Mercoledì, 25 Dicembre 2024

Il numero 1 classe '98, cresciuto nella Scuola calcio di Manfredini e nell'accademia di Catera, si racconta: “Fino a tre anni fa facevo l'attaccante, per questo devo migliorare molto, ma mi impegno e imparo in fretta”.

L'allenatore dei Giovanissimi fascia B del Cit Turin: “Siamo una buona squadra, ce la giocheremo con la Cbs, ma i miei devono metterci più cattiveria agonistica”. Sullo stato di salute del calcio: “Una volta c'era solo il pallone, oggi i ragazzi hanno troppi stimoli diversi e il livello si abbassa”.

INTERVISTA - Il presidente e fondatore del Centro Giovani Calciatori Aosta: "Mio figlio Paolo gioca in serie A, ma mica l'ho formato io, era bravo e basta, se no ne facevo duecento..."

INTERVISTA - Tifoso della Juve con il mito di Marchisio, il centrocampista del Pozzomaina traccia gli obiettivi: "Vogliamo arrivare nei primi tre nei regionali, io spero di continuare con la rappresentativa. Serie A? Ormai è tardi, ma non si sa mai".

INTERVISTA - Il segretario generale a ruota libera sui colleghi “Mercuri, Gritti, Ada e Gardellini i migliori”, sul calcio piemontese “non da buttare, ma servono più formazione e controlli”, sulla sua società: “Quest'anno, con le quattro giovanili tutte ai regionali, possiamo arrivare fino alle finali regionali, cosa impesabile fino a qualche anno fa. E poi li portiamo in Prima squadra”.

Il penalty da brividi di Pullara, la disperazione di Gigliotti, i miracoli di Tirelli e la festa del Lucento

Daniele Taurisano del Lucento nominato miglior giocatore del torneo. Premi individuali anche per Ghidoni (Sporting Cenisia), Sanità (Lucento), Gavazzi (Chisola) e Aiassa (Lascaris)

GIOVANISSIMI - Le foto di Daniele Pallante sulla finale del Caduti di Superga, vinta dal Lucento sul Chisola ai calci di rigore.

INTERVISTA - Il terzino sinistro dei Giovanissimi di Alessandro Pierro, già 10 gol quest'anno: "Voglio fare il calciatore per me stesso, la mia famiglia e per far tacere gli invidiosi. Mi ispiro a Marcelo del Real Madrid, le mie caratteristiche sono l'aggressività, la cattiveria e la concretezza".

INTERVISTA - Allenatore e preparatore atletico al Colline Alfieri Don Bosco: "La vita è più dura del calcio, dobbiamo formare degli uomini prima che dei calciatori. Per questo, d'ora in poi, giocherà solo chi si allena".