Giovedì, 31 Ottobre 2024

BORGARO / UNDER 17 - Medaglia di bronzo per il Sassuolo, trascinato dal capocannoniere Perini, splendido quarto posto per la Pro Vercelli. Premiato come miglior giocatore Vasyl Bundash, ragazzo ucraino tesserato proprio per giocare il torneo e sempre protagonista in mezzo al campo


È l’Atalanta a trionfare nella 41° edizione del Maggioni-Righi, una vittoria meritatissima per la squadra che ha più impressionato per l’intera durata della manifestazione. Gli orobici hanno anche fatto incetta di premi speciali: l’allenatore Marco Fioretto, il miglior giocatore Vasyl Bundash (ragazzo ucraino tesserato proprio per giocare il torneo e sempre protagonista in mezzo al campo, davvero una bella storia la sua) e mezza top 11, con il portiere Mattia Bianchi, i difensori Marco Palestra e Samuele Ghezzi e soprattutto l’attaccante Candas Fiogbe, il telento più limpido che ha calcato il campo di Borgaro.

Nella finale con il Genoa (pericoloso solo con Seydou Fini, altro giocatore molto interessante, veloce e con un sinistro esplosivo) non c’è stata storia. Protagonista assoluto Dominic Vavassori, che ha sbloccato il risultato in chiusura del primo tempo e ha firmato anche il raddoppio, al termine di una splendida azione corale culminata con l’assist di Mingolla. A firmare il tris ci ha pensato Fiogbe, doppio passo e sinistro radente nell’angolino, da stropicciarsi gli occhi.

Anche la finalina è stata una partita vera e piacevole. Qui la copertina spetta a Giovanni Perini, capocannoniere del torneo, che ha segnato il gol del vantaggio del Sassuolo e, dopo il momentaneo pareggio di Zerbi per la Pro Vercelli, anche il nuovo sorpasso, mentre la terza rete di Manini è arrivata a gara praticamente finita.

FINALE 1°/2° POSTO - GENOA-ATALANTA 0-3
RETI: 30' e 4'st Vavassori, 20'st Fiogbe
GENOA: Bertini, Colucci, Meconi, Alloisio, Pastorino, Nwanege, Tudor, Spigariol, Stoynev, Scimone, Fini. A disp. Arboscello, Marotta, Pittino, Lurani, Bosia, Ekhator, Licco, Carbone. All. Briata. Dir. Giambirtone.
ATALANTA: Palestra, Tavanti, Tornaghi, Ghezzi, Fiogbe, Vavassori, Bianchi, Meloni,Bundash, Mingolla, Orlando. A disp. Illipronti, Comi, Ferraroli, Manzoni, Chiggiato, Jonsson. All. Fioretto. Dir. Filippelli.

FINALE 3°/4° POSTO - PRO VERCELLI-SASSUOLO 1-3
RETI: 2' e 20'st Perini (S), 25' Zerbo (P), 22'st Manini (S)
PRO VERCELLI: Peritore, Miradoli, Riso, Ricotti, Zerbo, Mantovani, Taurisano, Patruno, Bazzan, Chiarelli, Iaria. A disp. Cucinotta, Mosca, Cornetti, Rossi, Martiner, Carassiti, Zingales, Cavalleri. All. Melchiori. Dir. Calemme.
SASSUOLO: Corradini, Deri, Fontana, Manini, Perini, Petrosino, Ravaioli, Zouaghi, Toni, Heriksen, Cipolletti. A disp. Scacchetti, Megna, Parlato, Lanotte, Boscaro. All. Pensalfini. Dir. Ferrari

PREMI SPECIALI

Coppa disciplina: Borgaro
Premio Fair Play: Atalanta
Miglior allenatore: Marco Fioretto (Atalanta)
Miglior giocatore dilettante: Federico Colamartino (Lascaris)
Miglior giocatore italiano: Matteo Rossi (Pro Vercelli)
Capocannoniere: Giovanni Perini (Sassuolo)
Miglior giocatore: Vasyl Bundash (Atalanta)

Top 11
1. Mattia Bianchi (Atalanta)
2. Marco Palestra (Atalanta)
3. Enriko Deri (Sassuolo)
4. Ludovico Mosca (Pro Vercelli)
5. Samuele Ghezzi (Atalanta)
6. Karlsson Nwanege (Genoa)
7. Candas Fiogbe (Atalanta)
8 Francesco Bazzan (Pro Vercelli)
9. Giuseppe Manuel Pisano (Juventus)
10. Matteo Cipolletti (Sassuolo)
11 Seydu Fini (Genoa)

BORGARO / UNDER 17 - Il grifone supera il Sassuolo dagli undici metri, mentre è più spettacolare la sfida tra Atalanta e bianche casacche, che pareggiano con il solito Rossi su rigore ma vengono beffate nel finale da Ferraroli


Sarà Genoa-Atalanta, super sfida tra due dei migliori settori giovanili italiani, la finalissima del torneo Maggioni-Righi, con più di un rimpianto per il Sassuolo, eliminato ai rigori, e soprattutto per la Pro Vercelli che, trascinata dal pubblico, ha giocato ai mille all’ora e sfiorato una nuova impresa dopo aver eliminato la Juventus nell’ultima gara della fase a gironi.

SEMIFINALE /1 - L’EX CHISOLA TOMMY BOSCARO IN PROVA AL SASSUOLO

Ritmi bassi nella prima semifinale, il Sassuolo prova a organizzare la manovra affidandosi alle geometrie di capitan Petrosino (che però perde un paio di palle sanguinose), il Genoa punta sulle ripartenze, basate sulla velocità di Fini. Ne esce un primo tempo senza un solo tiro nello specchio della porta. Nella ripresa i rossoblù alzano il baricentro complice l'ingresso in campo di Carbone, ma a conti fatti creano poco o niente: la diga di Corradini è insuperabile. I neroverdi rispondono con le scorribande sulla destra di Megna: su un suo traversone il colpo di testa di Parlato è impreciso. L'occasione migliore capita con il destro al volo di Fontana che sfiora la traversa. Troppo poco, si va ai calci di rigore. Poca precisione anche dal dischetto, fanno bella figura i portieri Scacchetti e Marotta: alla fine ha la meglio il Genoa. Discreta la prestazione di Tommaso Boscaro, ex Chisola di proprietà dell’Alessandria, in prova al Sassuolo.

SASSUOLO-GENOA 1-3 dcr (0-0 dtr)
SASSUOLO: Scacchetti, Corradini, Fontana, Megna, Parlato, Perini, Petrosino, Ravaioli, Henriksen, Boscaro, Cipolletti. A disp. Deri, Manini, Zouaghi, Toni, Lanotte. All. Pensalfini. Dir. Ferrari.
GENOA: Alloisio, Pastorino, Nwanege, Tudor, Spigariol, Stoynev, Scimone, Marotta, Lurani, Bosia, Fini. A disp. Meconi, Arboscello, Pittino, Ekhator, Licco, Carbone. All. Briata. Dir. Giambirtone.

SEMIFINALE /2 – GRANDE INTENSITA’, CARASSITI INDEMONIATO

Seconda partita molto più bella e veloce, con l'Atalanta che prova sempre a giocare e la Pro Vercelli, davvero indiavolata, che risponde colpo su colpo. A differenza della prima semifinale, dove le due squadre hanno badato a non perdere, qui si vuole vincere e lo spettacolo arriva di conseguenza. I neroazzurri si rendono pericolosi in un paio di occasioni, sempre con il centravanti Ferraroli, che calcia altro con un bel destro al volo e poi chiama alla super parata Cucinotta, con un colpo di testa sotto la traversa. La Pro risponde con una punizione calciata da Rossi, anche questa alta. La svolta arriva in chiusura della prima frazione: calcio d’angolo, la palla rimane nell’area piccola, il più lesto è Palestra che con le sue lunghe leve anticipa tutti e la butta dentro. Ma lo svantaggio non abbatte i ragazzi di Stefano Melchiori, che nella ripresa ripartono con un’intensità ancora maggiore: la voglia di lottare su tutti i palloni viene premiata già al 6’, quando Carassiti conquista un calcio di rigore che Matteo Rossi trasforma con freddezza. Sulle ali dell’entusiasmo, la Pro Vercelli si butta in attacco e sfiora il raddoppio, prima con un colpo di testa di Mosca (respinto da Comi sulla riga), poi con un destro al volo ancora dell’indemoniato Carassiti, che però difetta di precisione. Ma la vecchia legge del calcio - gol sbagliato, gol subito - non si stanca di ricevere conferme, e così, in contropiede, Ferraroli sfugge alla marcatura e beffa Cucinotta, stavolta non impeccabile, sul primo palo. Lo svantaggio sgonfia la Pro, anzi l’Atalanta sfiora il tris con il neoentrato Fiogbe, ma stavolta il portiere si riscatta e respinge. Finisce così, con la Pro Vercelli che esce a testa alta, ma in finale ci va l’Atalanta.

ATALANTA-PRO VERCELLI 2-1
RETI: 30' Palestra (A).6'st rig. Rossi (P), 20'st Ferraroli (A).
ATALANTA: Illipronti, Palestra, Tavanti, Ghezzi, Comi, Ferraroli, Manzoni, Chiggiato, Bundash, Mingolla, Jonsson. A disp. Tornaghi, Mendicino, Fiogbe, Vavassori, Bianchi, Meloni, Orlando. All. Fioretto. Dir. Filippelli.
PRO VERCELLI: Cucinotta, Peritore, Miradoli, Mosca, Riso, Cornetti, Rossi, Carassiti, Patruno, Bazzan, Iaria. A disp. Ricotti, Martiner, Rezzaro, Zerbo, Mantovani, Taurisano, Zingales, Chiarelli, Cavalleri. All. Melchiori. Dir. Calemme.

SOCIETA’ - Il direttore generale gassinese sta stilando il progetto di una fusione, che porterebbe alla nascita del Gassino Pianese. “Non due anime distinte, ma una sola società che unisca budget, competenze, impiantistica e obiettivi tecnici, sportivi, organizzativi ed educativi”


Gassinosanraffaele e Pianese sono al lavoro per un futuro in comune: “È vero, stiamo lavorando in questa direzione, ma non è una passeggiata: vedremo se e come si può fare” conferma il grande tessitore di questa trattativa, il direttore generale gassinese Piercesare Uras.

Ma andiamo per ordine. Da una parte c’è il Gassinosanraffaele, una delle società meglio organizzate del panorama dilettantistico, la prima e unica certificata ISO 20121 (clicca qui), che fa della scuola calcio e del settore giovanile i suoi punti di forza. Dall’altra c’è La Pianese, la società di Libero Tubino e Gepy Rosso, tutta concentrata sulla Prima squadra in Eccellenza. Sembrano due pezzi di un puzzle che si incastrano perfettamente, ma far combaciare le parti non è facile come sembra, anzi.

“Meglio unire le forze che dividere i territori - continua Uras - ma per passare dalle parole ai fatti bisogna capire come si può fare. Non ha senso che una parte gestisca la prima squadra e l’altra le giovanili, bisogna creare una società unica. Sto lavorando a un progetto che unisca i budget e le competenze, che tenga conto degli aspetti tecnici, sportivi, organizzativi ed educativi, che gestisca due impianti sportivi e tutti i lavori che ci sono da fare. Se gli attuali direttivi delle due società approveranno questo progetto, allora si potrà davvero ragionare a un futuro comune”.

La nuova società - che potrebbe chiamarsi Gassino Pianese - dovrebbe avere un presidente super partes, Luciano Bongiorni e Libero Tubino come vicepresidenti, Piercesare Uras saldo nel ruolo di direttore generale, Gepy Rosso direttore sportivo del settore dilettanti (con un’Under 21 in Terza categoria per gestire i giovani che non ancora pronti per l’Eccellenza), i vari Gianluigi Demartino, Luca Filograno e Andrea Gallelli nello staff delle giovanili. La strada è tracciata, ora bisognerà capire se sarà possibile percorrerla fino in fondo.

BORGARO / UNDER 17 - I bianconeri battono i padroni di casa con le reti di Turco, Morleo, Pisano e Anghelé, nell’altra partita del girone A Martiner illude la Pro Vercelli, ma il Sassuolo rimonta fino al 3-1 finale. Nel girone B c’è subito la grande sorpresa firmata dai ragazzi di Cristian Balice, vittoria di misura anche dell'Atalanta sul Genoa


Inizia con una grandissima sorpresa la 41ª edizione del Maggioni-Righi: protagonista è il Lascaris di Cristian Balice che, dopo essere stata la prima squadra dei regionali a festeggiare la vittoria del proprio girone, si toglie la soddisfazione di battere il Torino nella gara d’esordio al torneo organizzato dal Borgaro. Dopo un primo tempo equilibrato, il gol di Fregnan a inizio ripresa rompe l’equilibrio; la reazione granata è sterile e non va oltre un paio di occasioni per Ligi e Ceica. Troppo poco per meritarsi la rimonta: ora per il Toro accedere alle semifinali sarà difficilissimo, mentre il Lascaris si potrà godere un torneo da protagonista. Nell’altra partita del girone B, il big match di giornata, l’Atalanta ha battuto il Genoa di misura, grazie al gol di Jonsson in chiusura del primo tempo.

Tutto da pronostico, invece, nel girone A, a partire dalla netta vittoria della Juventus sui padroni di casa del Borgaro, che giocano alla pari nel primo tempo, ma crollano alla distanza di fronte ai più quotati avversari. Al riposo si va già sull’1-0 in virtù del gol di Turco, nella ripresa si scatenano Morleo, Pisano (protagonista anche di una bellissima rovesciata, ben parata da Casalegno) e Anghelè. Fatica non poco il Sassuolo per avere la meglio sulla Pro Vercelli, in vantaggio in chiusura della prima frazione con il contropiede finalizzato da Martiner con un preciso rasoterra. Il Sassuolo però si riorganizza negli spogliatoi e pareggia subito con Perini, poi un colpo di testa di Cipolletti firma il sorpasso e ancora Perini, stavolta su calcio di rigore, chiude la partita.

JUVENTUS-BORGARO NOBIS 4-0
RETI: 31' Turco, 20'st Morleo, 22'st Pisano, 30'st Anghelè
JUVENTUS: Cavalieri, Bandolo, Marino, Turco, Meringolo, Tarantola, La Malfa, Florea, Pisano, Owusu, Aurino. A disp. Fuscaldo, Vinarcik, Ghibaudo, Huijsen, Morleo, Nonge Boende, Anghelè, Rutigliano, Savio. All. Pedone. Dir. Ferrarotti.
BORGARO NOBIS: Casalegno, Tricarico, Marchetti, Gregorutti, Ferrara, Porto, Parisi, Puttinati, Guasti, Rossin, Balmasetta. A disp. Maggio, Natale, Garbin, Massafra, Boggione, Alfinito, Digirolamo, Greco, Tridico. All. Gentile. Dir. Maggio

TORINO-LASCARIS 0-1
RETE: 4'st Fregnan
TORINO: Lando, Omorogbe, Nitri, La Rosa, Gallea, Soncin, Montanari, Testa, Ligi, Arnason, Prete. A disp. Pietroluono, Taouri, D'Aprile, Broccanello, Colletta, Rossi, Ceica, Njie Alieu. All. Veronese. Dir. Rocco.
LASCARIS: Colamartino, Adamo, Costa,Rio, D'alessandro, Ballacchino, Cipullo, Albertini, Stocchino, Marotta, Umilio. A disp. Dematheis, Birtolo, Cannizzaro, Fregnan, Mallamace, Ediwin, Noschese, Turola. All. Balice. Dir. Ballacchino.

SASSUOLO-PRO VERCELLI 3-1
RETI: 30' Martiner (P), 6'st, 25'st rig. Perini (S), 21'st Cipolletti (S)
SASSUOLO: Scacchetti, Corradini, Fontana, Megna, Okojie, Parlato, Perini, Petrosino, Rigo, Lanotte, Boscaro. A disp. Deri, Manini, Ravaioli, Zouaghi, Petito, Toni, Henriksen, Cipolletti. All. Pensalfini. Dir. Ferrari.
PRO VERCELLI: Cucinotta, Peritore, Mosca, Riso, Ricotti, Martiner, Rezzaro, Carassiti, Patruno, Bazzan, Iaria. A disp. Miradoli, Cornetti, Zerbo, Rossi, Taurisano, Zingales, Chiarelli, Cavalleri. All. Melchiori. Dir. Calenne.

GENOA-ATALANTA 0-1
RETE: 26’pt Jonsson 
GENOA: Bertini, Colucci, Meconi, Alloisio, Pastorino, Nwanege, Tudor, Arboscello, Spigariol, Stoynev, Scimone. A disp. Marotta, Pittino, Lurani, Bosia, Ekhator, Licco, Carbone. All. Briata. Dir. Giambirtone.
ATALANTA: Illipronti, Palestra, Tornaghi, Mendicino, Comi, Manzoni, Meloni, Chiggiato, Bundash; Orlando, Jonsson. A disp. Tavanti, Ghezzi, Fiogbe, Ferraroli,Vavassori, Bianchi. All. Fioretto. Dir. Filippelli.

 

41° TORNEO INTERNAZIONALE MAGGIONI-RIGHI / RISULTATI E CALENDARIO

FASE ELIMINATORIA

Girone A: Juventus 3, Sassuolo 3, Pro Vercelli 0, Borgaro Nobis 0
Girone B: Lascaris 3, Atalanta 3, Genoa 0, Torino 0

1ª giornata 
Juventus-Borgaro Nobis 4-0
Torino-Lascaris 0-1
Sassuolo-Pro Vercelli 3-1
Genoa-Atalanta 0-1

2ª giornata 
14.30 Borgaro Nobis-Pro Vercelli
15.40 Sassuolo-Juventus
16.50 Atalanta-Lascaris
18.00 Torino-Genoa

3ª giornata 
14.30 Borgaro-Sassuolo
15.40 Pro Vercelli-Juventus
16.50 Genoa-Lascaris
18.00 Torino-Atalanta

Lunedì 18 aprile 

SEMIFINALI 
9.30 1ª classificata girone A-2ª classificata girone B
10.45 1ª classificata girone B-2ª classificata girone A

FINALI 
16.00 Finale 3°/4° posto
17.15 Finale 1°/2° posto
 

NOVITA’ - Massimo Bosco, Luigi Milazzo e Valentino Scoglietti sono già stati protagonisti nel calcio sanmaurese (fino al 2018), a loro si aggiungono Riccardo Catalano e Davide Berengan, che sarà il presidente: “Presto organizzeremo una presentazione ufficiale della nuova società. Vogliamo riportare in alto il nome del San Mauro, facendo le cose per bene da subito”


Davide Berengan, Massimo Bosco, Riccardo Catalano, Luigi Milazzo e Valentino Scoglietti. In rigoroso ordine alfabetico, sono i cinque imprenditori - alcuni già protagonisti nel mondo del calcio, altri alla loro prima esperienza - che compongono il direttivo dell’Asd Autovip San Mauro, una società tutta nuova che ieri si è presentata su Facebook con un logo a strisce gialle e blu e una scritta che è tutta un programma: coming soon, stiamo arrivando.

Che qualcosa bollisse in pentola, in quel territorio assetato di calcio che ruota intorno al parco Einaudi, era chiaro da tempo. San Mauro è una società che nelle ultime stagioni ha vissuto sulle montagne russe: i fasti di un passato ormai lontano, un lungo declino, la repentina rinascita nei tre anni in cui la gestione era affidata al trio Scoglietti-Bosco-Milazzo, una nuova discesa dopo la rottura del 2018, una lenta risalita in questa stagione, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia.

Eppure a San Mauro ci sono tutte le condizione per fare calcio di alto livello: il bacino è tra i più ricchi della cintura di Torino, l’impiantistica non teme rivali (ora che è anche ben gestita dalla società di rugby), il blasone è di quelli che, una volta, incutevano timore e rispetto su tutti i campi. Insomma c’era solo bisogno di una dirigenza compatta e lungimirante, con le potenzialità e l’ambizione di costruire un progetto a lungo termine.

Non si nasconde Davide Berengan, che dell’Autovip San Mauro sarà presidente: “Tutto vero, abbiamo deciso di uscire allo scoperto sui social con un’anteprima, presto organizzeremo una presentazione ufficiale della nuova società, in cui ufficializzeremo tutte le cariche gestionali e sportive. Per ora possiamo dire che siamo cinque imprenditori del territorio, alcuni dei quali hanno già importanti esperienze nel mondo del calcio. Vogliamo riportare in alto il nome del San Mauro, facendo le cose per bene da subito. La base ovviamente sarà nella scuola calcio e nel settore giovanile, perché questa società deve diventare il riferimento sportivo per le famiglie di San Mauro. Ma puntiamo anche a costruire una prima squadra importante, abbiamo in piedi alcune ipotesi per non accontentarci della Terza categoria”.

INTERVISTA - L’allenatore dell’Under 19 tra presente, passato e futuro: "Ho sposato il progetto del Moderna Mirafiori perché qui si lavora bene, con tranquillità ma grandi prospettive, insieme a personaggi che abbinano umanità e competenza come De Maglianis, Blandi e Buzzacchino. Quest'anno siamo partiti in sordina ma ora siamo a 4 punti dalla prima, con tanti giocatori valorizzati nell'ottica della Prima squadra. Rimarrò qui anche nella prossima stagione"


Secondo posto in classifica a soli 4 lunghezze dal primo posto, con lo scontro diretto ancora da giocare. 45 punti in 20 partite, con 14 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte, 74 gol fatti (quasi 4 a partita, niente male) e solo 20 subiti. È la stagione fin qui disputata dal Moderna Mirafiori, nel girone C di Juniores provinciale di Torino: un andamento ottimo per chiunque, addirittura eccezionale visto che parliamo di una società di fatto nuova, al suo primo anno di vera e propria attività. Ne abbiamo parlato con il condottiero della squadra, Ezio Razetto.

Mister, iniziamo dalla tua carriera. Raccontaci il tuo percorso come allenatore.

“Ho preso il patentino mentre ancora giocavo, a 33 anni, e ancora per 5/6 stagioni ho fatto il giocatore-allenatore al Rangers Matteotti, per poi continuare solo in panchina quando ho appeso le scarpette al chiodo. Da lì sono andato a Pecetto per altre 4/5 stagioni, sia nella Prima squadra che nel Settore giovanile. Quindi due anni al Bacigalupo con la Juniores, una al Borgaretto e poi sono tornato al Real Bacigalupo, che poi è diventato il Moderna Mirafiori in seguito all’accordo di collaborazione con l’Atletico Mirafiori”.

Hai quindi deciso di seguire il presidente Riccardo De Maglianis in questa nuova avventura.

“Conosco da anni Riccardo e nutro grande stima per lui. Ho sposato il progetto del Moderna Mirafiori perché qui c’è la possibilità di lavorare bene, in un ambiente sano e pulito, con l’ambizione di crescere ma con tranquillità, senza pressione, senza l’ansia del risultato immediato. Vogliamo arrivare in alto, ma passo dopo passo: così si lavora meglio a livello tecnico e anche psicologico. C’è la possibilità di sbagliare, perché solo sbagliando si impara. Infatti si dice che l’allenatore più bravo è quello che sbaglia di meno, che fa meno danni”.

E della tua squadra cosa ci dici?

“Ho questo gruppo da due anni, ma l’anno scorso avevamo giocato solo due partite all’inizio e un torneo a fine stagione. L’ossatura della squadra è quella, abbiamo fatto solo qualche innesto ed è venuta fuori una squadra molto competitiva. Siamo partiti in sordina, ora lottiamo per vincere il campionato, con una stagione in crescendo, basti pensare che nel girone di ritorno abbiamo fatto solo vittorie e un pareggio, migliorando le statistiche in difesa e in attacco. Ora siamo a 4 punti dall’Accademia Pertusa, abbiamo ancora lo scontro diretto in casa loro, vedremo come va a finire, non dipende solo da noi ma giocarcela è già tanta roba. Purtroppo in questa categoria solo la prima è promossa nei regionali e non ci sono playoff. La vittoria del girone sarebbe la ciliegina sulla torta, ma rimane comunque la crescita della squadra e dei singoli giocatori, confermata anche dalle prestazioni e dai numeri”.

Oltre ai risultati, la Juniores è il bacino della Prima squadra.

“Esatto, dobbiamo preparare i ragazzi al difficile passaggio dal settore giovanile ai dilettanti, complicato anche dall’inattività delle ultime due stagioni. Anche da questo punto di vista abbiamo riscontri importanti, un gruppo di miei ragazzi viene sempre convocato in prima squadra, anche loro si stanno giocando la vittoria del girone in Seconda categoria. In cinque fanno stabilmente parte della rosa della prima squadra: i centrocampisti Riccardo Cappelletto e Matteo Iavarone, i difensori Simone Affinito e Luca Veglia, e anche il portiere Cosimo Marzio, più qualche altro che sale ogni tanto”.

Magari è un discorso prematuro, ma avete già pensato alla prossima stagione?

“Abbiamo iniziato a parlarne, di sicuro resterò al Moderna Mirafiori, mi trovo bene e sono felice che mi abbiamo chiesto di andare avanti insieme. Sinceramente non so ancora in quale categoria, non nego che mi piacerebbe continuare con la Juniores, anche se la rosa della squadra sarà completamente da rifondare, ma sono aperto anche ad altre avventure. L’importante, ripeto, è continuare con il Moderna Mirafiori, con personaggi capaci di unire umanità e competenza come il presidente Riccardo De Maglianis, il direttore generale Pasquale Blandi e il direttore tecnico Claudio Buzzacchino”.

SOCIETA’ - Dopo un anno di pausa, il “professore” torna alla guida del settore già diretto per 8 stagioni. “Diego è il Chisola - lo accoglie il presidente Luca Atzori - tutte le squadre delle giovanili sono frutto del suo lavoro: oltre alla capacità tecnica, trasmette ai ragazzi passione e attaccamento alla maglia”


Diego Perrone is back. Il Chisola riabbraccia, dopo neanche una stagione di lontananza, il responsabile della Scuola calcio, che in coppia con Dario Di Leo ha contribuito in modo decisivo alla crescita della società del presidente Luca Atzori: “Diego è il Chisola - commenta il numero uno - è troppo importante per noi, sono contentissimo del suo ritorno. Quest’estate ha fatto un passo indietro e lo capisco, gli ultimi due anni sono stati devastanti per tutti. Ma gli mancava troppo il calcio, gli mancava il Chisola, e devo dire che anche noi lo abbiamo martellato un po’…”

Il "professor" Perrone (che quest’anno è stato sostituito dal compianto Stefano Borla) riprende il lavoro portato avanti già per 8 stagioni, alla guida di un settore nevralgico che, dal 2016, è affiliato alla Scuola calcio Juventus. “Tutte le squadre delle nostre giovanili - continua Atzori - sono figlie del lavoro di Diego Perrone e di Dario Di Leo, che insieme formano una squadra perfetta in campo e nel rapporto con le famiglie. Oltre alla capacità tecnica, riescono a trasmettere ai ragazzi quella passione e quell’attaccamento alla maglia che alla fine fanno la differenza, perché formano veri gruppi e vere squadre, non degli aggregati di buoni giocatori”.

LUTTO - Un malore durante una partita di calcetto è stato fatale per il tecnico del Lucento Under 15, ex Rivoli e Venaria. Il mondo del calcio torinese è travolto dal dolore


L’ennesima tragedia di un’annata maledetta: è mancato questa sera Alessandro Ursoleo, allenatore del Lucento Under 15, in passato sulle panchine del Rivoli e del Venaria. Lo ha colto un malore durante una partita di calcetto e non c’è stato niente da fare.

Era una persona schietta e sincera, Alessandro, con un sorriso e una simpatia travolgente. Era un grande allenatore, amato dai suoi giocatori perché diceva sempre la verità, capace di trascinare il gruppo al limite delle sue possibilità. Ed era un allenatore vincente, che anche quest’anno si stava giocando la vittoria del girone regionale. "Meglio sbagliare sempre con la propria testa" era una frase che ripeteva sempre.

È una perdita incolmabile per il mondo del calcio torinese e non solo, in questi minuti sui social si moltiplicano i ricordi affettuosi di amici e colleghi. La redazione di 11giovani e giocaacalcio si unisce al dolore della famiglia Ursoleo, della moglie e del figlio Denis: a loro vanno le nostre più sentite condoglianze.

Ciao, Ale.