Si chiama “Il minuto di silenzio. La storia del calcio attraverso i suoi eroi” ed è l’ultimo libro del giornalista Gigi Garanzini, edito da Mondadori. È un’opera di quasi trecento pagine che raccoglie le storie umane e professionali dei cosiddetti “eroi del pallone”. Alcune sono storie bellissime, altre tristissime, altre ancora incredibili. Ad aprire il lungo racconto è il ricordo di Danilo, il portiere della Chapecoense scomparso nel terribile incidente aereo del novembre 2016. Danilo si piazza così tra i pali di una ipotetica e immaginaria formazione ideale che potrebbe giocare con il 4-4-2 e dare vita a una squadra che potremmo tranquillamente chiamare Spoon River Football Club. Il riferimento, chiaro, è alla raccolta di poesie che il poeta statunitenseEdgar Lee Masters pubblicò tra il 1914 e il 1915 sul Mirror di St. Louis: ogni poesia racconta, in forma di epitaffio, la vita di una delle persone sepolte nel cimitero di un immaginario paesino del Midwest statunitense. Ed è così anche nel libro di Garanzini. Se in porta c’è lo sfortunato Danilo, in attacco ecco schierato il centravanti brasiliano degli anni ‘30 Leônidas da Silva. Sulla fascia non poteva mancare Garrincha, mentre in panchina trova posto il colonnello Valerij Lobanowski, di cui l’autore ricorda la clamorosa ingiustizia dell’eliminazione subita dalla sua Unione Sovietica a opera del Belgio nel Mondiale disputato in Messico nel 1986. Nel racconto ecco quindi la pigrizia di “Mumo” Orsi, l’atletismo di Lev Jascin, la buffonaggine del mago Helenio Herrera, i vizi di George Best e il caratteraccio di Omar Sivori. «Dove sono Mumo, Lev, Helenio, George e Omar, l’abulico, l’atletico, il buffone, l’ubriacone, il rissoso? Tutti, tutti dormono sulla collina». I cinque aggettivi utilizzati da Garanzini sono quelli del secondo verso di Edgar Lee Masters. I personaggi, tolto Jascin che ci sta dentro in pieno, sono invece adattati con un pizzico di disinvoltura, perché l’abulìa di Mumo Orsi era saltuaria assai, la buffonaggine del mago Herrera una componente studiata e coltivata del suo carisma, mentre i vizi di Best e il caratteraccio di Sivori non ne hanno impedito l’ingresso nella galleria dei più grandi. La collina su cui dormono tutti è invece una Superga dell’anima. Sono tutti lì, sulla collina del football. Ci sono ragazzi come Meroni e Scirea, vecchie glorie come Di Stefano e Matthews, cantori come Brera e Galeano. E se il calcio è rimasto di gran lunga il gioco più bello del mondo, lo deve innanzitutto a loro e ai tanti altri uomini che è stato emozionante scoprire o riscoprire. «Quand’eran giovani e forti - sottolinea l’autore - ci hanno fatto battere il cuore». Ma il cuore ce lo fa battere forte anche chi, per fortuna, è ancora tra noi. È il caso di Lionel Messi, al quale è rivolta la dedica iniziale del libro: «A Leo Messi, che ha ricreato gli incanti di ieri anticipando quelli di domani».
Gigi Garanzini
“Il minuto di silenzio. La storia del calcio attraverso i suoi eroi”
Mondadori
Pag. 281
15,30 euro
e-book, 9,99 euro