHEVOLE - Gli attaccanti di Chisola e Volpiano Pianese a segno nella vittoria della selezione di Roberto Chiti. Titolare e con la fascia da capitano il portiere del Lascaris Tommaso Castaldi


La Rappresentativa Under 15 LND cresce bene e sul campo arrivano i risultati. La squadra allenata dal selezionatore Roberto Chiti ha vinto e convinto con i pari età del Monza nella prima gara amichevole della stagione giocata oggi al campo n.2 del Centro Sportivo “Monzello” in occasione dello stage in corso sui campi di Monza e Brianza fino all’8 marzo. La Rappresentativa ha superato i brianzoli per 2-1. Decisiva la zampata di Reci ad 1’ dal fischio finale, una rete che ha legittimato il predominio territoriale della selezione che ha creato tanto. La LND è andata subito in vantaggio al 7’ con un colpo preciso di Calamita ed ha legittimato il risultato con De Rosa fermato alla disperata da un intervento del portiere brianzolo. Sempre Calamita ha sfiorato il raddoppio più volte nel corso della prima frazione. Stesso spartito nel secondo tempo, l’Under 15 LND sempre pericolosa, il Monza più manovriero ma poco incisivo. Al 2’ Margiore ha sfiorato un eurogol. Nel momento di maggiore controllo della gara da parte dei ragazzi di Chiti è arrivato il pareggio del Monza al 24’, Vacca ha colpito il palo, la sfera è rimbalzata fortunosamente verso Bangura che ha dovuto solo accompagnare la palla in porta. La LND ha reagito con veemenza mettendo alle strette gli avversari fino al 39’ quando Reci ha consegnato il giusto premio ai suoi con un colpo ravvicinato che ha messo la ceralacca al successo della LND.

Un epilogo tutt’altro che scontato se pensiamo che i ventitré azzurrini classe 2008 si sono allenati insieme solo due giorni mentre il sodalizio brianzolo è formato da un gruppo che gioca con continuità un campionato nazionale. Nonostante i due differenti orizzonti e il gap strutturale la Rappresentativa LND ha combattuto fino all’ultimo istante con personalità e coraggio cercando sempre di proporre gioco.

Roberto Chiti ha utilizzato tutta la rosa facendo giocare ad ogni calciatore almeno 40’ di gara. Tra primo e secondo tempo il selezionatore ha cambiato tutti e gli undici mantenendo sempre lo stesso schema e atteggiamento tattico.

A fine gara il selezionatore Roberto Chiti non fa giri di parole e va dritto al punto: “Era importante valutare i singoli, l’approccio al lavoro, lo spirito di adattamento e quello al sacrificio oltre alla disponibilità e voglia di imparare. E questi ragazzi lo hanno dimostrato. Mi ha colpito la loro educazione e la cultura del lavoro, un complimento sincero va alle società che li hanno formati”. Dopo il fischio finale si guarda già al futuro: “Dobbiamo sfruttare ogni spazio temporale che ci è concesso. L’entusiasmo e la voglia di lavorare ci stanno aiutando a bruciare i tempi, sono fiducioso, c’è tanto talento da valorizzare”.

Le foto della partita sulla pagina Facebook della Lega Nazionale Dilettanti

La gara on demand sul canale Youtube ufficiale della Lega Nazionale Dilettanti

U15 MONZA-U15 LND 1-2
RETI: 7’pt Calamita (R), 24’st Bangura (M), 39’st Reci (R)
MONZA U15 (3-4-2-1) Sarno; Marchioro (21’pt Vacca), Marceca, Esposito; Dorascenzi, Orlando, Franchini (29’pt Benedetti), Origo (Cap.) (21’pt Vergani); Volpe, Cosi; Bangura (20’pt Chincoli). All. Morin
U15 LND - 1^ tempo (4-3-3): Castaldi (Cap. Lascaris); Marcon (Dolomiti Bellunesi), Villa (Enotria), Frau (Simba), Savino (Cavese); Tommaselli (Enotria), Caputo (Urbetevere), De Cortes (Savio); Scarpato (Real Casarea), Calamita (Chisola), De Rosa (Savio). All. Chiti. 
U15 LND - 2^ tempo (4-3-3): Trincardi (Progetto Intesa); Fiacchini (Arezzo), Rossi (Arci Pianazze), Rizzotti (Catania), Comastri (Zola Predosa); Scalici (Cap. Academy Panormus), Margiore (Blu Devils), Callegari (Academy Moretti); Reci (Volpiano), Donato (Accademia Siracusa), Ventola (Footbalite Adelfia).
Arbitro: El Kader di Milano. Assistenti: Giordano e Scopelliti di Milano

Fonte: www.lnd.it

NOVITA’ - Il direttore sportivo: “Una scuola gestita direttamente dalla società e riservata ai nostri portieri, all’interno degli allenamenti”. Il coordinatore è Alessandro Riberi, nello staff dei preparatori Giovanni Scotti, Pierpaolo Bella e Giovanni Micchichè


Non solo l’Academy Venaria in Senegal (qui i dettagli): nel pacchetto di novità presentate nella conferenza stampa tenuta lunedì sera all’hotel Gallia di Pianezza, c’è anche una scuola portieri nuova di zecca, “gestita direttamente dalla società e riservata ai nostri portieri”, come spiega il direttore sportivo Andrea Esta.

“Io giocavo come portiere e sono preparatore dei portieri - spiega il giovane ds - per questo ho una sensibilità particolare verso il ruolo e ho deciso di iniziare il nuovo corso della società proprio dalla base, dai numeri 1. Abbiamo creato, in collaborazione con Alessandro Riberi e con la guida del vicepresidente Carlo Copersito, una scuola portieri interna alla società, che curi la preparazione dei nostri estremi difensori all’interno degli allenamenti. È un progetto molto ambizioso, che comporta un investimento importante: siamo in 5 preparatori, lavoriamo con un massimo di 4/5 portieri per volta, suddivisi per fasce d’età, capacità ed esigenze, visto che parliamo di ragazzi che vanno dai 6 ai 30 anni. Una gestione personale del lavoro, un tipo di allenamento come di solito si trova negli individual, ma nel solo interesse dei nostri tesserati e della loro crescita”.

Esta, in base alla sua esperienza anche personale, allarga lo sguardo: “Quello del portiere è un ruolo complicato, va integrato alla squadra, soprattutto nel gioco moderno, ma gestisce la prestazione in modo indipendente dalla squadra. È la figura psicologicamente più complessa nella squadra, nel metodo di allenamento è fondamentale, per l’appunto, l’approccio psicologico: usare sempre una comunicazione positiva, aiutarli a mantenere concentrazione e così via. Insomma, vogliamo portare i portieri dove meritano, al numero uno”.

Il braccio operativo della scuola portieri del Venaria sarà Alessandro Riberi: “Ogni preparatore lavorerà con 4/5 portieri per volta, ma di fatto sono anche meno, visto come siamo riusciti a organizzare gli allenamenti. Io sarò sempre presente in campo e detterò le linee guida agli altri preparatori, suddivisi per annate, caratteristiche e capacità, perché ovviamente le esigenze sono diverse: con i più piccoli si privilegia l’aspetto coordinativo, man mano subentrano gli aspetti tecnici e anche tattici. Con i bambini della scuola calcio lavora Giovanni Scotti, che è il portiere dell’Under 17, le annate più grandi della scuola calcio e del settore giovanile sono seguite da Pierpaolo Bella, preparatore di esperienza, mentre Giovanni Miccichè ha la responsabilità di Juniores e Prima squadra. E ogni tanto riesco a far indossare tuta e guantoni anche ad Andrea…”